L’epico
scontro tra Kim Casaleggio II
e Marco Codice Travaglio
Una
mossa inaspettata del Signore delle password ha colto di sorpresa
persino il Fatto
A
poche ore dalla promulgazione del Codice Travaglio – in estrema
sintesi: i grillini so’ ragazzi, le inchieste che li riguardano non
contano e non valgono nulla, il problema è Renzi – un evento
inaspettato ha gettato nello scompiglio i giureconsulti del Fatto:
Kim Casaleggio II, il Signore delle password e delle coscienze, l’ha
subito violato, pare senza neppure fare una telefonata, e ha cacciato
dal partito il povero Pizzarotti. Un bel problema.
“Sospendere
Pizzarotti e non altri nella sua condizione, per giunta per una
sciocchezza del genere [i grillini so’ ragazzi, Ndr], è un regalo
ai vecchi partiti”, scrive preoccupato Marco Codice Travaglio: di
più, è “una plateale ingiustizia”, “un clamoroso autogol”.
Perché? Marco Codice non ha dubbi: “L’inchiesta su Pizzarotti,
scaturita come atto dovuto dalla scombiccherata denuncia di un
avversario politico (un senatore del Pd), finirà nel nulla”. E se
lo dice Marco Codice, non c’è bisogno di aspettare le conclusioni
dell’inchiesta, l’eventuale rinvio a giudizio, il processo e la
sentenza: è sufficiente sapere da che parte sta il Pd e il problema
è risolto.
I
giudizi – politici, morali, penali – si pronunciano infatti
sempre all’inizio di un’inchiesta, preventivamente e senza perder
tempo con quei fastidiosi dettagli garantisti che vanno sotto il nome
di prove, testimonianze, dibattimenti, sentenze, appelli. Del resto,
se il Codice Travaglio è l’unica fonte del diritto, a che servono
i processi? La parola di Marco Codice basta e avanza.
E
qui veniamo al cuore della questione. Che non riguarda il futuro
politico della Casaleggio Associati srl, né la correttezza dei
nostri amministratori pubblici, né tantomeno il rapporto fra
politica e giustizia. Di tutte queste cose a Marco Codice non importa
un bel nulla. La giustizia, intesa come sistema di regole e
procedure, è per lui una colossale perdita di tempo. Se sappiamo fin
dall’inizio che il sindaco di Lodi, per dire, è un criminale
patentato, mentre quello di Livorno, sempre per dire, è un
benefattore che assume i poveri precari, che bisogno c’è di aprire
un dibattito o istruire un dibattimento?
Marco
Codice decide per tutti. E se Kim Casaleggio II non è d’accordo,
tutte le penne e i pennini del Fatto scendono in campo per dargli
addosso. O-ne-stà! O-ne-stà!
di
Fabrizio Rondolino per L' Unità.TV
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