30 giu 2015

Osservatorio Militare, oltre 3.600 militari malati per possibili contaminazioni da Uranio, 318 morti

Osservatorio Militare, oltre 3.600 militari malati per possibili contaminazioni da Uranio, 318 morti


Articolo pubblicato il: 30/06/2015 da www.adnkronos.com/
Sono oltre 3.600 i casi di militari italiani che si sono ammalati dopo il loro impiego nei 'teatri operativi' nei Balcani, in Iraq, in Afghanistan. Di questi, 318 sono morti. Le cifre emergono dalle stime dell'Osservatorio Militare, da anni impegnato sulla vicenda delle presunte contaminazioni da proiettili di uranio impoverito dei militari in missione all'estero.
Molti dei militari malati hanno avviato procedimenti contro l'amministrazione della Difesa, oltre 32 sono le sentenze emesse di cui una decina passate in giudicato. L'Osservatorio Militare è nato nel 1999, dopo che cominciarono a diffondersi notizie relative a possibili contaminazioni da uranio.
L'Osservatorio è un comitato che ha l'obiettivo di cercare e individuare "possibili soluzioni alle problematiche afferenti alla tutela e il riconoscimento dei diritti, costituzionalmente protetti, del personale delle Forze Armate e Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare nonché della societa' civile nella parte inerente la sicurezza dei singoli cittadini".


Tumore al cervello, pianta mediterranea uccide le cellule

Tumore al cervello, pianta mediterranea uccide le cellule
Una pianta mediterranea uccide le cellule maligne del tumore cerebrale. Uno studio dei ricercatori della Seconda Università di Napoli ha dimostrato che l'estratto acquoso della pianta “Ruta graveolens L.” è capace di uccidere cellule di glioblastoma risparmiando le cellule sane. 

«Il glioblastoma multiforme - spiega Luca Colucci D'Amato docente di Patologia generale del dipartimento di Scienze e tecnologie ambientali biologiche e farmaceutiche sella Seconda Università di Napoli - è un tumore cerebrale altamente aggressivo».

Lo studio pre-clinico, pubblicato sulla rivista scientifica Plos One ha mostrato come l'estratto acquoso ottenuto dalla pianta Ruta graveolens L.sia in grado di indurre la morte di cellule di glioblastoma coltivate in vitro. La ricerca, coordinata da Luca Colucci D'Amato, è stata finanziatadal Network per la salvaguardia e la gestione delle risorse genetiche agro-alimentari Agrigenet, dal Progetto sicurezza, sostenibilità e competitività nelle produzioni Agroalimentari della Campania Carina e dal Programma di ricerca scientifica di rilevante interesse nazionale.

«Le sostanze naturali - aggiunge Claudia Ciniglia docente di Botanica della Sun - rappresentano un'importante sorgente di nuove molecole con attività terapeutica in molte malattie incluso il cancro. In particolare Ruta graveolens L. una pianta molto diffusa in Italia della famiglia delle Rutacee cui appartengono anche i più noti agrumi»

24 giu 2015

Direttorio M5S, flirt pericolosi a Ostia: incontro con gli imprenditori dei lidi

Direttorio M5S, flirt pericolosi a Ostia: incontro con gli imprenditori dei lidi

Visita della Ruocco e polemiche durissime. Intanto Casaleggio stoppa l’ipotesi Di Battista candidato a Roma

JACOPO IACOBONI per LA STAMPA.IT
Il 12 giugno scorso, quando la sera volgeva già al buio, uno dei membri del direttivo del M5S nel quale sta emergendo Luigi Di Maio, Carla Ruocco, ha varcato la porte del Polo natatorio di Ostia per incontrarsi con una serie di imprenditori locali: nientemeno, i concessionari degli stabilimenti balneari. Perché questo incontro? E da chi è stato organizzato, per conto del Movimento? 
 
La Ruocco ha raccontato lei stessa la cosa su facebook, sia pure senza i dettagli di cui sopra: «Ieri sono stata ad Ostia, con gli attivisti del Movimento cinque stelle di Roma Municipio 10, per parlare con gli imprenditori onesti: quelli che non si sono mai piegati alla logica delle mazzette, quelli che portano avanti un’attività al meglio delle loro forze senza imbrogliare e senza mangiarsi la città». Ma sulla definizione di onesti moltissimi le hanno chiesto (eufemismo) spiegazioni. C’è chi ha domandato «potrebbe dare la lista degli imprenditori presenti?». Chi (Carlo Diano) ha chiesto con fare pungente «“onesti” quegli imprenditori?». E chi (Marco Severa) ha usato il sarcasmo: «Gli imprenditori onesti sarebbero i gestori balneari? Si vede che Ruocco non vive a Ostia». 
 
A parte le opinioni discutibili di questa base, quel che più conta è che la visita dal direttivo a un mondo così criticato e così seguito dalle procure ha fatto a dir poco arrabbiare, nel movimento e anche a Milano. Per capirci, Beppe Grillo fece una storica campagna su «spiagge bene comune», contro la privatizzazione dei litorali e gli affari selvaggi che ci girano intorno (quelli sì, miliardari, a Roma: quelli del waterfront, o quelli delle varianti urbanistiche). Tra l’altro proprio Grillo sarà il 27 a fare a Ostia una «fiaccolata per la legalità». Era proprio indispensabile quest’incontro? E perché il M5S romano costeggia mondi dai quali - in linea di principio - dovrebbe tenersi a cauta distanza? 
 
La Stampa è in grado di raccontare che al Polo natatorio, ad accogliere la Ruocco, c’era Renato Papagni, figura di spicco del mondo associativo degli stabilimenti del litorale, da sempre in ottimi rapporti di lavoro con i Balini, storica famiglia di imprenditori, che gestiscono tra l’altro il porto di Ostia, tra mille polemiche. Tra parentesi, il Polo natatorio, che è di proprietà del Coni, era chiuso a quell’ora: è stato fatto riaprire per l’occasione, ma da chi? Segno che comunque la visita di una delegazione del M5S era considerata importante, da quel sistema del litorale. 
 
Il Movimento romano è scatenato: attacca frontalmente Marino e Sabella (che hanno mandato le ruspe per aprire i litorali, facendo infuriare gli stabilimenti balneari), vagheggia le elezioni purificatrici, ma viene anche avvicinato (o avvicina) da personaggi inquietanti (compresi pezzi di estrema destra del litorale). Se ne guarda abbastanza? È solo ingenuo o qualcuno è in malafede? 
 
Nel frattempo, a Roma, chi nel Movimento sognava una candidatura di Alessandro Di Battista si triova dinanzi a una difficoltà seria: Di Battista è stato stoppato da Milano (e anche da tanti parlamentari), che non vuole si deroghi dalle regole: lui sta già facendo un mandato parlamentare, e nel Movimento le regole sono regole, non ci si dimette per fare un’altra corsa. 
 
follow @jacopo_iacoboni  


22 giu 2015

Dalai Lama festeggia 80/mo compleanno


Dalai Lama festeggia 80/mo compleanno

Migliaia di persone hanno festeggiato nella città indiana di Dharamsala, sede del governo tibetano in esilio, gli 80 anni del Dalai Lama, che ha detto ai presenti che resterà in salute per almeno altri 20 anni, "come mi ha assicurato il mio dottore". Secondo il calendario gregoriano, il compleanno della massima autorità spirituale dei tibetani cade il 6 luglio, quando sarà festeggiato negli Usa. Ma la ricorrenza è invece stata celebrata il 21 giugno in base al calendario lunare tibetano.
da ANSA.IT

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Salvador Dalì.....9 tavole










Fotografia ....solo per appassionati ! N° 2







20 giu 2015

Fotografia ....solo per appassionati







Pd, Barca: "A Roma 27 circoli pericolosi, feudi in un partito assente"

Pd, Barca: "A Roma 27 circoli pericolosi, feudi in un partito assente"

Il dirigente del Pd ed ex ministro della Coesione Territoriale ha presentato alla festa democratica di Roma il rapporto "Mappa il Pd" che fotografa la situazione dei circoli romani del partito al centro delle polemiche dopo le rivelazioni delle inchieste di Mafia Capitale. Per Barca sono ventisette i circoli (su 108 totali nella capitale) dove si esercita "il potere per il potere", dove cioè "l'interesse particolare soverchia quello generale"
(video di Marco Billeci)

Leggi su Repubblica.it


19 giu 2015

Le sculture in pietra di Hirotoshi Itoh














Le forze fresche della "Unions " di Landini.........Vittorio Zucconi


Russia, con le sanzioni a Putin l'Europa brucia 100 miliardi

Russia, con le sanzioni a Putin l'Europa brucia 100 miliardi

Inchiesta di sette giornali europei: la Ue può perdere due milioni di occupati. Per l'Italia si stima un buco di quasi 12 miliardi con 215 mila persone che resteranno senza lavoro
L'INCHIESTA LENA
Questa inchiesta è stata condotta da giornalisti del Lena (Leading European Newspaper Alliance), alleanza  di cui Repubblica fa parte con Die Welt, El Pais, Le Figaro, Le Soir, Tages-Anzeiger e Tribune de Genève. Il servizio qui pubblicato è stato realizzato da: Carlo Bonini, Nicola Lombardozzi e Jenner Meletti (La Repubblica), Jörg Eigendorf, Andreas Maisch, Andre Tauber ed Eduard Steiner (Die Welt), Mario Stäuble (Tages-Anzeiger), Claudi Pérez (El Pais) e Pierre-Alexandre Sallier (Tribune de Genève)


Le sanzioni commerciali dell’Unione europea alla Russia costeranno agli Stati membri un prezzo più alto di quanto previsto e comunicato ai governi nazionali alla fine del maggio scorso dalla Commissione europea. Un’inchiesta del Lena (Leading European Newspaper Alliance) di cui La Repubblica è parte insieme ad altre sette testate europee documenta come l’Europa si prepari a fronteggiare nel lungo periodo uno scenario che comporterà la perdita di due milioni di posti di lavoro e una diminuzione di 100 miliardi di euro in valore aggiunto di beni e servizi destinati all’export.

 la grande caccia ai capitali di oligarchi, uomini politici e funzionari dell’apparato di sicurezza russo coinvolti nella crisi ucraina e inseriti in una black-list di 150 nomi ha prodotto risultati anche solo appena soddisfacenti. Con l’eccezione dell’Italia che è riuscita a sequestrare 30 milioni di euro di beni ad Arkadj Rotenberg, multimiliardario russo intimo di Putin, in ben nove dei 27 Paesi membri (Spagna, Malta, Finlandia, Croazia, Slovenia, Slovacchia, Ungheria, Irlanda e Lituania) non è stato trovato un solo euro. In Germania i congelamenti di beni non sono andati oltre alcuni cavalli da corsa e 124mila euro. A Cipro, storica piazza finanziaria utilizzata dai russi, sono stati “trovati” solo 120mila euro.
Due i dati del costo pagato dall’economia russa. La Banca centrale di Mosca ha bruciato riserve per 150 miliardi di dollari. Centoquaranta miliardi di dollari sono stati invece bruciati dal calo dell’export verso l’Europa e dal crollo del prezzo del petrolio.
© Copyright Lena. Traduzione di Emilia Benghi
L'ARTICOLO INTEGRALE SU REPUBBLICA IN EDICOLA E REPUBBLICA+

Vogliamo controllare quanti miliardi invece ci guadagna l' America ? cosi solo per curiosità ?



18 giu 2015

A proposito di muri che dividono le nazioni

A proposito di muri che dividono le nazioni

Perché nessuno parla del muro o recinzione costruita dagli U.S.A. per impedire  ai Messicani di entrare in territorio Americano 
                        3000 croci attaccate al muro ricordano i clandestini uccisi. Tijuana,Messico, 2005

Non tutto quello che fa l' America è giusto

Persegue i suoi interessi  a volte anche personali vedi la 

famiglia Bush ....prima arma  dittatori in giro per il 

mondo e poi  se le cose non vanno come vorrebbero gli 

fanno la guerra , mandando i propri ragazzi a morire per 

mano di armi Americane e per motivi di puro interesse 

che nulla hanno a che fare con la Democrazia


                                                                      Muro di separazione nella città diTijuanaMessico, 2005

Barriera di separazione tra Stati Uniti d'America e Messico

da https://it.wikipedia.org
La barriera di separazione tra Stati Uniti d'America e Messico, detta anche muro messicano o muro di Tijuana, è una barriera di sicurezza costruita dagli Stati Uniti lungo la frontiera al confine tra USA e Messico. In Messico viene però chiamato Muro della vergogna. Il suo obiettivo è quello di impedire agli immigranti illegali, in particolar modo messicani e centroamericani, di oltrepassare il confine statunitense.
La sua costruzione ha avuto inizio nel 1994, secondo l'ottica di un triplice progetto antimmigrazione: il progetto "Gatekeeper", in California, il progetto "Hold-the-Line" in Texas ed il progetto "Safeguard" in Arizona. Secondo alcuni esperti queste operazioni sarebbero solo una manovra per convincere i cittadini statunitensi della sicurezza ed impenetrabilità dei confini, mentre l'economia continuerebbe a beneficiare del continuo flusso di forza lavoro a basso costo in arrivo da oltre frontiera.
La barriera è fatta di lamiera metallica sagomata, alta dai due ai quattro metri, e si snoda per chilometri lungo la frontiera tra Tijuana e San Diego. Il muro è dotato di illuminazione ad altissima intensità, di una rete di sensori elettronici e di strumentazione per la visione notturna, connessi via radio alla polizia di frontiera statunitense, oltre ad un sistema di vigilanza permanente, effettuato con veicoli ed elicotteri armati. Altri tratti di barriera si trovano in ArizonaNuovo Messico e Texas.
Il confine tra Stati Uniti d'America e Messico, lungo 3.140 km, attraversa territori di diversa conformazione, aree urbane e deserti. La barriera è situata nelle sezioni urbane del confine, le aree che, in passato, hanno visto il maggior numero di attraversamenti clandestini. Queste aree urbane comprendono San Diego, in California ed El Paso, in Texas. Il risultato immediato della costruzione della barriera è stato un numero sempre crescente di persone che hanno cercato di varcare illegalmente il confine, attraverso il deserto di Sonora, o valicando il monte Baboquivari, in Arizona. Questi clandestini hanno dovuto percorrere circa 80 km di territorio inospitale prima di raggiungere la prima strada, nella riserva indiana Tohono O'odham. Tra il 1º ottobre 2003 ed il 30 aprile 2004, 660.390 persone sono state arrestate dalla polizia di confine statunitense mentre cercavano di attraversare illegalmente il confine. In quello stesso periodo dalle 43 alle 61 persone sono morte mentre cercavano di attraversare il deserto della Sonora, tre volte tante quelle che nello stesso lasso di tempo hanno incontrato il medesimo destino nell'anno precedente. Nell'ottobre 2004 la polizia di confine ha dichiarato che 325 persone sarebbero morte negli ultimi 12 mesi, nel tentativo di passare la frontiera. Dal 1998 al 2004, secondo i dati ufficiali, lungo il confine tra Stati Uniti e Messico, sono morte in totale 1.954 persone.

L'iter burocratico della risoluzione[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 novembre 2005, il parlamentare statunitense repubblicano Duncan Hunter (della California), ha proposto al Senato degli Stati Uniti d'America un piano per rafforzare la barriera di separazione tra i due paesi. La proposta è stata approvata il 15 dicembre 2005, prevedendo la costruzione di un muro di 1.123 km. Le dimensioni sarebbero paragonabili solo a quelle della Muraglia Cinese. Infine, il Senato, il 17 maggio 2006 ha approvato a maggioranza (83 voti a favore e 16 contrari) l'emendamento che prevede la costruzione di un muro di 595 km di estensione, più 800 km di barriere per impedire il passaggio di automobili.
La risoluzione 6061 (H.R. 6061), Legge sulla barriera di sicurezza, 2006, è stata presentata al Congresso il 13 settembre 2006. La proposta è stata approvata dalla Camera dei Rappresentanti in data 14 settembre 2006, con una votazione di 283 voti a favore e 138 contrari.[1]
Il 29 settembre 2006, il Senato, ha confermato l'autorizzazione, con una votazione di 80 a favore e 19 contrari.
Il 26 ottobre 2006, il presidente George W. Bush ha firmato la H.R. 6061 che era stata votata da ambedue le camere del Congresso.