23 mag 2016

Il gioco di squadra che solo Giachetti può offrire alla Capitale

Il gioco di squadra che solo
 Giachetti può offrire alla Capitale

Né il M5S né la destra potranno garantire un livello pari di qualità e di libertà
La scelta di Roberto Giachetti di anticipare i nomi che comporranno la sua giunta in caso di vittoria rappresenta certamente un messaggio efficace in quest’ultima fase di campagna elettorale. Ma in questa decisione c’è di più: c’è la trasparenza di persone scelte senza passare per il bilancino dei partiti e delle correnti, c’è la qualità di una squadra composta in grandissima parte da tecnici competenti nelle materie di cui si andranno a occupare, c’è la consapevolezza di giocarsi il tutto per tutto sfidando vecchie liturgie per rivolgersi direttamente alla città. È un azzardo? Sì, lo è. Ma sarebbe stato difficile fare altrimenti e apparire ugualmente credibili e competitivi.


Qui non si tratta semplicemente di rincorrere il Movimento Cinquestelle sui temi in cui trova più facilmente il consenso dei cittadini. Da oggi, infatti, sarà Virginia Raggi a dover dimostrare di essere ugualmente libera (altro che le dimissioni in bianco nelle mani di Grillo e Casaleggio jr) e soprattutto ugualmente in grado di mettere in campo una squadra efficace per risollevare le sorti della Capitale. Finora non un nome è pervenuto. E adesso sarà difficile reggere il confronto.


Se Giachetti ha scelto la discontinuità rispetto a indicazioni interne ai partiti, può infatti contare su un lungo lavoro al servizio della città che gli ha consentito di individuare nomi (e scelte programmatiche) in maniera rapida e con garanzie di qualità. Non potrà farlo il M5S, che paradossalmente appare più vittima degli equilibri interni ed è certamente meno radicato nel tessuto cittadino; non potrà farlo la destra, che già con Alemanno ha mostrato tutta l’inadeguatezza del proprio mondo di fronte alla sfida di governo della Capitale.


Potrà essere la squadra il valore aggiunto di Giachetti nella difficile corsa al Campidoglio. Perché per amministrare una città come Roma – con la sua macchina burocratica, le sue municipalizzate, i suoi problemi – non basta una sola persona e questo gli elettori dovranno tenerlo presente prima di scegliere a chi affidare il proprio voto.
di Rudy Francesco Calvo per L' Unità.TV


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