23 mag 2016

Austria, l’ultradestra sconfitta: vince il ‘verde’ Van der Bellen

Austria, l’ultradestra sconfitta:
 vince il ‘verde’ Van der Bellen

Decisivo il voto per corrispondenza, che determina il sorpasso sull’ultranazionalista Hofer. Ora si apre una fase politica delicata: nuovo governo o voto anticipato?
In un ballottaggio al cardiopalma, i risultati non sono ancora ufficiali, ma per i media austriaci la vittoria alle presidenziali sarebbe nelle mani di Alexander Van der Bellen, ex leader dei Verdi, ora candidato come indipendente (ecco chi è).


Il ministero dell’Interno di Vienna non ha ancora comunicato l’esito definitivo del conteggio delle schede arrivate per corrispondenza. Proprio queste, però, sarebbero risultate decisive, invertendo il risultato provvisorio, che ieri sera consegnava il successo all’ultranazionalista Norbert Hofer. Il vantaggio di Van der Bellen si attesterebbe sui 12mila voti, superiore a quello che gli attribuivano gli ultimi exit poll. Un dato che ha portato lo stesso Hofer ad ammettere la sconfitta su Facebook, parlando comunque di questa campagna elettorale come di “un investimento per il futuro”. Il riferimento, chiaramente, è alle prossime elezioni legislative.


La sconfitta del candidato dell’ultradestra tranquillizza l’Europa, preoccupata soprattutto dalla gestione della questione migranti da parte dell’esecutivo austriaco. Rimane comunque la realtà di un Paese spaccato praticamente a metà, con il governo di Grande coalizione in crisi dopo le dimissioni del premier socialdemocratico Faymann e l’interim assunto dal popolare Mitterlehner. Ora Van der Bellen dovrà guidare questa complicata fase politica, che potrebbe portare ad anticipare al prossimo anno il voto previsto per il 2018. La Costituzione austriaca, infatti, concede al presidente sia il potere di nominare il Cancelliere federale (cioè il capo del governo) sia quello di sciogliere il Consiglio nazionale (la Camera bassa) per indire nuove elezioni.


Di “sospiro di sollievo” per l’Europa parla il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che spiega come “certamente lo tiriamo anche noi italiani, perché indubbiamente l’Austria è uno dei Paesi con cui siamo più collegati, un Paese vicino ed amico”. Di fronte a questa “notizia positiva”, Gentiloni però aggiunge che “non dobbiamo sottovalutare che la metà degli elettori si è espressa in un altro senso”. E ne trae una lezione per i partiti tradizionali, “che forse, in questa vicenda, hanno un po’ troppo seguito le spinte di strumentalizzazione della questione migratoria. Poi alla fine si è visto che inseguire queste spinte più che facilitare il compito dei partiti tradizionali dava ulteriore fiato alla proposta populista”.
da L' Unità.TV


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