70mila
italiani con sclerosi
multipla, casi in aumento
Giancarlo Comi, Direttore della Neurologia al San Raffaele di Milano
Esperti,
una sfida in parte vinta, modello da esportare
MILANO
- "Sono 70mila gli italiani colpiti da sclerosi multipla, e il
loro numero è destinato ad aumentare". A confermarlo è
Giancarlo Comi, Direttore della Neurologia al San Raffaele di Milano,
che però precisa: "Quella con la sclerosi multipla è una sfida
in parte vinta", perché grazie alle cure innovative si è
trasformata in una patologia cronica, e "il suo modello un
giorno potrebbe essere trasferito anche ad altre patologie".
Il
professore ne ha parlato oggi a Milano nel presentare il convegno
Best Evidences in Multiple Sclerosis (Bems), giunto alla sua quinta
edizione. La giornata, organizzata anche con il supporto dell'azienda
farmaceutica Teva, ha l'obiettivo di 'fare squadra' tra pazienti ed
esperti per trovare nuove soluzioni e migliorare ulteriormente le
cure. A soffrire di sclerosi multipla sono soprattutto le donne (due
terzi dei pazienti è di sesso femminile), e le sue cause sono ancora
in parte sconosciute: "L'aumento dei casi che si registra - dice
Comi - è dovuto soprattutto a cause ambientali, come ad esempio un
eccesso di sale nella dieta o una carenza di vitamina D".
E
che il successo delle terapie abbia modificato profondamente la
qualità di vita dei pazienti lo testimoniano perfettamente Raffaella
Demattè, responsabile logistica della Pallacanestro Varese, e Chris
Wright, cestista americano che gioca da playmaker nella stessa
squadra. Perché sia la responsabile che il giocatore hanno la
sclerosi multipla, ma la malattia non li ha certo fermati: "Appena
me l'hanno disgnosticata - racconta Demattè - ho subito voluto
informarmi, perché più conosci una malattia meno paura ne hai. La
mia risorsa per superare questa patologia sono state soprattutto le
relazioni con le persone che avevo a fianco. La malattia alla fine è
diventata una opportunità, per cambiare il mio modo di essere e di
approcciare alla vita". Per Chris Wright, invece, è importante
sottolineare che "si può essere campioni anche se si ha la
sclerosi multipla. Anche se ho questa patologia, semplicemente vado
avanti, con molta più determinazione, per non dargliela vinta".
L'esperienza
dei pazienti accanto a quella dei medici è proprio uno dei punti di
forza del convegno Bems: "Infatti - conclude Roberta Bonardi,
senior director business unit innovative di Teva Italia - vuole
proprio cercare di dare risposte concrete alle necessità di
entrambi. Solo da un confronto costruttivo possono nascere soluzioni
concrete che rassicurino da un lato i pazienti e dall'altro
permettano agli operatori sanitari di lavorare nelle migliori
condizioni possibili".
da
ANSA > Salute e Benessere
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