Renzi: “L’Italia ha potenzialità strepitose”
L’enews settimanale di Matteo Renzi dedicata ai cambiamenti climatici e al futuro dell’Italia
1. Sfiducia
Dovevano
mandarci a casa. Lo avevano promesso Salvini e Di Maio. Lo avevano
annunciato con titoli roboanti in tutte le loro partecipazioni
televisive: presenteremo una nuova mozione di sfiducia perché
stavolta abbiamo i numeri. È finita che abbiamo preso più voti di
sempre. Loro annunciano in tv che noi non abbiamo i numeri: poi si va
in Aula e ogni volta perdono qualcuno. Diciamo che a noi le mozioni
di sfiducia portano bene, dai. Per chi è interessato, qui c’è
il mio discorso sulla sfiducia. Punto per punto, senza polemiche,
entrando nel merito.
Guarda
il video a questo link: https://www.youtube.com/watch?v=DuUHMaUw9pc
2. Referendum
L’Italia
ha parlato respingendo un referendum inutile. Che poteva diventare
dannoso in caso di approvazione. Ho parlato subito dopo la chiusura
dei seggi e qui trovate
il video, molto semplice, delle cose che ho detto.
Io
credo che occorra molto rispetto per tutti i cittadini. Per chi ha
votato sì, per chi ha votato no, per chi si è astenuto. Il
referendum ha i suoi vincitori: i lavoratori del polo di Ravenna e
delle altre zone interessate. E ha i suoi sconfitti: qualche
consigliere regionale che ha cavalcato il referendum pensando di
farlo diventare occasione di battaglia interna. Vincitori e vinti,
tutti insieme, adesso, possono lavorare per il bene dell’Italia. Il
Governo c’è.
3. Accordo di Parigi
E
proprio per confermare questo impegno ho partecipato alla firma
dell’accordo di Parigi sul cambiamento climatico nella sede
dell’Assemblea ONU di New York.
L’Italia
è leader nelle rinnovabili, vuole trasformare il sistema di mobilità
metropolitano, è pronta a investire sull’efficientamento
energetico delle abitazioni, sta investendo in tecnologia, è punto
di riferimento in Europa e nel mondo.
Qui la
conferenza stampa alla rappresentanza italiana all’ONU con l’elenco
di tutte le cose che l’Italia sta facendo: spesso anche il gruppo
dirigente ignora quanta Italia che funziona ci sia nelle rinnovabili
o nelle nuove tecnologie legate all’ambiente.
4. Clinton
La
missione all’ONU si è conclusa con una bella chiacchierata con
Bill Clinton. È sempre un piacere incontrare l’ex Presidente, una
delle persone più capaci di dare stimoli, suggerimenti, riflessioni
mai banali. Abbiamo discusso a lungo della campagna elettorale
americana, ma anche del recente viaggio in Iran, della politica
economica europea, delle sfide legate alla sicurezza e alla qualità
della vita in Europa e in America. E mentre ci salutavamo, Clinton ci
ha chiesto di fare i complimenti a uno dei suoi autori preferiti.
Chi? Andrea Camilleri. Bello, vero?
5. Messico
Interessante
anche la missione in Messico, ospiti del Presidente Peña Nieto.
Paese meraviglioso e ricco di opportunità come dimostra una presenza
sempre più forte di aziende italiane. Ma anche un partner
significativo in sede di G20 per affermare un nuovo modello di
sviluppo. Ho avuto l’occasione di parlare con i ragazzi
dell’università Itam, qui c’è
il video dell’incontro: persone attente, curiose, pronte ad
assumersi le proprie responsabilità. Non è facile costruire un
futuro in Paesi ricchi di storia e di passato. Ma non c’è sfida
più affascinante, vale per il Messico, vale per l’Italia. Certo,
poi tocca alle nuove generazioni farsi sentire. Del resto, come ha
scritto Octavio Paz, Nobel messicano per la letteratura: bisogna
meritare i sogni che si fanno. E questa frase vale anche per i
ragazzi italiani, non vi sembra?
6. Giudici e politica
Tutti
i giorni leggo polemiche tra politici e magistrati. Un film già
visto per troppi anni. Personalmente ammiro i moltissimi magistrati
che cercano di fare bene il loro dovere. E anche i moltissimi
politici che provano a fare altrettanto. Il rapporto tra politici e
magistrati deve essere molto semplice: il politico rispetta i
magistrati e aspetta le sentenze. Il magistrato applica la legge e
condanna i colpevoli. Io rispetto i magistrati e aspetto le sentenze.
Buon lavoro a tutti.
7. Agenda dei prossimi giorni.
Spero
che vi siate annotati nell’agenda la data del 29 aprile, quando –
con la regia di Riccardo Luna – l’Italia sarà attraversata da
centinaia di eventi per ricordare la prima connessione internet,
avvenuta da Pisa esattamente trent’anni prima. Il sito per seguire
tutte le iniziative è italianinternetday.it
Segnalo
anche i 70 anni della Vespa, a Pontedera, oggi. La firma del Patto
per la Campania domani a Napoli, prima firma di accordi con le
Regioni e i principali comuni del Sud, come da nostro impegno sul
“masterplan per il mezzogiorno”. Lunedì, dopo l’omaggio
all’Altare della Patria per il 25 aprile, saremo invece ad Hannover
per l’incontro con Obama, Merkel, Cameron, Hollande.
Nel
frattempo il Parlamento sta accelerando sulle questioni legate ai
diritti civili e sociali: legge sul terzo settore, legge sulle unioni
civili, legge sul dopo di noi. Siamo infine finalmente pronti sugli
impegni legati a cultura e ricerca che costituiranno del resto la
piattaforma politica del nostro G7 il prossimo anno.
Leggo
sempre volentieri i vostri suggerimenti su quelle che voi ritenete le
priorità da seguire, gli errori da evitare, gli impegni da prendere:
l’email è sempre matteo@governo.it
Pensierino della sera.
Pausa
nelle riunioni alle Nazioni Unite (dove abbiamo incontrato, tra
l’altro, i rappresentanti di oltre cinquanta stati per convincerli
a votare Italia alle prossime elezioni del Consiglio di Sicurezza).
Abbiamo un’ora libera. Organizziamo un pranzo volante al Consolato
per parlare con un po’ di italiani che stanno facendo cose belle a
New York.
Ci
sono alcuni volti noti, e amici, come Lorenzo Jovanotti. Ci sono
imprenditrici, curatori, finanzieri, grandi manager, artisti,
designer, medici, avvocati, letterati, ingegneri, calciatori (anzi,
calciatore, ma per i piedi che ha potrebbe stare anche tra gli
artisti visto che si chiama Andrea Pirlo). Parliamo, discutiamo, ci
confrontiamo. Tirano fuori idee, progetti, critiche. Clima molto
bello, propositivo, anche nella parte più critica. Riconoscono che
finalmente qualcosa si muove nella politica, che le cose cambiano.
Vorrebbero un concetto di bene pubblico più americano: dove non è
semplicemente la proprietà a definire ciò che è pubblico e ciò
che non lo è, ma il servizio che si svolge. Discutono di Salone del
Mobile e di JobsAct, di musei e di sistema fiscale. Mentre raggiungo
il Palazzo di Vetro per rituffarmi nella riunione con le piccole
isole del Pacifico penso a quello che mi hanno detto. E trovo una
conferma: l’Italia ha potenzialità strepitose e che in tanti ad
essere convinti come me – molto più di me – che il futuro sia
dalla nostra parte. Che dobbiamo continuare a offrire un racconto
diverso alle nuove generazioni, a cominciare dalla scuola (che
continua, comunque, a essere una scuola capace di formare i migliori
talenti del mondo, non dimentichiamolo): un racconto fatto di
speranza e non solo di critica. Insistere sull’ammirazione anziché
sull’invidia. Sulla voglia di mettersi in gioco, anche a costo di
perdere qualche sfida. Sulla capacità di interpretare un fallimento
non come fine di tutto, ma come cicatrice che ti aiuta a crescere.
Non è solo un problema di comunicazione, ma di approccio culturale
in fin dei conti: essere il Paese delle possibilità e non dei
divieti. Del merito e non della rendita. Si gioca su questo larga
parte del racconto dei prossimi anni del nostro Paese. Sono sempre
più convinto, ogni giorno di più, che l’Italia sia molto più
forte dei propri critici. Voi che dite?
matteo@governo.it
Un
sorriso, Matteo
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