Innovazione, il Pd promuove la nascita delle smart city
La proposta di legge disegna una cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei ministri con il compito di assicurare il coordinamento dei processi di innovazione e di sviluppo delle smart city
E’
stata presentata oggi presso la Sala Stampa di Montecitorio la
proposta di legge N. 3571 per favorire l’innovazione e lo sviluppo
tecnologico delle città, cioè promuovere la nascita delle c.d.
smart city. La proposta di legge porta la firma dell’On Silvia
Fregolent, vicepresidente del Gruppo PD alla Camera dei Deputati, ed
è stata elaborata in occasione della tappa torinese
dell’InnovationTOUR: un progetto di innovazione legislativa
partecipata dedicato ai giovani promosso dal think tank Cultura
Democratica nelle principali città universitarie italiane.
La
proposta presenta importanti caratteri di innovatività, sia nel
merito che nel metodo utilizzato per elaborarla. Per quanto concerne
il metodo si tratta del frutto del lavoro di più di 150 giovani
under 30, che hanno lavorato per tre mesi effettuando studi e
ricerche ed elaborando il testo di legge attraverso un’intensa
attività di co-working coordinata da Cultura Democratica nel corso
di un workshop e attraverso un’APP appositamente sviluppata dal
think tank che ha consentito l’interazione a distanza tra i
partecipanti tramite smartphone e tablet.
Ma
la proposta è profondamente innovativa anche nel merito del suo
contenuto: le Smart City sono un tema di cui si parla molto nel
dibattito pubblico, senza mai entrare nello specifico di cosa siano e
di come promuoverle effettivamente. La proposta di legge fornisce
delle risposte semplici ed efficaci a queste domande introducendo
degli strumenti operativi moderni ed innovativi.
In
particolare, la proposta di legge definisce “Smart city” i luoghi
ed i contesti, riferiti agli enti territoriali di livello comunale,
metropolitano o di area vasta, nei quali siano stati avviati processi
di innovazione ovvero siano stati adottati sistemi tecnologici
finalizzati alla gestione innovativa delle risorse e all’erogazione
efficiente di servizi integrati. Tali processi di innovazione devono
prevedere espressamente l’utilizzo di tecnologie di gestione
territoriale che sfruttino le potenzialità della rete e della
connessione Internet.
E’
dunque l’utilizzo delle potenzialità della rete e delle più
innovative tecnologie per la gestione delle aree urbane a
rappresentare l’elemento cardine delle Smart City. Il quadro
normativo vigente, tuttavia, non consente l’individuazione di un
efficace modello di coordinamento delle eterogenee iniziative
intraprese a livello locale, causando una dispersione nei processi di
innovazione ed un’evidente difficoltà per gli Enti territoriali
nell’accesso alle risorse finanziarie necessarie a sostenere questi
fondamentali progetti di sviluppo delle comunità urbane.
La
proposta di legge, pertanto, disegna una cabina di regia presso la
Presidenza del Consiglio dei ministri con il compito di assicurare il
coordinamento dei processi di innovazione e di sviluppo delle smart
city. Tale Unità, in particolare, elabora il “Piano nazionale per
lo sviluppo delle smart city”, individuando le linee guida e gli
standard tecnici e finanziari da seguire nello sviluppo dei processi
di innovazione e nell’adozione dei sistemi tecnologici e fornisce,
inoltre, assistenza tecnica e supporto al fine di individuare le
opportunità di finanziamento dei processi di innovazione, mediante
forme di partenariato pubblico-privato, fondi strutturali europei e
fondi nazionali.
Altro
elemento fortemente innovativo della proposta di legge è
l’introduzione di strumenti giuridici innovativi che consentano
agli Enti locali di creare partnership con altri soggetti pubblici o
privati, quali aziende o università, al fine di realizzare
concretamente i processi di innovazione descritti. I principali
strumenti di cui si propone l’introduzione sono i Campus di
innovazione sperimentale, le Fondazioni di partecipazione ed i
Distretti urbani di innovazione sperimentale. Questi ultimi, in
particolare, così come già avviene in Paesi quali Germania e Stati
Uniti, consentirebbero al governo cittadino, mediante apporti di
capitale privato, la progettazione e la realizzazione di interventi
di innovazione urbana all’interno di una predefinita porzione di
territorio, nel rispetto degli strumenti urbanistici vigenti, al fine
di accrescere i servizi per i residenti e la fruizione dello spazio
urbano.
La
proposta di legge è stata incardinata presso la Commissione Affari
Costituzionali della Camera dei Deputati. Sia l’On. Emanuele Fiano,
capogruppo PD in Commissione I, che l’On. Ernesto Carbone,
responsabile nazionale P.A., Innovazione e Made in Italy del Partito
Democratico, entrambi presenti nella conferenza stampa, hanno
auspicato un rapido esame del testo al fine di realizzare
un’importante riforma destinata a incidere profondamente nel campo
dell’innovazione facendo dell’Italia il Paese delle Smart City.
Di
Federico Castorina per L' Unità.TV
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