De
Magistris ha un bilancio a pezzi
,altro che “càcati sotto”
Intervista
al Fatto del sindaco-magistrato, pessimo in entrambi i ruoli
A
proposito di politica e giustizia, il caso di Luigi de Magistris è
di grande interesse perché assomma in un’unica persona il peggio
di entrambe le categorie.
Tanto
le sue inchieste, quand’era Pm, quanto il governo di Napoli, ora
che è sindaco, hanno la duplice caratteristica di non approdare mai
a nulla e di scatenare però un grande clamore mediatico. De
Magistris vive di apparenza, e le apparenze ingannano sempre.
Oggi
il Fatto ospita una sua lunga riflessione – la parola è un po’
forte, ci rendiamo conto – sugli insulti lanciati nel corso di un
comizio al presidente del Consiglio (“Renzi devi avere paura, ti
devi cacare sotto, càcati sotto!”).
Leggiamo:
“Non c’è violenza, nemmeno verbale. E’ Politica, è Passione!
E’ un po’ sopra le righe? Sicuramente! Ma che senso ha un comizio
misurato?”. L’uso indiscriminato e adolescenziale delle maiuscole
e dei punti esclamativi è già di per sé un segnale inequivocabile,
così come la convinzione che un comizio “misurato” sia un
controsenso rende bene l’idea del rispetto che il sindaco ha del
proprio elettorato.
Se
“ti devi cacare sotto” esprime la passione politica di de
Magistris, capite bene che continuare a discutere è del tutto
inutile.
Proprio
oggi, però, il Corriere c’informa di una questione assai più
seria: il Comune di Napoli non ha un bilancio e rischia il
commissariamento. “Esaurito il miliardo stanziato per il
riequilibrio di bilancio di cinque anni fa – leggiamo – e
intaccati per l’ordinaria amministrazione i fondi vincolati (ad
esempio i 50 milioni per la bonifica mai avviata di Bagnoli) in cassa
non c’è più neanche un euro”.
Ma
non è tutto: “Il Comune – scrive ancora il Corriere – ha fatto
scadere i termini perentori di approvazione del rendiconto 2015 e del
bilancio di previsione 2016-2018, entrambi fissati per il 30 aprile”.
E
ancora: “Nell’unica valutazione finora certificata, il rendiconto
del 2013 della Corte dei conti, si parla esplicitamente di ‘indici
sistematici di grave irregolarità contabile e, comunque, di precario
e instabile equilibrio di bilancio’”.
Per
usare l’espressione di Carlo Iannello, un consigliere comunale
eletto nella lista di de Magistris, “siamo in piena illegalità”.
Ma niente paura: “E’ Politica, è Passione!”
di
Fabrizio Rondolino per L' Unità.TV
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