Travaglio copia Belpietro, la prima del Fatto uguale a Libero
Il direttore del Fatto lo sa che i motori vanno a benzina, che viene dal petrolio?
Ma
Travaglio al giornale come ci va? A piedi, in mongolfiera, a cavallo?
O magari prende il motorino, la macchina, un taxi? E per andare
il giovedì sera da Lilli Gruber sceglie il monopattino o
sfrutta i vantaggi del motore a scoppio? E lo sa, Travaglio, che i
motori vanno a benzina, e che la benzina viene dal petrolio, e
che il petrolio non cresce negli orti bio ma va estratto oppure
comprato?
Il
Fatto di oggi, prendendo spunto dall’arruffata
inchiesta della Procura di Potenza, il
cui oggetto a dire il vero resta del tutto imprecisato, dedica
pagine e pagine alla “superlobby” del petrolio, accusata di
distruggere l’ambiente, danneggiare la salute, corrompere politici
e imprenditori e funzionari, e infine controllare senza
controllo il governo del Paese. Manca soltanto l’imputazione
di terrorismo e quella di pedopornografia: ma di certo i cavernicoli
del Fatto (nel senso di antecedenti l’invenzione della ruota)
avranno modo di rimediare nei prossimi giorni.
Leggiamoci
intanto i titoli di oggi: “Renzi e Boschi, un patto di ferro con le
lobby”, “Vietato danneggiare gli affari”, “Tampa Rossa
non avrai il mio scalpo”, “Dalla Lucania a Strasburgo: Pd, il
petrolio e le clientele”, “Nascosti i malori dei dipendenti Eni,
gettate via le cozze che misuravano i veleni”, “Frutteti,
acqua e veleni nella discarica d’oro del Sud”, “Royalties
da miseria dalle multinazionali: una regione nel buco nero della
povertà”, “Il business dei fossili è tutto opaco”,
“Miliardi dal petrolio ma a Taranto resta solo l’inquinamento”.
In
tutti i Paesi del mondo trovare il petrolio è considerata una
fortuna. In Italia esistono norme particolarmente rigide per la
tutela dell’ambiente. Gli investimenti sulle energie rinnovabili
sono compatibili e complementari con l’estrazione e l’impiego dei
combustibili fossili perché le prime, senza i secondi, non
basterebbero a tenere accese le luci di casa, ricaricare
l’iPhone e riscaldarsi d’inverno. Si tratta di ovvietà che è
persino umiliante dover ripetere. Si può essere antirenziani
anche senza predicare il ritorno sugli alberi.
PS:
Come ricorderete, il Fatto arrivò soltanto secondo al concorso
lanciato all’ultima Leopolda sulla prima pagina più surreale
dell’anno. Vinse Libero, e Travaglio ci restò molto
male. Dev’essere per questo che oggi la sua prima pagina è
identica a quella di Belpietro: uno ha titolato “Governo in
mano ai petrolieri”, l’altro “Il governo d’affari al servizio
della superlobby da 2 miliardi”. Chi è chi?
Di
Fabrizio Rondolino per L' Unità.TV
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