Se
Roma fosse puntuale…
Trasporti
pubblici in orario e file ridotte potrebbero valere
un guadagno di
diversi punti di Pil per la Capitale
La
puntualità è alla base di di un’organizzazione, di un’impresa e
anche di una società perché permette un coordinamento tra singole
attività. Spesso siamo portati a ritenere che la puntualità e il
ritardo siano caratteri permanenti della cultura di una comunità. E
allora, gli svizzeri sono notoriamente puntuali, mentre i professori
universitari (italiani!) no, tanto che hanno ufficializzato il
ritardo con il “quarto d’ora accademico” (che poi quasi mai è
solo un quarto d’ora).
Ma
due importanti economisti, Kaushik Basu (capo economista Banca
Mondiale) e Jorgen W. Weibull (Stockholm School of Economics), hanno
argomentato che la puntualità non è un carattere permanente della
cultura, ma più semplicemente una scelta basata su una valutazione
costi-benefici e sulle aspettative di puntualità degli altri, da cui
deriva quindi un equilibrio, nel senso economico del termine.
Analogamente,
in un famoso caso-studio Gneezy e Rustichini mostrarono che
l’introduzione di una sanzione per il ritardo può avere il
contro-intuitivo e contro-producente risultato di incrementare i
ritardi, invece che ridurli. La ragione sta nel fatto che una
sanzione per il ritardo definisce un prezzo per il ritardo, che
potrebbe spingere gli individui a scegliere di ritardare, pagando la
sanzione, invece che optare per alternative puntuali ma relativamente
più costose (esempio, non completare la precedente attività per
essere puntuali all’incontro successivo). Prefigurando il ritardo
come un equilibrio, i soggetti possono non avere un vantaggio a
spostarsi unilateralmente verso la puntualità, mentre la
collettività nel suo complesso potrebbe averne un beneficio. Questo
problema di coordinamento (nel gergo economico) può essere mitigato
o addirittura risolto introducendo opportuni incentivi e accorgimenti
istituzionali.
In
parte sorprende che a Roma, città che nell’immaginario collettivo
rappresenta il cliché del ritardo, la campagna elettorale dei
candidati sindaci metta al centro proprio il tema della puntualità,
prima di altri noti e gravosi problemi.
Il
candidato del centrosinistra Roberto Giachetti ha ribadito come suo
obiettivo principale quello di restituire ai romani 30 minuti al
giorno, oggi di fatto persi per i ritardi dei servizi di trasporto
pubblico o per una fila in municipio. In maniera simile, i militanti
del M5S qualche mese fa nello scegliere tra le priorità per Roma
hanno messo al primo posto la mobilità. A Roma, si potrebbe
affermare, il ritardo non è una scelta individuale, ma
un’imposizione dovuta al mal-funzionamento delle istituzioni
pubbliche.
Un
termine di paragone sui benefici economici della puntualità può
essere desunto dalla campagna nazionale per la puntualità svoltasi
alcuni fa in Ecuador (si veda The Economist, 20 Novembre 2003). Le
istituzioni pubbliche (dalla burocrazia alle imprese pubbliche,
passando per gli organi politici) si sono impegnati a ridurre
sostanzialmente i ritardi. Secondo alcune stime il ritardo delle
istituzioni pubbliche ecuadoregne costava ogni anno un ammontare
compreso tra il 4% e il 10% del Pil nazionale. Se fossero stime
affidabili, per Roma la puntualità potrebbe valere alcuni punti di
Pil o addirittura incrementi a due cifre.
D’altro
canto, oltre al fatto strettamente quantitativo-temporale, la
puntualità produce un netto miglioramento anche della qualità dei
servizi e prodotti. Un contesto dove uno non deve rincorrere (in
ritardo!) l’impegno o l’evento successivo, è un contesto dove
ognuno può assolvere a più impegni e, soprattutto, meglio.
Inoltre
la puntualità produce effetti positivi anche su altri ambiti, come
la responsabilità delle istituzioni, il rispetto del cittadino e la
disciplina in una comunità. Non è un caso che la campagna
ecuadoregna aveva come slogan: “Inject yourself each morning with a
dose of responsibility, respect, and discipline”. In un equilibrio
“di puntualità”, il funzionario pubblico non potrà “scaricare”
su qualcun altro la negligenza o il ritardo per una richiesta di un
cittadino, ma dovrà assumersene la responsabilità. E il cittadino
vedrà rispettato il suo tempo, che verosimilmente in caso di ritardo
avrebbe sottratto agli affetti o al lavoro.
Infine,
la puntualità è un elemento basilare per disciplinare i servizi e
beni offerti alla comunità. La puntualità, sia essa nella risposta
a un’esigenza di un cittadino, sia nella realizzazione di un’opera
pubblica, deve, per rispetto dell’individuo così come di tutta la
collettività, essere onorata.
di
Massimiliano Vatiero per L' Unità.TV
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