Polo
della ricerca per il
nostro Paese
La
lettera del ministro per le Politiche Agricole Maurizio
Martina al
Corriere della Sera
Caro
direttore, l’iniziativa che il governo ha assunto con il progetto
Human Technopole nelle aree di Expo a Milano può segnare un punto di
svolta di grande rilevanza per il Paese ed è giusto per questo
discuterne e confrontarsi per capirne la portata e l’ambizione.
Nel
solco dei grandi temi affrontati con successo grazie all’Esposizione
universale 2015 «Nutrire il pianeta, energia per la vita», abbiamo
ritenuto doveroso impostare un progetto pluriennale per collocarci
fra le realtà più avanzate nella ricerca applicata alle scienze per
la vita. Ci siamo ispirati al lavoro proposto nei mesi espositivi con
la Carta di Milano nel quadro dei nuovi obiettivi del Millennio
definiti dalle Nazioni Unite nel settembre scorso. Lo abbiamo fatto
con la consapevolezza che l’Italia ha talenti ed esperienze
straordinarie nel campo della ricerca e un patrimonio di sensibilità
uniche da sviluppare lungo l’asse delle produzioni agricole
sostenibili, delle tecnologie alimentari avanzate, della nutrizione e
degli stili di vita, della ricerca, della salute e della medicina.
Per
questo Human Technopole sarà un incubatore di laboratori nei settori
della genomica, della nutrizione, del cibo e dell’analisi delle
grandi masse di dati per lo sviluppo di una strategia di medicina di
precisione al servizio dei cittadini. Questo progetto, accanto
all’insediamento della nuova cittadella universitaria della Statale
di Milano, sarà l’anima dell’intera area Expo riorganizzata, che
dovrà vedere protagonisti operatori pubblici e privati grazie
all’unità d’intenti consolidata tra governo, Regione e Comune.
Un ecosistema capace di attrarre investimenti in genetica,
alimentazione e big data che già oggi ha mosso grande interesse tra
aziende e realtà internazionali pronte a collaborare operativamente,
facendo così dell’area il grande hub italiano della ricerca
riconoscibile in tutto il mondo. Come è noto la redazione del
progetto è stata affidata alla regia scientifica dell’Istituto
Italiano di Tecnologia, ente pubblico di diritto privato.
L’elaborazione
della proposta è avvenuta nel corso di quattro mesi di intenso
lavoro, coinvolgendo gli scienziati di Iit, quelli di diverse
istituzioni, fra cui i delegati delle università milanesi, le
principali realtà cliniche della zona (Ircss) e diversi soggetti
nazionali di massima rilevanza scientifica. La proposta, consegnata
nel febbraio scorso, rappresenta un piano di lungo termine che
prevede la realizzazione di una infrastruttura (large scare facility)
recuperando edifici esistenti in cui potranno operare circa 1.500
ricercatori e tecnici, tra cui un centinaio di Principal
investigator.
Vogliamo
misurarci con i migliori standard internazionali di riferimento e
proprio per questo tutti, dal direttore scientifico ai responsabili
dei diversi centri dello Human Technopole, verranno reclutati
esclusivamente mediante bandi internazionali. Sempre per questa
ragione da qualche settimana il ministero dell’Università e della
Ricerca, nel suo ruolo di coordinatore degli attori coinvolti, ha
inviato la proposta progettuale a un panel di valutatoci
internazionali indipendenti che daranno un giudizio sul piano di
lavoro, comprensivo di tutte le prescrizioni utili per la
finalizzazione del programma. La valutazione si concluderà entro la
seconda metà di aprile e solo al termine di questa fase il governo
definirà il livello d’investimento pluriennale da garantire e le
modalità operative della gestione del progetto esecutivo, attraverso
provvedimenti che saranno naturalmente vagliati dal Parlamento. In
più, seguendo una delle buone pratiche più importanti sperimentate
proprio grazie all’Esposizione Universale (OpenExpo), daremo vita
alla piattaforma digitale «OpenTechnopole» per consentire a tutti
di seguire, in totale trasparenza e in tempo reale, lo stato di
avanzamento del progetto, gli impegni finanziari assunti e le
collaborazioni attivate. Caro direttore, lavoriamo a un progetto
all’altezza del tempo che abbiamo davanti a noi, con la
consapevolezza che proprio su questi temi si misurerà sempre di più
la competizione globale fra Paesi e poli di ricerca.
Con
Human Technopole punteremo anche a far tornare ricercatori italiani oggi all’estero e ad attrarre professionalità e competenze di ogni
nazionalità. Si tratta di un lavoro appassionante, ambizioso e
possibile per l’Italia. Nel solco di quanto abbiamo imparato grazie
all’esperienza straordinaria dell’Esposizione Universale di
Milano.
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