15 mar 2016

Smart city, è Bologna la città più 'intelligente': Milano e Torino sul podio, Roma è solo nona

Smart city, è Bologna la città più
 'intelligente': Milano e Torino sul
 podio, Roma è solo nona
di Sara Dellabella per l' Espresso La Repubblica.it

Il rapporto EY "Smart city index" dà i voti ai capoluoghi italiani e alla loro capacità di fornire servizi e infrastrutture connesse, un settore che sposta miliardi. Male la Capitale e le città del Sud

Le Torri di Bologna
E' Bologna la città più smart d'Italia. Il centro emiliano è il capoluogo che ha saputo gestire in maniera più "intelligente" (dall'inglese smart appunto) le risorse economiche ed umane, le infrastrutture digitali e tradizionali, migliorando sensibilmente la qualità della vita dei cittadini.


Dal 2013 a misurare l'intelligenza dei centri italiani è il rapporto EY "Smart city index" che analizza le 116 città capoluogo utilizzando oltre 470 indicatori. Tra questi i servizi online offerti dal comune, l'accessibilità al wi-fi, la pianificazione multimediale dei mezzi pubblici, i corrieri in bicicletta, le card e le app per visitare la città, l'e-commerce di prodotti locali, l'accesso al fascicolo sanitario elettronico solo per citare alcuni dei parametri principali.


Lo studio classifica così lo sviluppo delle reti e delle infrastrutture intelligenti delle città italiane, misurando le capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini. Nel rapporto 2016, presentato questa mattina a Roma, sul podio dopo Bologna seguono Milano e Torino, mentre Roma rispetto all'anno scorso perde cinque posizioni attestandosi al nono posto, seguita da Firenze. Per incontrare una città del sud bisogna scorrere la classifica fino al 32esimo posto occupato da Napoli, seguita da Cagliari, mentre Lecce si ferma al 52esimo. Risale la classifica Cosenza che guadagna la 78esima posizione rispetto alla 94esima della scorsa edizione.


Per cosa si contraddistinguono le nostre città. Tutti i capoluoghi presi in esame sono coperti da connettività Lte (o 4g) e l'Italia si pone al terzo posto al mondo per letti disponibili sul sito Airbnb. Milano è la capitale del car sharing con oltre 2.400 automobili e un bacino di 350 mila iscritti al servizio (e da alcuni mesi è attivo anche un servizio di "scooter sharing").
Palermo invece si caratterizza per il car sharing elettrico, mentre la Sardegna è la regione con maggiore numero di aule connesse, e a Brescia il 70 per cento delle abitazioni godono di teleriscaldamento. Questi sono solo alcuni esempi di come le città stanno ripensando i propri modelli di sviluppo creando sempre più possibilità di scambio tra le risorse, le capacità pubbliche e la voglia dei privati di mettersi in connessione, anche rinunciando a qualche comodità o mettendo in condivisione un proprio bene come succede nell'esperienza di Blablacar dove si offre di condividere un viaggio partecipando con una quota alle spese o al già citato Airbnb attraverso cui, sempre dietro un corrispettivo, si affitta una stanza ai turisti.


Nell'ottica della riforma Del Rio e della progressiva difficoltà economiche degli enti locali, essere smart vuol dire anche avere la capacità di mettersi in rete per condividere le buone prassi presenti sul territorio e aggregare i servizi. Al potenziamento delle smart city guardano anche oltre i confini nazionali. Per rendersi conto del fenomeno basti pensare che la Cina che ha deciso di investire 200 miliardi di euro e che l'India progetta un investimento di 60 miliardi per lo sviluppo di sette città intelligenti.

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