Napoli, Bassolino ricorre ma il risultato non cambierà. E Renzi snida la sinistra
A Roma perde quota la candidatura di Bray
Il
caso-Napoli sporca l’immagine delle primarie, che pure erano andate
bene (circa 30mila persone ai seggi) ma non porterà ad annullare il
voto di domenica che ha visto Valeria Valente prevalere su Antonio
Bassolino.
Lo
sconfitto alle primarie presenta ricorso:
“La libertà e la dignità delle persone sono irrinunciabili per la
democrazia. Ho presentato ricorso sui gravi episodi avvenuti nelle
primarie”, ha twittato. Me è improbabile che l’iniziativa
dell’ex sindaco possa portare a ribaltamenti del risultato che lo
ha visto perdente di fronte a Valeria Valente.
Anche se
occorre fare chiarezza,
le immagini
di Fanpage.it infatti
non sembrano configurare una clamorosa violazione della
consultazione. Si tratta di scene in ogni caso da stigmatizzare (e
tali forse da comportare la sanzione per i responsabili con i soldi
fuori dal seggio) ed è inoltre tutto da vedere se la Procura, che ha
aperto un fascicolo, riscontrerà ipotesi di reato.
In
un caso, peraltro, pare ci sia un
equivoco:
nel video di Fanpage.it si vede un uomo che esce dal seggio di
Piscinola con l’elenco degli elettori in mano e va verso un’auto
ferma, ma sembra che all’interno della vettura vi fosse un
cittadino paraplegico, al quale un rappresentante del seggio si stava
avvicinando per farlo votare.
Sulla
vicenda, il vicesegretario Lorenzo
Guerini è
molto netto: “Se saranno accertati singoli e isolati casi di
irregolarità, saranno valutati e giudicati con fermezza dagli
organismi di garanzia che solo il Pd ha. Ciò che non è accettabile
è che si mettano in discussione le primarie e i chiari risultati che
hanno sancito”
Di
certo, Bassolino
è stato molto duro: “Sono disgustato”.
Difficile dire cosa farà lo sconfitto delle primarie, anche se
appare del tutto improbabile che possa disconoscere il risultato del
voto e presentare una sua lista (modello Cofferati in Liguria, per
capirci).
Mentre
a Roma, con un Giachetti
assolutamente rinfrancato dopo
la vittoria netta contro Morassut,la
polemica sollevata da Roberto Speranza ha
suscitato la replica, piuttosto dura, di
Matteo Orfini.
Per
quanto riguarda i movimenti alla sinistra del Pd a Roma, sembra
perdere quota la possibilità di una candidatura di Massimo
Bray.
Il motivo? In campo c’è già Stefano Fassina e (forse) Ignazio
Marino in rappresentanza di un’area politica dichiaratamente ostile
al Pd. Bray scenderebbe in campo come una candidato “alleabile”
col Pd, e infatti supportato da un pezzo di Sel. Ma quanto
spazio avrebbe, questa “terza posizione“?
Intanto
il presidente del Pd ha sentito Matteo Renzi: i due hanno tratto la
conclusione che si deve arrivare ad un chiarimento (definitivo?) con
la sinistra e per questo hanno convocato la Direzione del partito per
il 21 marzo.
Sarà una
resa dei conti? Intanto
bisognerà vedere toni e contenuti della tre
giorni della sinistra che
si terrà a Perugia da da venerdì a domenica (in
streaming su Unità.tv):
ma certo, quello che i renziani vogliono capire è se la minoranza
sia diventata opposizione, cioè se da un atteggiamento critico ma
costruttivo si sia ormai passati ad una fase di permanente guerriglia
interna.
Mario
Lavia per L' Unità.TV
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