Ma Renzi è visto ancora come un corpo estraneo
Il Pd non è nato dall’Ulivo, ma dal suo fallimento. Il
Lingotto e la
Leopolda hanno segnato l’inizio della nuova stagione della sinistra
Su
una cosa concordo con D’Alema dalla nascita del Pds ad oggi:
l’Ulivo ha vinto perché la destra era divisa. Se accettassimo
questo dato inconfutabile, la lettura del passato e del presente
sarebbe completamente diversa, non perderemmo tempo in discussioni
surreali. Ma d’altra parte, in pieno stile “comunista”, è bene
rimuovere tutto ciò che non è propagandabile.
La
domanda d’obbligo dovrebbe essere semplicemente questa: cosa è
stata e cosa ci ha lasciato realmente quella stagione? Con quel
minimo di onestà intellettuale che dovrebbe essere doverosa per
costruire un dibattito serio, non possiamo non riconoscere che alla
fine l’Ulivo non è stato altro che il luogo in cui si è consumata
la lotta per l’egemonia nella sinistra italiana tra due fazioni:
quella comunista e quella che comunista non era mai stata. Una
lotta per l’egemonia consumata con la testa rivolta al passato
disgregandosi inevitabilmente sempre più dal Paese reale.
Riduttivo?
Può essere ma poniamoci un’altra domanda: se questa lotta per
l’egemonia non avesse ridotto i due contendenti Ds e
Margherita a partiti medio piccoli, che a fatica riuscivano ad avere
risultati elettorali a due cifre, sarebbe nato il Pd? Unendo due
debolezze senza porsi il problema del perché sono diventate tali, si
ottiene solo una debolezza al quadrato e cosi è stata la fusione “a
freddo”. Quando si dice che se non ci fosse stata la stagione
dell’Ulivo non ci sarebbe il Pd, si dice indubbiamente una verità,
ma si omette il fatto che il Pd nasce dal fallimento di
quella stagione.
Se
ciò non fosse vero, non avrebbe senso seppellire come è avvenuto e
continua ad accadere la breve stagione veltroniana che va dal
Lingotto al risultato elettorale, veramente eccezionale nelle
condizioni date, delle politiche del 2008. Il Pd di Renzi, delle
riforme, della cultura liberale, che inizia con fatica a mettere
radici, ha le sue origini in quella breve esperienza politica che poi
ha trovato una sua evoluzione nel percorso della Leopolda, cioè
completamente al di fuori della storia novecentesca della sinistra
italiana.
Il
corto circuito che oggi c’è dentro il partito nasce da qui. Renzi
è vissuto come un corpo estraneo che si è imposto approfittandosi
del particolare momento politico. Estraneo a cosa?
Fondamentalmente alla storia del Pci. Veltroni di quella storia
ne faceva parte ma ad un certo punto a deciso di uscirne (Lingotto)
ed è stato severamente punito, nonostante avesse ottenuto oltre il
33%, più di dodici milioni di voti.
Di
Massimo Gaggini per L' Unità.TV
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