Libia, gli scenari di guerra italiana non corrispondono alla realtà di Matteo Renzi
Questo
non è il tempo delle forzature ma della prudenza, dell’equilibrio
e del buon senso
I
media si affannano a immaginare scenari di guerra italiana in Libia
che non corrispondono alla realtà. La situazione in Libia infatti è
sempre molto delicata. Il lavoro delle Nazioni Unite per raggiungere
un accordo solido e stabile sul Governo è ancora in pieno
svolgimento. Abbiamo bisogno di una soluzione equilibrata e duratura.
Solo a quel punto potremo valutare – sulla base della richiesta di
un governo legittimato – un impegno italiano, che comunque avrebbe
necessità di tutti i passaggi parlamentari e istituzionali
necessari. Dunque questo
non è il tempo delle forzature, ma della prudenza, dell’equilibrio
e del buon senso. A
maggior ragione dopo ciò che è accaduto a Sabrata dove due nostri
connazionali, in ostaggio di milizie irregolari ormai da mesi, hanno
perso la vita in circostanze tragiche, ancora da chiarire
completamente. I loro due colleghi sopravvissuti stanno rientrando in
Italia in queste ore. Ma anche questa tragica vicenda – per la
quale ci stringiamo insieme a tutti gli italiani alle famiglie delle
vittime – dimostra una volta di più che la guerra è una parola
drammaticamente seria per essere evocata con la facilità con cui
viene utilizzata in queste ore da alcune forze politiche e da alcuni
commentatori. Prudenza, equilibrio, buon senso: queste le nostre
parole d’ordine, ben diverse da chi immagina di intervenire in modo
superficiale e poco assennato. Quando ci sono vicende del genere mi
piace pensare che l’Italia risponda tutta insieme, senza volgari
strumentalizzazioni di parte, ma con la consapevolezza di essere
prima di tutto una comunità. Le singole divisioni partitiche vengono
dopo.
L' Unità.TV
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