Il solito Di Maio: usa la memoria di Don Peppe Diana per fare propaganda
L’astro
nascente della galassia grillina infila una serie di cadute di stile
senza precedenti: l’ultima è davvero inqualificabile. E Maria
Elena Boschi attacca: “Di Maio mente sapendo di mentire
L’astro
nascente della galassia grillina infila una serie di cadute di stile
senza pCon Luigi Di Maio non c’è limite al peggio. Il membro del
direttorio del M5S, che, nonostante se lo dimentichi troppo spesso, è
anche vicepresidente della Camera, oggi ha veramente raschiato il
fondo del barile. Nel giorno del ventiduesimo anniversario
dell’omicidio di Don Peppe Diana per mano del clan dei casalesi,
quello che una volta era considerato l’astro nascente della
galassia grillina, ha
deposto una lettera sulla tomba del sacerdote in cui rivolge un
attacco politico nei confronti del governo Renzi e del Partito
Democratico.
“Caro
Don Peppe – si legge nella lettera – ti hanno ucciso un’altra
volta. Non sono stati i camorristi, ma premier, sottosegretari e
ministri. Il Governo Renzi ha bloccato i fondi per i risarcire i
famigliari delle vittime di mafia… La commemorazione di oggi sarà
una passerella di ipocriti. A Palazzo Chigi hanno scelto da che parte
stare, purtroppo non la tua. Finché Renzi non sblocca i fondi per le
famiglie delle vittime di mafia e per l’assistenza legale di chi ha
il coraggio di denunciare, io non mi fermo. Non mi bastano le
rassicurazioni. Voglio i fatti”, conclude Di Maio nel suo delirante
messaggio.
Parole
che hanno provocato l’immediata reazione del Partito
Democratico. Pina
Picierno,
eurodeputata da sempre impegnata in prima linea nella lotta contro la
camorra, affida a twitter la sua risposta: “Giù le mani da Don
Peppe, non si permettiamo di usare il suo corpo per la tua squallida
propaganda”
Dura
anche Rosy
Bindi, presidente della commissione Antimafia: “Non
trovo assolutamente opportuno il comportamento di Di Maio che in
qualità di importante rappresentante delle istituzioni, essendo vice
presidente della Camera, si e’ dissociato dalle altre autorità
visitando separatamente la tomba di don Diana, e rilasciando
dichiarazioni che avrebbe dovuto fare nella sede adeguata per
esercitare la funzione di controllo che spetta ad ogni parlamentare,
che è il Parlamento e non la tomba di don Peppe”.
“Ancora
una volta in un momento in cui, ricordando le vittime della mafia, le
istituzioni dovrebbero dimostrare unità contro la criminalità, Di
Maio e il M5S, con un intervento indegno, non perdono occasione di
preferire la strumentalizzazione della lotta alle cosche anziché
farla davvero. Con un risultato sicuro: indebolire l’azione delle
istituzioni e aiutare le mafie”, queste le parole del
senatore Franco
Mirabelli,
capogruppo Pd in commissione Antimafia e commissario del Pd a
Caserta.
Nel
Pd sale lo sdegno per quella che il presidente del partito Matteo
Orfini definisce
un’ “indecenza” e la vicesegretaria Serracchiani “una
speculazione indegna”. Il ministro delle Riforme, Maria
Elena Boschi,
attacca: “Di
Maio mente sapendo di mentire. Non
c’è stato nessun taglio ai fondi alle vittime di mafia. Come è
noto, il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei
reati di tipo mafioso si autoalimenta durante il corso dell’anno in
base alle richieste che arrivano e vengono valutate da un’apposita
Commissione. Si stanno invece – spiega – definendo criteri più
rigidi per l’erogazione dei rimborsi delle spese legali alle
associazioni di vittime della mafia”. Parole che non bastano a Di
Maio, secondo il quale la Boschi “ha ammesso che il fondo per le
vittime di mafia è bloccato dal governo”. Ma non si capisce,
replicano fonti parlamentari renziane, da dove abbia tratto questa
conclusione: “La nota del ministro Boschi – fanno osservare – è
chiara e riporta numeri inconfutabili”.
recedenti:
l’ultima è davvero inqualificabile. E Maria Elena Boschi attacca:
“Di Maio mente sapendo di mentire
di
Stefano Cagelli per L' Unità.TV
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