Sulla
microcefalia fino al 2014 non esistevano parametri che permettessero
una diagnosi affidabile e un confronto dei dati a livello
internazionale. Li hanno creati medici e ricercatori della Città
della Salute
Contro
Zika, l’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda l’utilizzo
deglistandard
per la diagnosi precoce della microcefalia messi a punto
dall’ospedale Sant’Anna della Città della Salute e
dall’Università di Torino.
Lo studio ha ampliato le carte del progetto internazionale
«Intergrowth-21st» finanziato dalla Fondazione Bill e Melinda
Gates, permettendo la diagnosi della patologia già dalla
ventiquattresima di gestazione.
NUOVO
STRUMENTO
Sulla
microcefalia, sino al 2014 non esistevano parametri che permettessero
una diagnosi affidabile e un confronto dei dati a livello
internazionale. Sono poi arrivate le prime tabelle antropometriche
americane, ora ampliate dai ricercatori torinesi per definire
precocemente la rara malformazione e tutti gli altri problemi di
crescita. I risultati sono stati prima pubblicati sulla rivista
internazionale Lancet, che gli ha dedicato la copertina oltre
all’editoriale dell’epidemiologo brasiliano Cesar Gomes Victora,
definendoli un «utile strumento di screening per la rilevazione di
microcefalia indipendentemente dalla causa, in un momento critico in
cui si stanno affrontando la prima epidemia di Zika e un aumento
significativo dei casi», ed ora scelti dall’Oms come standard
internazionali.
LE
RACCOMANDAZIONI
L’organizzazione
mondiale raccomanda «l’utilizzo dei nuovi parametri a tutti i
professionisti della salute che forniscono cure ai neonati»,
sottolineando che «saranno importanti anche per i responsabili dello
sviluppo sanitario, medico e politico, per creare nuovi protocolli
infantili nelle regioni colpite dal virus Zika». Le misurazioni del
feto costituiscono infatti il primo segnale di allarme e con queste
nuove tabelle la circonferenza della testa viene messa a confronto
con la lunghezza e il peso, evidenziando eventuali problemi di
crescita e sviluppo alla nascita, così come nella pancia della
mamma. La microcefalia è una condizione molto rara, la cui incidenza
varia tra 1,3 a 150 casi su 100 mila nati vivi. Ma oltre a Zika, la
cui correlazione è in via di studio, a causare anomalie cerebrali e
della circonferenza cranica possono essere infezioni come
toxoplasmosi, rosolia e citomegalovirus, agenti tossici e l’abuso
d’alcool durante la gravidanza.
SISTEMA
DI SORVEGLIANZA
Sono
stati misurati oltre 20 mila neonati di tutto il mondo e circa 5000
feti. La parte ostetrica è stata seguita dalla professoressa Tullia
Todros, quella neonatale dalla dottoressa Francesca Giuliani e dal
professor Enrico Bertino, «con particolare attenzione ai nati
pretermine. Nonostante l’etnia, la crescita dei feti è analoga se
le condizioni socio-economiche sono simili: questo ci ha permesso di
ampliare uno studio importante partito nel 2009 e di creare uno
strumento attendibile che, grazie all’Oms, sarà utilizzato a
livello mondiale», spiega il neonatologo. Nella sostanza si tratta
di «un sistema di sorveglianza sulle epidemie che influiscono sulla
crescita dei bambini, proprio come sta accadendo in Brasile con
Zika».
Di
Noemi Penna per LA STAMPA.IT
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