Caro Pier Luigi, su Classe dem ti sbagli. Parola di bersaniano
Tanti
giovani della scuola di formazione non lesinano critiche a Renzi e
lavorano per un partito diverso. Vieni e lo scoprirai
Caro
compagno Pier Luigi, quando mi incuriosii della politica ero un
bambino, quando mi ci appassionai ero un ragazzino di tredici anni,
che aveva capito di essere di sinistra e che aveva un idolo, te.
Decisi
che mi sarei iscritto al Pd a diciotto anni, nel 2013 giravo per la
mia scuola invitando gli amici a dire a casa di votare per te, per
noi, piansi di fronte al televisore quella notte di fine febbraio,
piansi quando 101 traditori ti pugnalarono. Feci campagna per Cuperlo
(e lo rifarei centomila volte) e mi iscrissi al Pd, ai Gd, cosciente
di dover fare opposizione interna e talvolta sentirmi a disagio, come
te. Una volta sono anche stato tentato di ridare la tessera, non l’ho
fatto perché c’eri tu. È successo che ti ho visto da lontano, tre
mesi fa al Teatro Vittoria, e sono stato emozionatissimo.
Ieri a Di
Martedì ti
ho seguito,
ho condiviso tanta parte delle tue parole, dalla cancellazione della
tassa sulla prima casa alla difesa dell’Ulivo che tu non hai
affatto distrutto, ma innaffiato ogni giorno. Una frase però è
stata una coltellata al cuore, “quei giovani lì” riferito a noi
di Classe democratica. Tanta parte di “quei giovani lì” ha la
stessa mia storia, ti vede come un papà o un nonno saggio anche se
non ti ha mai conosciuto, ti chiamerebbe “segretario” e ti
abbraccerebbe se ti incontrasse. Non abbiamo lesinato critiche
a Renzi quando sabato è venuto, anche io, tanti di noi
vorrebbero un partito diverso e lottano sui territori ogni giorno,
come te.
Ti
prego, compagno Pier Luigi, vieni a Classe democratica, sono certo
che Andrea De Maria e Marcella Marcelli (anche loro di certo non
renziani) ti inviteranno, spiega le tue, le nostre ragioni, fatti
abbracciare da chi ti vuole un bene sconfinato, e se vuoi chiedici
scusa per quella frase. Sono certo che riceverai una valanga di
applausi, chi lo sa, forse anche più di Renzi.
Di
Claudio Mastrangelo per L' Unità.TV
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