29 feb 2016

Maxi stipendi ed extra nelle Regioni: così gli enti aggirano i tetti

Maxi stipendi ed extra nelle Regioni: così gli enti aggirano i tetti

Cosa possono avere in comune Martha Stocker, assessore Svp della provincia di Bolzano e Rosario Crocetta, presidente di area Pd della Regione Sicilia? Niente. A parte il vizietto tutto italiano di strapagare i propri dirigenti amministrativi o delle società partecipate aggirando alla grande, in nome degli statuti speciali, la legge che dal 2014 impone il tetto di 240.000 euro lordi ai compensi annuali dei burocrati più importanti oltre ad altri due tetti di 192.000 e 120.000 euro per i dirigenti di prima e seconda fascia. La gabbatura più clamorosa della legge arriva da dove non te l’aspetti, ovvero dal Nord più profondo. La provincia di Bolzano, infatti, nelle scorse settimane ha cercato di imporre il tetto di 240.000 euro a partire dal 2016. Ma la proposta ha suscitato una sorprendete rivolta di massa. Già perché si è scoperto che nel settore sanitario della Provincia più a Nord d’Italia vengono pagati ben 51 stipendi superiori a 240.000 euro che - va ricordato - è il compenso previsto per il capo dello Stato. Possibile che in una Provincia con appena 510.000 abitanti la Asl paghi così tanto i suoi manager? Possibile. Perché a loro si affiancano fior di primari che hanno minacciato di fare in massa le valigie. Risultato: la Provincia di Bolzano ha deciso, sì, di imporre un tetto ai suoi dirigenti pubblici ma rialzandolo del 20% rispetto a quello ”italiano”. Siamo a quota 288.000 euro. Nella stratosfera dell’innocuità.

UN FILM TRAGICOMICO Il secondo episodio della commedia all’italiana chiamata ”tetto agli stipendi pubblici”, si svolge mille chilometri più a Sud, nella Sicilia guidata da Rosaio Crocetta. Qui la sceneggiatura tocca ineguagliabili vette tragicomiche che si incrociano con le raffinatissime menti della tradizione sicula. Ecco quanto è accaduto la settimana scorsa: il governo Crocetta propone di imporre un tetto di 118.000 euro agli stipendi dei manager dell’esercito di aziende partecipate dalla Regione. In Commissione, però, e sfruttando il voto segreto, gli astutissimi parlamentari regionali approvano un emendamento dei 5Stelle che taglia il tetto a meno di 75.000 euro, totalmente fuori mercato. Anche qui scoppia un’iradiddio di polemiche. E così Crocetta cancella tutti i tetti, il suo e quello approvato a voto segreto. Nulla cambia, dunque. Ma sono tutti contenti: Crocetta e il Pd possono dire d’averci provato; i 5Stelle esultano per la propria purezza rivoluzionaria; l’opposizione di centro-destra può criticare il governo regionale per la mancanza di risultati; i manager della partecipate della Trinacria continuano a guadagnare come prima.


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