29 feb 2016

La crociata del Fatto contro l’airbus di Renzi. Arruolato un-ricercatore-uno

La crociata del Fatto contro l’airbus di Renzi. Arruolato un-ricercatore-uno

Paradossale teoria di un certo Barison: niente aerei di Stato per favorire i più poveri

Da settimane, lo sappiamo, il Fatto conduce un’eroica battaglia contro il nuovo aereo di Stato, colpevole di essere troppo grande, troppo bello (c’è anche il wifi, pensate un po’!) e, soprattutto, troppo renziano.
Il presidente del Consiglio è infatti autorizzato a recarsi all’estero – al momento Travaglio non sembra sollevare obiezioni su questo punto -, purchè non pretenda di scimmiottare gli altri capi di governo, i quali viaggiano su aerei di Stato con l’unico obiettivo di fare un dispetto al Fatto.
Air Force Renzi, ecco i misteri. I ricercatori: I soldi dateli a noi” è il titolo che compare oggi in prima pagina, e più dei misteri, che sul Fatto non mancano mai e di misterioso hanno soltanto il motivo per cui sono considerati “misteri”, ci hanno incuriosito i ricercatori: d’accordo, la ricerca in Italia è da sempre una Cenerentola, ma possibile che per rilanciarla sia necessario far viaggiare il premier in autostop?
I “ricercatori” citati nel titolo non sono un sindacato e neppure un gruppo di amici o un dopolavoro, ma un singolo: tal Barison Marcello, “filosofo”, oggi impiegato a Chicago.
Diversamente da quanto indicato nel titolo di prima pagina, Barison i soldi non li vuole per sè ma – dev’essere proprio un tesoro di ragazzo – per “coloro che vivono sotto la soglia di povertà, cioè quasi otto milioni di persone”. Che diventerebbero di colpo benestanti se “Renzi e la sua cricca” rinunciassero all’aereo.
Tanto più che, aggiunge il filosofo, “i suoi continui viaggi servono a creare l’illusione di essere qualcuno, di avere un ruolo internazionale che nei fatti non esiste”. E se lo dice Barison Marcello, che sta a Chicago, dev’essere per forza vero.
Renzi non è nessuno, ma Barison Marcello è qualcuno, e per dimostrarlo mette in fila una di quelle gioiose sequenze di parole che da ormai mezzo secolo qualsiasi studente fuoricorso di sinistra è in grado di generare a qualsiasi ora del giorno e della notte a proposito di chiunque e qualsiasi cosa. Sentite come suona originale e inatteso, questo Debord per sciampiste: “Il premier, vivendo in un universo parallelo, ha in mente solo la celebrazione del proprio feticcio. E’ l’oscena indifferenza del potere che narcisisticamente celebra se stesso”.
E se lo dice Barison Marcello, che sta a Chicago, dev’essere per forza vero.
Di Fabrizio Rondolino per L' Unità.TV


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