Renzi
a In mezz’ora: “Non solo casa,
ecco quali tasse taglieremo”
Governo
Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ospite al
programma
televisivo ''In 1/2 ora'', negli studi Rai di via Teulada
a Roma, 4
ottobre 2015. ANSA/GIORGIO ONORATI
Il
premier: “Per la prima volta c’è un governo che le tasse le
taglia veramente”
Il
2016 sarà ancora un anno di taglio delle tasse. Matteo Renzi
intervistato da Lucia Annunziata annuncia dopo il già annunciato
taglio dell’Imu quello di Ires e canone Rai.
Per
il Presidente del consiglio già nel 2016 ci sono i margini per
“ridurre già nel 2016 le tasse alle imprese, attraverso il taglio,
parziale dell’Ires”, taglio che sarà completato nel 2017
portando l’Ires sotto il 25%.
“Dal
prossimo anno ci sarà una riduzione del canone Rai e diciamo che lo
devono pagare tutti: credo che lo strumento che verrà scelto sarà
la bolletta. Chi è onesto pagherà meno“. La volontà di far
pagare di meno il canone era risaputa, ma non si pensava che già da
quest’anno ci sarebbe stata la diminuzione. Secondo quanto detto
dal premier il canone dovrebbe passare da 113 a 100 euro l’anno,
con un risparmio per tutti coloro che già lo pagano.
Nell’intervista
il premier sottolinea i dati economici positivi, sbilanciandosi sulla
crescita, che secondo lui sarà dell’1% e non dello 0,9% come
previsto nella nota di aggiornamento al Def che aveva già rivisto al
rialzo la crescita. Ottimi anche i risultati della lotta
all’evasione, infatti il Presidente del consiglio sottolinea come
“con la voluntary disclosure il primo anno un miliardo e mezzo è
già entrato. Sul prossimo anno saremo molto prudenti, metteremo a
bilancio 2-2,5 miliardi. Ma non sarei sorpreso se fossimo vicini ai 5
miliardi grazie all’accordo con la Svizzera”.
“Gli
incentivi per le nuove assunzioni saranno certamente ridotti perché
funzionano solo se sono una tantum, altrimenti diventano una sorta di
metadone”, così il premier conferma la volontà del governo di non
rendere gli incentivi sulle nuove assunzioni sistemici.
Sulle
tasse poi il premier smentisce “l’introduzione dellla digital tax
nel 2016. Dobbiamo trovare un modo per far pagare le grandi
multinazionali ma ‘cum grano salis’ e a livello europeo. O
l’Europa lo fa nel 2016 o noi nel 2017, abbiamo detto. Ma dobbiamo
evitare di farla percepire come una tassa sull’innovazione”.
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