14 ott 2015

"La persona che vivrà sino a 135 anni è già nata"

"La persona che vivrà sino a 135 anni è già nata"


Lo afferma Rudi Westendorp, geriatra danese. Ogni giorno - osserva - la popolazione mondiale guadagna ben sei ore di vita: "Potremmo vivere più a lungo ma siamo incapaci di comprendere a pieno quanto la vita media si stia allungando". Quindi: godersi la vita per superare i 100 anni

"La persona che vivrà fino a 135 anni è già nata". Ne è convinto Rudi Westendorp, docente di geriatria dell'Università di Copenaghen e fondatore della Leyden Academy on vitality and ageing, per il quale il segreto per vivere più a lungo non è un patto con il diavolo ma semplicemente godersi la vita. Il ricercatore ha scritto un libro che già dal titolo è una ricetta: "Come invecchiare senza diventare vecchi. La scienza della longevità felice". Sono due le cose indispensabili da fare: adottare un atteggiamento sempre vitale e positivo ed evitare l'apatia che, se prende il sopravvento, ti fa sentire vecchio e riduce qualità di vita e longevità.


Westendorp ha spiegato che la nostra incapacità di concepire che la durata della vita degli esseri umani è oggi più lunga che in qualsiasi altro momento della storia, limita la nostra capacità di godercela. Le credenze popolari, secondo le quali dopo una certa età il corpo diventa un relitto, sono, secondo l'esperto, aggiornate al secolo precedente e non a quello che stiamo vivendo. "In 100 anni abbiamo superato l'ordine biologico e sociale - ha sottolineato - e ora dovremmo rivederlo e aggiornarlo".


Da un secolo a questa parte, l'aspettativa di vita media degli esseri umani è salita da quaranta a ottant'anni, e promette di crescere ancora: un'impressionante conquista, risultato della lotta contro la fame, le malattie, le guerre. Stando alle parole dell'esperto bisogna essere positivi perchè ogni giorno la popolazione mondiale guadagna ben sei ore di vita.


"È sbagliato pensare di poter prendere le storie di vita dei nostri genitori e nonni come un modello per il modo in cui si dovrebbero svolgere le nostre", ha detto Westendorp al Sunday Times. Secondo il ricercatore è proprio la nostra incapacità di comprendere a pieno quanto la vita media si stia allungando il più grande ostacolo alla possibilità che l'uomo viva effettivamente più a lungo. L'elisir di lunga vita è quindi nascosto nella nostra mente. Per lo scienziato le nostre 'colpe' vanno ben oltre il non riuscire a riconoscere il 'nuovo corso' dell'aspettativa di vita. Sbagliamo anche a rassegnarci alla convinzione di avere un numero finito di battiti cardiaci o che i nostri corpi non siano in grado di riprendersi dall'usura, condannati per sempre all'inevitabile disfacimento.


L'analisi della vecchiaia che fa Westendorp parte dalla sua esperienza diretta. Invecchiare senza diventare vecchi si può persino quando si è colpiti da qualche disabilità come la perdita della vista o dell'udito, e persino nell'ultima fase della vita: basta di tenere sempre alto lo spirito, mantenere sempre un atteggiamento vitale per mettere ancora qualcosa di bello nella quotidianità, e non cedere mai alla sedentarietà assoluta, anche quando disabilità tolgono autonomia di movimento: è il lasciarsi
andare che apre le porte all'apatia e accelera la fine. E assicura, "la prima persona che raggiungerà l'età di 135 anni è già nata". Avrà ragione Westendorp? "Chi vivrà, vedrà". E mai detto fu più azzeccato.
Da RepubblicaScienze.it


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