"La persona che vivrà sino a 135 anni è già nata"
Lo
afferma Rudi Westendorp, geriatra danese. Ogni giorno - osserva - la
popolazione mondiale guadagna ben sei ore di vita: "Potremmo
vivere più a lungo ma siamo incapaci di comprendere a pieno quanto
la vita media si stia allungando". Quindi: godersi la vita per
superare i 100 anni
"La
persona che vivrà fino a 135 anni è già nata". Ne è convinto
Rudi Westendorp, docente di geriatria dell'Università di Copenaghen
e fondatore della Leyden Academy on vitality and ageing, per il quale
il segreto per vivere più a lungo non è un patto con il diavolo ma
semplicemente godersi la vita. Il ricercatore ha scritto un libro che
già dal titolo è una ricetta: "Come invecchiare senza
diventare vecchi. La scienza della longevità felice". Sono due
le cose indispensabili da fare: adottare un atteggiamento sempre
vitale e positivo ed evitare l'apatia che, se prende il sopravvento,
ti fa sentire vecchio e riduce qualità di vita e longevità.
Westendorp
ha spiegato che la nostra incapacità di concepire che la durata
della vita degli esseri umani è oggi più lunga che in qualsiasi
altro momento della storia, limita la nostra capacità di godercela.
Le credenze popolari, secondo le quali dopo una certa età il corpo
diventa un relitto, sono, secondo l'esperto, aggiornate al secolo
precedente e non a quello che stiamo vivendo. "In 100 anni
abbiamo superato l'ordine biologico e sociale - ha sottolineato - e
ora dovremmo rivederlo e aggiornarlo".
Da
un secolo a questa parte, l'aspettativa di vita media degli esseri
umani è salita da quaranta a ottant'anni, e promette di crescere
ancora: un'impressionante conquista, risultato della lotta contro la
fame, le malattie, le guerre. Stando alle parole dell'esperto bisogna
essere positivi perchè ogni giorno la popolazione mondiale guadagna
ben sei ore di vita.
"È
sbagliato pensare di poter prendere le storie di vita dei nostri
genitori e nonni come un modello per il modo in cui si dovrebbero
svolgere le nostre", ha detto Westendorp al Sunday Times.
Secondo il ricercatore è proprio la nostra incapacità di
comprendere a pieno quanto la vita media si stia allungando il più
grande ostacolo alla possibilità che l'uomo viva effettivamente più
a lungo. L'elisir di lunga vita è quindi nascosto nella nostra
mente. Per lo scienziato le nostre 'colpe' vanno ben oltre il non
riuscire a riconoscere il 'nuovo corso' dell'aspettativa di vita.
Sbagliamo anche a rassegnarci alla convinzione di avere un numero
finito di battiti cardiaci o che i nostri corpi non siano in grado di
riprendersi dall'usura, condannati per sempre all'inevitabile
disfacimento.
L'analisi
della vecchiaia che fa Westendorp parte dalla sua esperienza diretta.
Invecchiare senza diventare vecchi si può persino quando si è
colpiti da qualche disabilità come la perdita della vista o
dell'udito, e persino nell'ultima fase della vita: basta di tenere
sempre alto lo spirito, mantenere sempre un atteggiamento vitale per
mettere ancora qualcosa di bello nella quotidianità, e non cedere
mai alla sedentarietà assoluta, anche quando disabilità tolgono
autonomia di movimento: è il lasciarsi
andare
che apre le porte all'apatia e accelera la fine. E assicura, "la
prima persona che raggiungerà l'età di 135 anni è già nata".
Avrà ragione Westendorp? "Chi vivrà, vedrà". E mai detto
fu più azzeccato.
Da
RepubblicaScienze.it
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