Cala il deficit nel secondo trimestre, in discesa il costo del debito
La
spesa per interessi si è ridotta nel secondo trimestre dell'anno di
746 milioni di euro. L'avanzo primario sale al 4,2% del Pil, il
disavanzo complessivo è pari allo 0,9% in contrazione di 0,2 punti
percentuali
MILANO -
La ripresa dell'economia e i primi accenni di taglio alla spesa
riducono il rapporto deficit Pil nel secondo trimestre e portano
l'avanzo primario (la differenza in positivo tra entrate e uscite
dello Stato al netto della spesa per interessi sul debito pubblico)
al 4,2% del prodotto interno lordo. Includendo gli interessi che
paghiamo sul debito, il surplus diventa un disavanzo (con segno
negativo) che complessivamente è pari allo 0,9% in calo, però, di
0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014. Nei
primi sei mesi dell'anno, l'Istat registra un indebitamento netto
pari al 3,2% del Pil (3,5% lo scorso anno): è il dato più basso dal
2007.
Pressione fiscale. Tra aprile e giugno il peso del Fisco si è attestato al 43,2%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Per il complesso dei primi sei mesi il valore è lo stesso del 2014 al 41,1%.
Saldo primario. Nel complesso, il saldo primario nel secondo trimestre è risultato positivo per 17,029 miliardi (17,094 miliardi nel corrispondente trimestre del 2014), mentre il saldo corrente (risparmio) è risultato positivo per 11,862 miliardi, in miglioramento di 1.103 milioni. L'incidenza sul Pil è stata del 2,9%, a fronte del 2,7% nel secondo trimestre del 2014. Complessivamente, nei primi due trimestri del 2015 il saldo corrente in rapporto al Pil è stato positivo e pari allo 0,1% (-0,2% nel corrispondente periodo del 2014).
Entrate. Nel complesso segnano un rialzo dello 0,7% su base annua, grazie alla spinta arrivata dalle imposte dirette (+0,3%), ma soprattutto dalle indirette (+2,6%), come quelle che interessano i consumi, tra cui anche l'Iva. Scendono invece le imposte in conto capitale.
Uscite. La spesa per interessi passivi sul debito pubblico nel secondo trimestre è scesa del 3,5% su base annua, ovvero di 746 milioni di euro. Lo rileva l'Istat, che guardando a tutto il primo semestre registra un calo ancora più forte (-8,1%). In riduzione anche gli esborsi per i redditi da lavoro dipendente (-1% il trimestre, -0,8% il semestre). In generale nel secondo trimestre le uscite totali sono aumentate dello 0,3% in termini tendenziali,
Pressione fiscale. Tra aprile e giugno il peso del Fisco si è attestato al 43,2%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Per il complesso dei primi sei mesi il valore è lo stesso del 2014 al 41,1%.
Saldo primario. Nel complesso, il saldo primario nel secondo trimestre è risultato positivo per 17,029 miliardi (17,094 miliardi nel corrispondente trimestre del 2014), mentre il saldo corrente (risparmio) è risultato positivo per 11,862 miliardi, in miglioramento di 1.103 milioni. L'incidenza sul Pil è stata del 2,9%, a fronte del 2,7% nel secondo trimestre del 2014. Complessivamente, nei primi due trimestri del 2015 il saldo corrente in rapporto al Pil è stato positivo e pari allo 0,1% (-0,2% nel corrispondente periodo del 2014).
Entrate. Nel complesso segnano un rialzo dello 0,7% su base annua, grazie alla spinta arrivata dalle imposte dirette (+0,3%), ma soprattutto dalle indirette (+2,6%), come quelle che interessano i consumi, tra cui anche l'Iva. Scendono invece le imposte in conto capitale.
Uscite. La spesa per interessi passivi sul debito pubblico nel secondo trimestre è scesa del 3,5% su base annua, ovvero di 746 milioni di euro. Lo rileva l'Istat, che guardando a tutto il primo semestre registra un calo ancora più forte (-8,1%). In riduzione anche gli esborsi per i redditi da lavoro dipendente (-1% il trimestre, -0,8% il semestre). In generale nel secondo trimestre le uscite totali sono aumentate dello 0,3% in termini tendenziali,
spinte
dai consumi intermedi e dalle prestazioni sociali in denaro. Nel
secondo trimestre del 2015 le uscite dedicate agli investimenti fissi
lordi salgono del 4,8% su base annua, passando a 9,1 miliardi, dagli
8,7 miliardi di euro dello stesso periodo del 2014 (+418 milioni).
Da
RepubblicaEconomia.it
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