1 ott 2015

Cala il deficit nel secondo trimestre, in discesa il costo del debito

Cala il deficit nel secondo trimestre, in discesa il costo del debito


La spesa per interessi si è ridotta nel secondo trimestre dell'anno di 746 milioni di euro. L'avanzo primario sale al 4,2% del Pil, il disavanzo complessivo è pari allo 0,9% in contrazione di 0,2 punti percentuali

MILANO - La ripresa dell'economia e i primi accenni di taglio alla spesa riducono il rapporto deficit Pil nel secondo trimestre e portano l'avanzo primario (la differenza in positivo tra entrate e uscite dello Stato al netto della spesa per interessi sul debito pubblico) al 4,2% del prodotto interno lordo. Includendo gli interessi che paghiamo sul debito, il surplus diventa un disavanzo (con segno negativo) che complessivamente è pari allo 0,9% in calo, però, di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2014. Nei primi sei mesi dell'anno, l'Istat registra un indebitamento netto pari al 3,2% del Pil (3,5% lo scorso anno): è il dato più basso dal 2007.
Pressione fiscale. Tra aprile e giugno il peso del Fisco si è attestato al 43,2%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Per il complesso dei primi sei mesi il valore è lo stesso del 2014 al 41,1%. 
Saldo primario. Nel complesso, il saldo primario nel secondo trimestre è risultato positivo per 17,029 miliardi (17,094 miliardi nel corrispondente trimestre del 2014), mentre il saldo corrente (risparmio) è risultato positivo per 11,862 miliardi, in miglioramento di 1.103 milioni. L'incidenza sul Pil è stata del 2,9%, a fronte del 2,7% nel secondo trimestre del 2014. Complessivamente, nei primi due trimestri del 2015 il saldo corrente in rapporto al Pil è stato positivo e pari allo 0,1% (-0,2% nel corrispondente periodo del 2014).
Entrate. Nel complesso segnano un rialzo dello 0,7% su base annua, grazie alla spinta arrivata dalle imposte dirette (+0,3%), ma soprattutto dalle indirette (+2,6%), come quelle che interessano i consumi, tra cui anche l'Iva. Scendono invece le imposte in conto capitale.
Uscite. La spesa per interessi passivi sul debito pubblico nel secondo trimestre è scesa del 3,5% su base annua, ovvero di 746 milioni di euro. Lo rileva l'Istat, che guardando a tutto il primo semestre registra un calo ancora più forte (-8,1%). In riduzione anche gli esborsi per i redditi da lavoro dipendente (-1% il trimestre, -0,8% il semestre). In generale nel secondo trimestre le uscite totali sono aumentate dello 0,3% in termini tendenziali,
spinte dai consumi intermedi e dalle prestazioni sociali in denaro. Nel secondo trimestre del 2015 le uscite dedicate agli investimenti fissi lordi salgono del 4,8% su base annua, passando a 9,1 miliardi, dagli 8,7 miliardi di euro dello stesso periodo del 2014 (+418 milioni).



Da RepubblicaEconomia.it

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