Il garante belga: «Facebook
ci spia come la Nsa»
«Non
fatevi intimidire da Facebook [...]. Quando è venuto fuori che la
Nsa stava spiando persone in tutto il mondo tutti sono rimasti
sconvolti. Questa società sta facendo la stessa, solo in un modo
diverso». Come riporta Bloomberg, va dritto al (suo) punto Frederic
Debusseré, l’avvocato che rappresenta il garante belga della
privacy, accendendo i riflettori sul processo attualmente in corso
nel Paese: sul banco degli imputati il social network di Mark
Zuckerberg, accusato di monitorare anche la navigazione di utenti che
non sono iscritti alla piattaforma. L’escamotage tecnico sono i
cookie, file in grado in grado di riconoscere chi torna su un sito
per potergli proporre pubblicità e contenuti mirati. Secondo
un’indagine del garante culminata in una ricerca pubblicata lo
scorso aprile, Facebook non si limita ad analizzare i 1,4 miliardi di
persone che si sono iscritti alla sua piattaforma ma aggancia
chiunque visiti il dominio facebook.com, anche senza avere un
profilo, o si imbatta in un pulsante «Mi piace» o in un tasto di
condivisione su un altro portale. E lo fa senza avvisare
preventivamente i navigatori, a differenza da quanto previsto dalla
legge europa sulla privacy. Rischia, in Belgio, multe per 250 mila
euro al giorno. Un portavoce del social network ha dichiarato che
verrà «mostrato in tribunale come questa tecnologia protegge le
persone dallo spam e da altri attacchi» e che «le pratiche sono
conformi al diritto comunitario e belga». Facebook ha inoltre
annunciato il 16 settembre una nuova modalità di tracciamento dei
dati (ne abbiamo parlato qui) cui è associata una maggiore
semplicità dei permessi di accesso ai propri dati.
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http://www.msn.com/it-it/notizie/tecnologiaescienza/
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