25 lug 2015

Turchia, bombe anche sui curdi in Iraq ...Il Pkk sfida Erdogan:

Seconda notte di bombe turche contro l’Isis. Colpito anche il Pkk in Iraq: “Fine della tregua”

Continua l’offensiva del governo di Ankara. 600 arresti delle retate anti-terrorismo

Per la seconda notte consecutiva i jet dell’esercito turco hanno bombardato obiettivi dell’Isis al confine con la Siria. Gli aerei da combattimento hanno anche colpito campi dei militanti curdi del Pkk nel nord dell’Iraq.  
Si tratta della prima volta che Ankara colpisce i curdi da quando nel 2013 venne annunciata la tregua, siglata dallo storico leader del gruppo separatista curdo, Abdullah Ocalan. La reazione del PKK è durissima: «Quell’accordo non ha più significato dopo gli intensi bombardamenti aerei da parte dell’esercito di occupazione turco». Si riaccende così un conflitto che si trascina da 31 anni ed è costato 40.000 morti. 
L’agenzia di informazione privata Dogan ha scritto che i jet turchi hanno colpito strutture di addestramento del PKK, rifugi e batterie contraeree nel nord dell’Iraq. Le tensioni tra Ankara e i curdi erano salite nei giorni scorsi dopol’attentato suicida dell’Isis lunedì a Suruc, nel sud-est della Turchia. I guerriglieri curdi rimproverano al governo turco di non combattere i terroristi dello Stato islamico. Mercoledì scorso poi, il Pkk si era assunto la responsabilità dell’uccisione di due agenti di polizia turchi vicino all’importante città curda di Sanliurfa, nei pressi del confine con la Siria. 
In altri attacchi messi in atto dai curdi, sette ufficiali di polizia erano rimasti feriti a causa di una piccola bomba scagliata da sospetti militanti del PKK contro una stazione di polizia a Bismil, vicino alla principale città curda di Diyarbakir, secondo quanto riportato ancora dall’agenzia Dogan. Gli assalitori avevano anche lanciato un altro piccolo ordigno contro un mezzo della polizia a Semdinli, vicino al confine con l’Iraq. Ankara si muove anche in Patria. Salgono a 590 gli arresti eseguiti nell’ambito delle retate antiterrorismo nel Paese. 
Gli attacchi della Turchia contro le posizioni dell’Isis erano cominciati ieri dopo l’attentato suicida di Suruc e l’uccisione di un soldato turco in un’imboscata dello Stato islamico. Tre F-16 avevano colpito obiettivi dell’Isis tra cui due centri di comando e un punto di raccolta vicino al confine turco con la Siria. E parallelamente il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, aveva confermato diaver concesso agli Usa di utilizzare la base di Incirlik, nella provincia meridionale turca di Adana, per condurre operazioni militari contro l’Isis «entro certe condizioni». 
Da La Stampa.it

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