9 giu 2016

Programmi a confronto: dieci punti per scegliere tra Giachetti e Raggi

Programmi a confronto: dieci punti
 per scegliere tra Giachetti e Raggi

Dai rifiuti al debito, dalla mobilità all’Acea: le promesse e i progetti dei due candidati
Dopo aver superato la prova del primo turno, Roberto Giachetti e Virginia Raggi si preparano per la sfida più importante, quella del ballottaggio del 19 giugno. Lì, il voto oltre che politico sarà anche e soprattutto sui contenuti; sui programmi più che sugli slogan. La situazione di Roma è grave e il futuro sindaco dovrà dimostrare di avere proposte forti e convincenti e una squadra autorevole per poter riconfermare i voti presi al primo turno e convincere anche astensionisti, indecisi ed elettori di altri partiti esclusi dalla competizione.


Abbiamo scelto dieci punti importanti per la Capitale e abbiamo messo a confronto le proposte in base alle dichiarazioni dei candidati e a quanto compare nei programmi elettorali della candidata cinquestelle e del candidato del centrosinistra.


1. Rifiuti


Raggi punta a chiudere il ciclo dei rifiuti facendo diventare Ama proprietaria dell’intera filiera in modo tale da poter anche abbattere la Tari. Anche Giachetti punta sulla chiusura del ciclo dei rifiuti per arrivare a guadagnare dai rifiuti stessi. Il candidato del centrosinistra punta a dividere la città in 360 zone per dare possibilità di controllo sul servizio dell’Ama per richieste e interventi. E alla Raggi, che durante il confronto di Sky Tg24 accusava i “partiti che hanno trattato Roma come una discarica”, il candidato sindaco del centrosinistra ha risposto: “Le ricordo che noi abbiamo chiuso Malagrotta”.


2. Manutenzione stradale


Il tema delle buche, oltre che nei rispettivi programmi, è stato affrontato in varie interviste e anche durante il confronto organizzato da Sky Tg24. La spesa del Comune per la manutenzione stradale era di circa 50 milioni di euro con la giunta Marino. Secondo Giachetti questa spesa non è sufficiente e va aumentata per arrivare almeno a 150 milioni l’anno. Per gli interventi più urgenti, inoltre, il candidato del centrosinistra propone una task force – attraverso un numero verde – pronta a intervenire su segnalazione del cittadino, al quale verrà comunicato il tempo di arrivo del mezzo di intervento. Per Virginia Raggi, che non ama troppo dare numeri e fare previsioni di spesa, il tema non è tanto “quanto si spende ma come: dobbiamo fare le gare come prevede la legge e servono controlli per evitare l’uso delle mazzette, partendo dalle strade più dissestate”.


3. Mobilità e Metro C


I programmi dei due candidati sul trasporto pubblico è molto simile: entrambi puntano al suo potenziamento e alla lotta all’evasione. Sempre in ambito mobilità, sia Raggi che Giachetti vogliono investire su piste ciclabili, bike e car sharing. Secondo Raggi, inoltre, la mobilità si può ridurre anche attraverso il telelavoro (ma la proposta fa pensare a un’eventuale proposta di governo nazionale più che a una misura comunale).


Sulla Metro C, si notano le prime sostanziali differenze. Tra le opere da sbloccare, secondo Giachetti, c’è proprio quel progetto di linea metropolitana che ha avuto finora evidenti problemi nella realizzazione. “La Metro C – ha detto Giachetti in un’intervista – va ultimata, e con le fermate anche nel centro storico”. Anche la Raggi si è detta favorevole al proseguimento dei lavori, ma non è chiaro fino a dove arriverà la linea metropolitana. “Sicuramente al Colosseo”, ha detto. Ma sui suoi 11 punti per Roma non c’è alcun accenno alla Metro C. Più volte durante la campagna elettorale, invece, si è soffermata su un fantomatico progetto di funivia tra Casalotti e Battistini.


4. Ostia – Nel quartiere della Capitale domenica scorsa si è votato per il sindaco ma non per il rinnovo del Municipio, perché attualmente commissariato a causa delle pesanti infiltrazioni mafiose che stanno compromettendo la gestione trasparente di numerosi servizi e primo fra tutti quello delle spiagge. Lì la candidata grillina, che è andata bene in tutte le periferie, ha ottenuto il suo migliore risultato con il 43,7% di voti. Ma Ostia è la zona di Roma in cui il Movimento 5 stelle avrebbe anche dei legami poco chiari con i clan del litorale. E addirittura un esponente del clan Spada si era proposto come candidato del Movimento a Ostia.


La nostra linea su Ostia è sempre stata molto chiara ed è quella di rivedere tutte le concessioni – ha dichiarato Raggi – Tanto è vero che abbiamo anche messo in dubbio alcune assegnazioni fatte con l’ultimo bando. E i nostri dubbi sono stati suffragati allorché proprio uno degli aggiudicatari si è ritirato perché la stessa concessione non era chiara. Con i balneari serve fare un discorso molto chiaro e di legalità”. Tutto questo, però, non è stato messo nero su bianco nel programma in 11 punti, né chiarito ulteriormente. Giachetti nel suo programma dedica a Ostia un paragrafo a parte all’interno del capitolo dedicato all’urbanistica. Le priorità del candidato del centrosinistra sono la ferrovia Roma-Lido, una delle peggiori della città dal punto di vista dell’efficienza con l’obiettivo di trasformarla in una vera e propria linea metropolitana; il lungomare e le spiagge, attraverso l’abbattimento di muri e recinzioni iniziato dalla giunta Marino. E ancora: il rilancio della vocazione turistica e culturale della zona, spiagge libere attrezzate al Lido, la valorizzazione dell’ambiente naturale di Castelporziano e Capocotta. “Al primo posto, c’è la questione della legalità” si legge nel programma. “Ci dovrà essere un patto tra amministrazione, soggetti privati e autorità di controllo per garantire nella realizzazione del nuovo progetto gli obiettivi di legalità nelle assegnazioni, di riorganizzazione del lungomare, di rispetto e valorizzazione dell’ambiente, di creazione di lavoro. C’è bisogno di un recupero della legalità in tutte le sue forme. Per questo su Ostia ci sarà un cantiere di lavoro dedicato. Con obiettivi chiari, una tabella di marcia, una forma trasparente di verifica dei risultati”.


5. Olimpiadi


Sulle Olimpiadi Raggi è stata chiara: “Continuiamo a ribadire che occorre pensare all’ordinario: ai trasporti, ai rifiuti, agli impianti sportivi che cadono a pezzi. E poi si potrà pensare allo straordinario”. Quindi niente Olimpiadi, supponiamo, visto che l’ordinario a cui pensare nella Capitale ha raggiunto i livelli dello straordinario e la scelta di candidarsi o meno va fatta in tempi contingentati (l’assegnazione dell’evento è fissata per il settembre 2017). Per Giachetti, invece, le Olimpiadi sono una priorità e ha annunciato di voler sostenere la candidatura di Roma 2024. Anzi, le Olimpiadi sono un’occasione per tutta la città anche per risolvere le questioni legate all’ordinario come ad esempio “dotare Roma, partendo dalle aree oggi meno dotate di impianti, di 100 strutture sportive ‘diffuse’ in ogni Municipio e nei parchi, e per colmare alcune mancanze nell’offerta attuale, come nel caso dei ciclodromi”, si legge nel programma del candidato del centrosinistra. Dopo la dichiarazione del capitano della Roma Francesco Totti la candidata pentastellata non sembra voler tornare sui suoi passi e a chi le chiede se pensa di proporre un referendum sul tema ai cittadini romani, risponde: “Lo valuteremo”.


6. Stadio della Roma


La candidata Cinquestelle era inizialmente contraria e aveva detto che avrebbe revocato la delibera di pubblica utilità con cui si era pronunciato il Comune; successivamente ha fatto un parziale dietrofront. Ma nel programma non c’è traccia, quindi nessuna sicurezza. Nel programma di Giachetti, invece, il progetto dello stadio c’è, purché “realizzato con risorse private” e nel rispetto di “sicurezza e legalità”, si legge.


7. Acea


Aveva fatto scalpore il fatto che dopo le dichiarazioni della Raggi, le azioni dell’Acea in borsa il giorno dopo fossero crollate. E probabilmente non è nemmeno un caso, dato che il titolo è tornato a precipitare dopo i risultati del primo turno di amministrative a Roma. La proposta della candidata Cinquestelle, anche se può portare voti perché in teoria più favorevole per i consumatori, in realtà non è praticabile perché eccessivamente costosa per il Comune di Roma e quindi per gli stessi contribuenti e consumatori. L’idea della Raggi di cambiare il management e pubblicizzare il servizio idrico costerebbe, infatti, secondo gli esperti, circa 4 miliardi di euro, visto che bisognerebbe rispondere anche agli azionisti privati che attualmente possiedono il 49% della società. Secondo Giachetti è fondamentale confermare il trend dell’azienda che nel 2015 ha ottenuto “ricavi per circa 3 miliardi di euro ed un utile di 175 milioni, in crescita rispetto al 2014. Questo ha permesso di distribuire un dividendo in aumento di oltre l’11%, anche a Roma Capitale”. Secondo il candidato del centrosinistra, quindi, è essenziale migliorare la qualità dei servizi erogati, puntando sugli investimenti e sull’innovazione. “Resto convinto che il mantenimento della maggioranza azionaria in mani pubbliche sia garanzia necessaria”.


8. Debito


Per Giachetti è necessario “rinegoziare il debito per abbassare i tassi che oggi sono tra il 4 e il 6% e riportarli ai tassi attuali con un risparmio di 200 milioni l’anno”. La candidata Cinquestelle propone una verifica delle voci del debito accumulato in questi anni, dal momento che “il 44% dei debiti e il 77% dei crediti non sono noti e i partiti non si sono occupati di scoprire a chi i romani pagavano 200 milioni di euro ogni anno”. In questo modo, ha aggiunto Raggi, si potranno “rinegoziare i tassi di mutuo”, mentre sull’abbassamento delle tasse la candidata pentastellata non si sbilancia.


9. Bilancio


Questo è sicuramente il punto più forte del programma di Giachetti. L’ultimo capitolo è proprio dedicato a come recuperare fondi e come usarli. La razionalizzazione del bilancio del Comune servirà, secondo Giachetti, per abbassare l’addizionale Irpef che al momento è la più alta d’Italia, ma anche per investire più denaro nei servizi sociali. Negli 11 punti del programma della Raggi, invece, non c’è un capitolo dedicato al bilancio e alla previsione di spesa.


10. Giunta


Non fa parte del programma, ma è comunque un parametro importante per scegliere chi votare. E mentre sulla potenziale giunta M5S Raggi non ha ancora annunciato nomi (ha promesso di farlo la prossima settimana), ma ha parlato di figure tecniche di alto livello, quella di Giachetti c’è già e “vede personalità come Livia Turco che alle politiche sociali ha dedicato la vita, di Alfonso Sabella e Francesco Tagliente, protagonisti della lotta per la legalità e la sicurezza”.
di Silvia Gernini per L' Unità.TV
Una Domanda : Ma questo direttorio del M5S 
perché non parla mai di camorra e mafie varie ? 
Vogliamo chiederlo a GRILLO ?


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