28 giu 2016

Google, le 5 sfide dell'intelligenza artificiale

Google, le 5 sfide 
dell'intelligenza artificiale

I ricercatori di Big G riflettono su 'cuore e mente" dei robot domestici
L 'INTELLIGENZA ARTIFICIALE che dipinge, compone musica e film, batte l'uomo alla Dama cinese e impara a giocare a calcio. Programmi sempre più evoluti porteranno alla nascita di servizi fino a qualche tempo fa impensabili e saranno 'il cuore e la mente' dei futuri robot, anche quelli domestici che divideranno con l'uomo spazi e mansioni. I ricercatori si interrogano su possibili scenari e Google arriva ad ipotizzare cinque sfide da affrontare prima di aprire le porte all'Intelligenza artificiale (AI). Riflessioni che riportano alla memoria le tre leggi della robotica che Isaac Asimov definì nei suoi romanzi negli anni '40.


Secondo Chris Olah, numero uno della divisione Google Research, attualmente non si corre alcun rischio. Anzi, le tecnologie legate alla robotica e all'Intelligenza Artificiale porteranno notevoli benefici alla collettività. Uno sviluppo incontrollato, però, potrebbe portare ad una generazione di macchine potenzialmente pericolose per il genere umano.


Il documento messo a punto dall'azienda californiana s'intitola 'Concrete Problems in AI Safety' e pone al primo punto la necessità, prevedibile, di "evitare effetti collaterali negativi". Ma anche di evitare di far scattare nell'Intelligenza artificiale meccanismi di auto-gratificazione simili a quelli umani, che porterebbero alla ripetizione inutile di compiti; di creare processi decisionali 'scalabili' (quanto si fa decidere al robot e quanto input devono essere umani?); di permettere un'esplorazione sicura (come muoversi negli spazi e cosa non fare). E infine l'adattabilità: assicurarsi che quello che ha imparato l'AI limitatamente ad un ambiente, venga replicato con attenzione in un altro.


Il documento arriva a pochi giorni da uno studio condotto dall'Università di Oxford e da un'azienda di Google che si chiama Deep Mind: è arrivato ad ipotizzare un "pulsante rosso", di emergenza, in grado di spegnere un'Intelligenza artificiale fuori controllo, scenari immaginati dai film Terminator ed Ex Machina. Il dibattito si innesta in un momento di forti investimenti nel settore da parte della Silicon Valley, tanto che la rivista Nature ha puntato il dito su un monopolio a scapito dei centri universitari. Della partita è anche un visionario come Elon Musk, papà di Tesla e promotore di viaggi nello spazio: vuole costruire un robot per le faccende domestiche che sia alla portata di tutti, a lavorarci sarebbe il team di ricercatori non-profit Open AI, messo in piedi a dicembre.

Da Repubblica.it

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