25 apr 2016

Delrio: «Opere pubbliche prioritarie, pronto il piano con le Regioni»

Delrio: «Opere pubbliche prioritarie,
 pronto il piano con le Regioni»
Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, a che punto è il piano delle opere pubbliche con le Regioni, il primo di questo genere?
«Ci abbiamo lavorato per mesi ed ora il piano è pronto. Sono state messe a punto le priorità per quanto riguarda strade, ferrovie, intermodalità, porti e aeroporti. Per mettere in fila le cose da fare. C’è stata una ricognizione dei fabbisogni, penso ai pendolari ad esempio, e delle criticità da risolvere. Opere utili, da completare o da fare, con risorse certe e tempi certi. Tra le priorità, che le posso anticipare, ci sono opere come la Pedemontana in Piemonte, la Orte-Civitavecchia con il porto di Civitavecchia e la statale Jonica in Calabria».


Facciamo il punto sulle risorse in campo?
«E’ stata modificata l’impostazione degli anni passati, con una programmazione pluriennale, per progetti chiari e trasparenti. Con scadenze e tempi certi di realizzazione. Tornando alle risorse, nella finanziaria sono state stanziate per il programma pluriennale Anas 6 miliardi di euro, mentre altri 4 miliardi arriveranno nel biennio successivo. Complessivamente quindi nel periodo 2016-2020 le risorse stradali ammonteranno a 10 miliardi per le opere più rilevanti».


Un cambio importante rispetto al passato, con la fine degli interventi a pioggia?
«Sì. C’è una programmazione chiara, con tappe precise, come avviene del resto negli altri Paesi europei. Abbiamo superato la legge obiettivo e le sue storture con un sistema radicalmente nuovo».


L’obiettivo è creare un sistema infrastrutturale a rete, organico, con una visione unitaria per integrare strade, porti, aeroporti, grandi linee metropolitane?
«L’obiettivo è quello di connettere i vari punti della rete, far dialogare Ferrovie e Anas, autostrade e aeroporti, completando quegli snodi intermodali che ora mancano. Con piani sinergici e progetti condivisi per dare servizi migliori ai cittadini e alle imprese, favorendo la crescita economica. L’obiettivo finale, strategico, è poi quello di passare sempre più dalla strada alle ferrovie, con una cura del ferro molto forte, il 20% in più nei prossimi 4 anni. L'aggiornamento del contratto di programma con Rfi, 9 miliardi nel 2015 e 8,2 nel 2016, consente di dare sostanza a questa cura del ferro di cui c'è bisogno. Tenga presente, che entro il 2030 va spostato il 40% delle merci dalla strada al ferro».
di Umberto Mancini per IL Messaggero.it
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