22 apr 2016

Attacco di Davigo ai politici. Csm: 'Alimenta i conflitti'

Attacco di Davigo ai politici.
 Csm: 'Alimenta i conflitti'
Per presidente Anm 'dire che i magistrati devono parlare solo con le loro sentenze equivale a dire che devono stare zitti'.
Dopo l'intervista al Corriere della Sera il presidente dell'Anm Piercamillo Davigo rincara la dose. E afferma: "La classe dirigente di questo Paese quando delinque fa un numero di vittime incomparabilmente più elevato di qualunque delinquente da strada e fa danni più gravi". Lo ha detto durante la lectio magistralis al master in prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e corruzione dell' Università di Pisa. "In Italia - ha detto - la vulgata comune è dire che rubano tutti. No, mi fa arrabbiare questa cosa, rubano molti. Non tutti. Altrimenti non avrebbe senso fare i processi". E, ancora, riflette Davigo, 'dire che i magistrati devono parlare solo con le loro sentenze equivale a dire che devono stare zitti'. Che aggiunge "Le avete mai lette le sentenze? - ha ironizzato Davigo parlando del presunto protagonismo dei magistrati - è come quando sui giornali di provincia qualche volta c'è il pescatore che ha pescato un luccio enorme. Io dico: è il pescatore affetto da protagonismo o è il luccio che è enorme?". E, ancora, parlando di indagini che "si ripetono nei decenni" ha fatto l'esempio di "un funzionario pubblico che nel '92 spiegava il sistema della distribuzione delle tangenti che andava avanti da 20 anni" e ha concluso: "Oggi inchieste recenti dimostrano che questo sistema è proseguito ininterrotto". "E a noi - ha aggiunto - ci dicono che abusiamo della custodia cautelare: sono senza vergogna".


"Le dichiarazioni del Presidente Davigo (al Corriere della Sera, ndr) rischiano di alimentare un conflitto di cui la magistratura e il Paese non hanno alcun bisogno tanto più nella difficile fase che viviamo nella quale si sta tentando di ottenere, con il dialogo ed il confronto a volte anche critico riforme, personale e mezzi per vincere la battaglia di una giustizia efficiente e rigorosa, a partire dalla lotta alla corruzione e al malaffare". Lo afferma il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini. "Il Consiglio Superiore della Magistratura, nell'esercizio delle proprie funzioni costituzionali, lavora per il prestigio e l'autorevolezza di tutta la magistratura", sottolinea Legnini con riferimento alle sollecitazioni di intervento del Csm sulle dichiarazioni del Presidente dell'Anm Piercamillo Davigo. "Il Consiglio - prosegue Legnini - è quotidianamente impegnato ad affermare in concreto l'indipendenza della magistratura e non è utile, come qualcuno ha inteso fare, invocarne l'intervento sanzionatorio pur a fronte di affermazioni non condivisibili, peraltro rese nell'esercizio di una funzione non giurisdizionale ma associativa. Le garanzie e la considerazione che si devono alla magistratura per lo straordinario lavoro, che quotidianamente assicura spesso in condizioni difficili, devono unirsi al rispetto per gli altri poteri dello Stato".


"Quanto affermato oggi dal presidente dell'Anm Davigo secondo il quale per contrastare la corruzione e scoprire i reati di tangenti servono operazioni sotto copertura corrisponde esattamente al pensiero ed alla proposta di legge del Movimento 5 Stelle, presentata sin dall'inizio della legislatura unitamente al nostro pacchetto anticorruzione che prevede proprio l'estensione nel nostro Paese dell'agente provocatore o dell'agente infiltrato per far emergere proprio i reati di corruzione". Lo afferma il gruppo parlamentare del M5S Senato. "Proposta, purtroppo bocciata dal governo e dalla maggioranza in diverse occasioni. Da qui si capiscono gli inaccettabili attacchi Pd a Davigo - continua il gruppo M5S Senato - Davigo inoltre ha affermato come questo governo abbia aumentato le soglie di non punibilità per le grandi evasioni, attraverso le quali si contribuisce, secondo il M5S che si è fortemente opposto, alla formazione di fondi neri illeciti".


"Non e' il momento di alimentare un inutile scontro tra politica e magistratura", "non bisogna avere nostalgia del passato". Così l'ex presidente dell'Anm Luca Palamara, oggi presidente della Sesta Commissione del Csm, replica all'intervista sul Corriere della Sera all'attuale leader dell'Anm Piercamillo Davigo.


"Dobbiamo ribadire con forza il tema dell'autonomia e dell'indipendenza della magistratura e chiedere alla politica di essere messi nelle condizioni di lavorare ma non dobbiamo cadere nella trappola del conflitto, che spesso ha tanti nostalgici" ha detto ancora Palamara. "Portare la magistratura sul tema del conflitto fa notizia", ma "noi dobbiamo evitare di essere trasportati su questo terreno". Pur esprimendo le sue critiche all'attuale presidente dell'Anm, Palamara ha riconosciuto il "ruolo importante" che ha svolto Davigo nella "storia giudiziaria di questo Paese".




"Di fronte a fatti di corruttela la magistratura deve intervenire", ma "le generalizzazioni a me non piacciono", ha spiegato Palamara. "Lo Stato deve dare una risposta molto ferma e forte sul tema della corruzione, soprattutto adottando quelle modifiche che ancora chiediamo per far funzionare meglio il processo penale, ad esempio intervenendo sulla disciplina della prescrizione evitando che tanti processi siano inutili e vadano al macero", ha tra l'altro osservato Palamara. Ma "non bisogna avere nostalgia del passato".


Ermini: 'Davigo cerca rissa ma non la troverà' - "Le parole di Davigo fanno paura ai magistrati. Cerca la rissa ma non la troverà. Giudici parlino con sentenze noi rispettiamo il loro lavoro". Così David Ermini, responsabile Giustizia della segreteria del PD, in un commento su Twitter.
da Redazione Ansa.it


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