Salvini-M5S, sciacalli sui morti
Il
capo leghista strumentalizza la tragedia di Sabrata, e i grillini
scalpitano
La
lotta politica è un conto, speculare sui morti è un altro. Ma per
uno come Salvini la differenza non c’è, soprattutto se serve a
lucrare qualche voterello (crede lui). Così, il caporione della Lega
ha commentato in modo macabro la terribile notizia sulla morte
di due italiani a Sabrata, Fausto
Piano e Salvatore Failla, che erano stati rapiti a luglio: “Il
presidente del Consiglio ha le mani sporche di sangue”.
La
notizia fa cortocircuito con l’impegno assunto dall’Italia di
giocare un ruolo di primaria importanza nella partita libica e nella
guerra all’Isis. Ma è un cortocircuito velenoso e senza scrupoli.
E
se l’è presa, Salvini, anche col capo dello Stato: “Sergio
Mattarella gode che qui sbarcano decine di migliaia di persone e si
vanta del fatto che l’Italia è all’avanguardia per l’accoglienza
degli immigrati. Questi o sono matti o sono complici”.
Sono
parole di un piccolo politico in crisi di identità e di strategia
che pensa di essere una specie di Trump italiano: quello sarà pure
un pazzo ma almeno ha un sacco di gente che lo vota, lui no. Già,
perché sono mesi ormai che per varie ragioni la spinta propulsiva
del Carroccio è andata esaurendosi, e l’uomo che doveva incarnare
un lepenismo in salsa italica è tornato ad essere il baluba che non
mette paura ma fa solo venire i nervi a sentirlo.
L’ennesimo
scandalo in Lombardia, che ha colpito la Lega in uno dei suoi uomini
più vicini a Maroni, e il gran casino che proprio Salvini sta
combinando a Roma, sono due macchie che evidentemente il leader con
la felpa fa di tutto per nascondere: e dunque ha bisogno di queste
sparate, e più volgari sono meglio è.
Non
mancano i grillini, che chiedono che il governo riferisca in
Parlamento (sull’intera situazione libica è già previsto in aula
il ministro degli Esteri Gentiloni il 9 marzo – ndr), sempre pronti
a pattinare sui guai del Paese.
E
invece in politica estera, a maggior ragione in presenza di tragedie
umane, servirebbe concordia, pur nel rispetto delle diverse
posizioni, servirebbe capire, discutere, servirebbe soprattutto
evitare di fare quella parte che a leghisti e grillini viene così
naturale, quella degli sciacalli.
Di
Mario Lavia per L' Unità.TV
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