21 mar 2016

“L’Italia è in lutto”. Sono 7 le ragazze italiane dell’incidente in Catalogna

L’Italia è in lutto”. Sono 7 le ragazze italiane dell’incidente in Catalogna

A bordo c’erano 57 giovani di 22 nazionalità diverse. Il ministero degli Esteri invita le famiglie dei connazionali a contattare l’Unità di Crisi al numero 0636225

Il governo regionale catalano ha confermato che 7 studentesse italiane sono tra le vittime dell’incidente in cui è rimasto coinvolto un bus di studenti Erasmus. Secondo quanto comunicato all’emittente radiofonica catalana Catalunya Radio dal responsabile dell’Interno Jordi Jane, le vittime sono tutte ragazze di età compresa tra i 19 e i 25 anni, di sei nazionalita: italiana (7), Germania (2), Romania (1), Francia (1), Uzbekistan (1) e Austria (1). “Abbiamo identificato le 13 vittime, ma non ufficialmente, perchè per l’identificazione ufficiale dobbiamo attendere l’esito dell’esame del Dna. In ogni caso posso considerare che l’Italia è in lutto, perchè delle 13 vittime, sette sono di quel Paese”, ha spiegato Jane.


Le vittime sono: Francesca Bonello; Elisa Valent; Valentina Gallo; Elena Maestrini; Lucrezia Borghi; Serena Saracino; Elisa Scarascia Mugnozza. Le famiglie, si apprende, sono informate ma non hanno ancora fatto il riconoscimento, tranne per Valentina Gallo.


La prima giovane universitaria toscana deceduta, di cui si è avuta notizia ieri, è stata Valentina Gallo, 22 anni, residente a Firenze. Era studentessa della Facoltà di Economia all’Università di Firenze. All’ospedale di Tarragona è deceduta nella notte Elena Maestrini, 22 anni, residente a Gavorrano, in provincia di Grosseto. Elena frequentava la Facoltà di Economia e commercio dell’Università di Firenze.


Anche Serena Saracino, una delle studentesse torinesi coinvolte nell’incidente di Tarragona, è deceduta, come ha confermato il padre. “E’ morta… mia figlia è morta…”, sono le parole pronunciate dall’uomo, che si trova da ieri sera in Spagna.


Non ce l’ha fatta neanche Francesca Bonello, 24 anni, genovese, residente nel quartiere di Castelletto. Studiava Medicina ed era in Erasmus da pochi mesi a Barcellona, dove frequentata la facoltà di Medicina.


L’incidente


La tragedia è avvenuta ieri mattina intorno alle 6 vicino Fregrinals, 150km a sud di Barcellona. Sull’autobus, che ha perso il controllo schiantandosi contro un altro veicolo, c’erano 61 studenti stranieri del programma Erasmus. Il conducente dell’autobus che li stava riportando da Valencia, dove avevano assistito ad una festa popolare, ha perso il controllo del mezzo, forse per un colpo di sonno. L’uomo è stato incriminato con l’accusa di omicidio colposo plurimo ed è risultato negativo alle prove alcolemiche e ai test per gli stupefacenti. Nel pomeriggio, l’autista dovrebbe essere interrogato in tribunale.


In Catalogna sono stati dichiarati due giorni di lutto, oggi e domani. I feriti sono stati trasferiti in diversi ospedali della zona, mentre le vittime sono state trasportate a Tortosa dove è stato allestito un centro per accogliere i familiari. Alle autopsie nell’obitorio di Tortosa partecipano 19 medici legali.


Il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ieri ha affidato il proprio cordoglio a Twitter, ma parole di dolore e tristezza sono arrivate da più parti.



Una partecipazione personale sentita per quella che è una tragedia vera, a tutte le famiglie delle vittime dell’incidente del bus in Catalogna, in particolare quelle delle ragazze italiane”, ha detto il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini.


Il ministro dell’Interno della Catalogna, Jordi Jane, parlando in conferenza stampa, ha poi ringraziato tutti coloro che si stanno impegnando nella gestione del caso dell’incidente del bus di studenti Erasmus schiantatosi ieri in autostrada vicino a Tarragona. In particolare, oltre a definire “lodevole” l’operato del giudice e di chi si sta adoperando per evitare gli intralci burocratici, Jane ha voluto ringraziare tutti gli spagnoli che si stanno rendendo disponibili: ha detto che in ospedale ieri, alle persone che venivano per donare il sangue, si è dovuto dire ‘Basta, ne abbiamo abbastanza’, sottolineando la grande mobilitazione di solidarietà da parte dei catalani.
Da L' Unità.TV




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