L’allegra tavolata del Fatto contro le riforme
Gli errori del mitico giurista Zagrebelski, sembra Belpietro
Con
grande amarezza e non senza tormento, oggi il Fattone deve prendere
le distanze da Maria Elena Boschi.
Secondo
quanto riportato dal Fatto sotto il garrulo titolo “Occhio
agli autorevoli del No”, il ministro delle Riforme avrebbe
definito lo schieramento che si oppone alla revisione
costituzionale “molto esteso” e addirittura “autorevolmente
rappresentato”.
Ma
è sufficiente leggere sulla stessa pagina l’appello per il No al
referendum per capire che i costituzionalisti che l’hanno
vergato sotto la guida illuminata del mitico Gustavo
Zagrebelsky hanno la lucidità e l’autorevolezza di una
tavolata all’osteria, dove chi la spara più grossa strappa la
risata più grassa, mentre il buon vino continua a scorrere allegro.
“Potevano
essere trovate altre soluzioni”, esordisce l’appello: e fin qui
persino il nostro gatto non può non essere d’accordo.
La
soluzione preferita dal mitico Zagrebelsky è naturalmente non
fare nulla: ma se proprio qualcosa si deve fare, è lui a doversene
occupare insieme ai suoi amichetti – altrimenti ne vien fuori
“un confuso pasticcio istituzionale, non privo di seri pericoli”
e, udite udite, “la Repubblica democratica nata dalla Resistenza ne
risulterà stravolta in profondità”. Che roba, contessa, han
fatto una riforma quei quattro ignoranti…
Il
mitico Zagrebelsky e i suoi coappellanti, dall’alto della loro
sapienza giuridica, inanellano una serie di sciocchezze che
farebbero l’invidia di un grillino o del direttore di Libero.
L’Italicum,
per dire, è descritto così: “una minoranza, grazie ad un abnorme
premio di maggioranza e al ballottaggio, si impadronirà di 340
seggi su 630”. Ora, anche il nostro gatto sa che una
maggioranza di 24 seggi su 630 non è affatto “abnorme”, che per
vincere il ballottaggio bisogna avere la maggioranza dei voti, e
che in tutto il mondo tutte le leggi elettorali (persino quelle
proporzionali, che hanno sempre una soglia di sbarramento) consegnano
la maggioranza assoluta dei seggi a chi conquista la maggioranza
relativa dei voti.
“E’
gravissimo – prosegue l’appello grillo-belpietrista del mitico
Zagrebelsky – che un Parlamento eletto con una legge giudicata
incostituzionale dalla Corte abbia sconvolto il
patto costituzionale”.
E’
gravissimo che il mitico Zagrebelsky e i suoi compagni di taverna
non sappiano che la medesima Corte, bocciando l’Italicum, ha
anche ribadito l’assoluta legittimità del Parlamento eletto.
Che è dunque autorizzato, anzi obbligato a legiferare senza chiedere
il permesso all’allegra tavolata dei nostri amici.
Di
Fabrizio Rondolino per L' Unità.TV
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