Il Belgio è uno stato fallito e alcuni alleati ci stanno tradendo
Non
un attentato qualunque. Nell'attacco a Bruxelles ci sono tre
indicazioni che, se si vuole finalmente fare sul serio, l'Europa può
usare per prendere un nuovo corso di azione contro il terrorismo.
1)
Il Belgio si è confermato oggi, come del resto molti ripetono
sottovoce da mesi, uno stato fallito. Proprio così viene detto nei
giri diplomatici e di intelligence: fallito esattamente come si dice
per la Siria o l'Iraq. Spiacevole dirlo, ma vero.
Nonostante
gli aiuti di analisi e di logistica, di appoggi militari e di
intelligence da parte di mezza Europa , Francia, Inghilterra,
Germania, e Stati Uniti, il governo di Bruxelles non è stato in
grado di identificare e ancor meno fermare la macchina terroristica
saldamente piantata nelle sue visceri. Una falla enfatizzata da una
coincidenza (ma esistono le coincidenze in tali materie?): lunedì
mattina, cioè 24 ore prima degli attacchi in Belgio, il
New York Times ha pubblicato il rapporto di
55 pagine stilato dalla polizia francese sui fatti del Bataclan.
Un
rapporto che ha fatto il giro del mondo e
che,proprio nelle ore in cui il Belgio festeggiava con una certa
precipitazione la cattura del primo pentito Isis, scoperchiava una
realtà peggiore di quel che si sia fin qui saputo. A partire dal
numero - in quel rapporto si parla di ben 90 foreign fighters
ritornati in Belgio, descrive una organizzazione che si appoggia a
legami familiari vasti (cugine, amici, case ospitali) e a una rete
operativa molto sofisticata.
C'è
ad esempio il sofisticato uso di strumenti di comunicazione: dalle
casse piene di telefonini ancora in buste di plastica ritrovati nei
covi, alle informazioni con codice criptato che vengono passate e che
non sono mai state intercettate.
Un
sopravvissuto del Bataclan ha raccontato ad esempio di aver visto uno
dei terroristi aprire il suo portatile e lavorare su uno schermo dove
passavano solo righe di numeri. E c'è il problema degli esplosivi,
racconta il rapporto francese: vero che le bombe sono fatte con
materiali in commercio, ma sono instabili e hanno bisogno di essere
preparate e tenute in un ampio spazio. Hanno bisogno insomma di
esperti e di una logistica seria.
Come
è possibile che una realtà così complessa non sia stata scoperta,
nonostante l'impegno di tutte le intelligence europee? I francesi
senza tanto mascherarlo, puntano il dito sul Belgio, sulle sue
lentezze e la sua mancanza di convinzione: una delle vicende
segnalate è che una volta una indicazione sospetta è stata fatta
cadere perché in Belgio è illegale perquisire una abitazione
privata dalle 21 alle 5 del mattino. Furbizia, mancanza di
attenzione, questa belga? Appare in verità solo una enorme
sottovalutazione.
2)
Il doppio giro di attentati messo in atto per modalità e tempistica
rende evidente una preparazione militare di alto livello.
Che punta all'Esistenza di una organizzazione forte, con capacità logistiche serie, e con una regia che conosce molto bene tecniche e tattiche di guerra. Ci troviamo di fronte a un gruppo che a 48 ore dalla cattura della sua primula rossa, cioè da quella che era stata subito venduta come una sconfitta della rete terrorista in Belgio, l'arresto di Abdelaslam, è stata in grado di attaccare su due fronti negli stessi chilometri quadrati che a parole erano stati messi in sicurezza.
Che punta all'Esistenza di una organizzazione forte, con capacità logistiche serie, e con una regia che conosce molto bene tecniche e tattiche di guerra. Ci troviamo di fronte a un gruppo che a 48 ore dalla cattura della sua primula rossa, cioè da quella che era stata subito venduta come una sconfitta della rete terrorista in Belgio, l'arresto di Abdelaslam, è stata in grado di attaccare su due fronti negli stessi chilometri quadrati che a parole erano stati messi in sicurezza.
È
stata in grado cioè' di mettere in campo subito un gruppo di
combattenti, appoggi logistici, armi ed esplosivo per i nuovi
attentati ed è stata in grado di piazzarli senza che venissero
scoperti, nel pieno cuore di una città' militarizzata.
Tutto
questo punta all'esistenza di una regia, di una forte tattica, di una
enorme preparazione, e, non ultima, di una grande agibilità sul
territorio. Altro che giovani mussulmani disaffezionati dalla vita di
periferia, branco di giovani lupi allo sbando, gruppetti di Amici.
Da
tutto quello che si è visto a Bruxelles possiamo dire che in Europa
opera un vero e proprio nuovo fronte militare.
3)
Chi finanzia questo fronte? Operazioni quali quelle che abbiamo
descritto, e che non sono appunto raccolte occasionali di estremisti,
richiedono un finanziamento sostenuto nel tempo e nel volume. O
vogliamo davvero immaginare che questi terroristi di ritorno si
mantengano con lavoretti o ospitalità di famiglie o la carità della
beneficenza delle locali moschee? Macchine, armi, spazi in affitto,
viaggi.
Qualcuno
paga. Così come qualcuno paga la enorme rete dell'Isis nei territori
che occupa: oppure davvero vogliamo credere che la gestione di parte
di Iraq e Siria, l'organizzazione di spedizioni in Libia e di
attentati in Europa, siano finanziati solo dal traffico illegale di
petrolio, antichità' e prostituzione? Qualcuno paga e sono
finanziamenti che solo entità statali possono fornire.
Queste
tre indicazioni possono darci a loro volta tre risposte
sull'immediato fare.
1)
Come è' accaduto in Belgio, il nostro maggior rischio oggi è quello
di sottovalutare la forza militare, politica e organizzativa del
fronte che ci sta attaccando. È ora di fare una seria rimessa a
punto delle nostre analisi e prendere le nuove misure.
Il
fronte europeo è chiaramente, profondamente organico a quello che si
muove in Siria o in Libia.
Quando si dice siamo in guerra non è un modo di dire. Ma per l'Europa va chiarito se il circuito Belga è l'unico o se ce ne sono altri.
Quando si dice siamo in guerra non è un modo di dire. Ma per l'Europa va chiarito se il circuito Belga è l'unico o se ce ne sono altri.
L'intelligence
europea inclina per la seconda opzione.
A Londra nelle scorse settimane è trapelato un allarme degli Interni secondo il quale gruppi terroristici potrebbero oggi essere in grado di mettere in atto fino a 10 attacchi contemporanei nella capitale Inglese mandando in tilt ogni apparato di sicurezza. E Parigi appare altrettanto allarmata.
A Londra nelle scorse settimane è trapelato un allarme degli Interni secondo il quale gruppi terroristici potrebbero oggi essere in grado di mettere in atto fino a 10 attacchi contemporanei nella capitale Inglese mandando in tilt ogni apparato di sicurezza. E Parigi appare altrettanto allarmata.
2)
Più uomini nelle strade è una risposta efficace? Il caso del Belgio
prova esattamente di no: Bruxelles è da mesi blindatissima ma i
terroristi hanno continuato a proliferare. Finora l'unica arma
risultata efficace è l'intelligence,quella minuta, semplice,estesa
fino alle conoscenze minime delle abitudini dei cittadini. È'
arrivato il momento di far fare un salto al coordinamento di
informazioni e operatività dei vari paesi europei. Costerà tanto i
termini di libertà' individuali di tutti. Ma è' meglio di
mobilitare apparati militari da noi come su altri fronti.
3)
È ora che si indichi anche il vero nemico politico che c'è dietro
il terrorismo. Cioè che si facciano i nomi degli stati che
finanziano questo progetto per i loro fini di dominio. Sappiamo chi
sono.
Sono nostri alleati, ufficialmente. Ma questa ambiguità' diplomatica va rotta. Il costo è alto, e non solo in termini di affari. Il rischio di rotture internazionali interstatali acuisce il pericolo di una precipitazione globale ma se non si chiariscono gli schieramenti di questa guerra, non riusciremo certo a costruire strategie di difesa.
Sono nostri alleati, ufficialmente. Ma questa ambiguità' diplomatica va rotta. Il costo è alto, e non solo in termini di affari. Il rischio di rotture internazionali interstatali acuisce il pericolo di una precipitazione globale ma se non si chiariscono gli schieramenti di questa guerra, non riusciremo certo a costruire strategie di difesa.
Certo,
nulla di tutto questo è facile. È arrivato il momento di un cambio
di passo. Il prezzo è molto alto. Ma la politica dello struzzo non
allontanerà il pericolo.
Di
Lucia Annunziata....Editorial
Director, L'Huffington Post
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