Grande Fratello Casaleggio. Esposito: “Spiano anche gli altri parlamentari?”
Il Pd non crede alle parole di Grillo e rilancia la richiesta di approfondimenti sul “Watergate” del M5S
Non
si placa la polemica sul caso del presunto controllo della posta
elettronica dei parlamentari pentastellati da parte della
Casaleggio e Associati. Beppe Grillo aveva cercato di gettare
cenere sul fuoco. E’ soltanto una storia inventata per
“buttare fango” aveva scritto il leader pentastellato, ma le
sue parole sono servite a poco e la preoccupazione all’interno del
M5S (e non solo) è aumentata. Stefano
Esposito, senatore Pd,
ha deciso ha presentato un interrogazione parlamentare sull’argomento
e ha commentato con Unità.tv gli ultimi sviluppi della faccenda.
Senatore,
cosa la preoccupa maggiormente?
Intanto
voglio dire che ho anche scritto al presidente del Senato Pietro
Grasso e spero che un’identica iniziativa venga intrapresa anche
alla Camera. La mia preoccupazione è che qualcuno abbia messo le
proprie ‘manacce’ e ‘occhiacci’ nelle comunicazioni
elettroniche, anche di altri parlamentari. Mi interessa capire se i
sistemi informatici di camera e senato siano stati volati e se sono
stata messe in campo tutte le misure per garantire la sicurezza.
Come
giudica la reazione all’interno del Movimento Cinquestelle?
Mi
sembra stiano cercando di cambiare discorso. Possono parlare delle
primarie di Napoli quanto vogliono, ma non riusciranno a distogliere
l’attenzione su quello che è stato raccontato dalla stampa. Si
conferma che questo movimento è governato da un ufficio a Milano e
da un soggetto di cui non sappiamo nulla. Una struttura opaca e
parallela che governa come un ‘Grande Fratello’.
A
completare il quadro c’è anche il cosiddetto contratto che molti
candidati sono costretti a firmare per partecipare alle
amministrative. Una scrittura con cui si impegnano a dimettersi
e versare 150 mila euro se Grillo e Casaleggio decidono che
l’immagine del Movimento è stata danneggiata…
“Guardi
il M5S assomiglia sempre di più ad una setta che chiede agli
elettori di votare dei rappresentanti senza autonomia. Se non piaci a
Casaleggio devi pagare. Questo è il loro concetto di democrazia.
Casaleggio fa candidare gli altri, ma lui vuole comandare e il
direttorio è solo un gruppo di burattini che ripetono ciò che gli
viene indicato dallo ‘staff’ della Casaleggio Associati”.
Per
i Cnquestelle il web era il regno della libertà, ora rischia di
essere una camicia di forza…
“La
libertà della rete, per la rete e per i cittadini che il Movimento
Cinquestelle ha cavalcato è stata solo un’enorme operazione
commerciale. La democrazia della rete e solo una dittatura dei clic,
dove ogni clic vuol dire guadagno. Insomma è tutto solo una grossa
bugia. Tant’è che tutti coloro che hanno cercato di ribellarsi
sono stati cacciati. Oggi si capiscono molte più cose: o ti adegui
ai voleri del capo o sei fuori”.
Di
Maddalena Carlino per L' Unità.TV
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