Chi sono i berlusconiani buoni e quelli cattivi secondo il Fatto
I
cagnolini di Pavlov del giustizialismo raccontano a modo loro le
sentenze di ieri
Finalmente
li hanno presi. Di più, li hanno processati: e il verdetto è stato
unanime. “I condannati del Nazareno”, titola oggi il Fatto in
prima pagina a caratteri cubitali. I cittadini sono più sicuri, il
Paese intero tira un sospiro di sollievo. Il Male è stato sconfitto,
i malfattori pagheranno.
Di
chi stiamo parlando? Non dei legittimi inquilini di Largo del
Nazareno – il segretario e il gruppo dirigente del Pd – ma dei
“tifosi berlusconiani del patto con Renzi”. Eccoli, immortalati
in due foto che li vedono accanto al presidente del Consiglio: Denis
Verdini,
“architrave della maggioranza al Senato e coautore del ddl Boschi”,
da una parte, e dall’altra Fedele Confalonieri e Pier Silvio
Berlusconi, “capifila dell’ala dialogante di Mediaset con
governo”.
Il
messaggio è chiaro, e ringraziamo Marco Travaglio per averlo reso
esplicito: ci sono i berlusconiani buoni – quelli che restano al
fianco del Cavaliere perinde
ac cadaver,
e ancor più quelli, come Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che
l’hanno abbandonato per combattere meglio l’infame Renzi – e
poi ci sono i berlusconiani cattivi, che sostengono alcuni
provvedimenti del governo o, più semplicemente, dirigono una grande
impresa televisiva e si permettono di invitare nei loro studi il
presidente del Consiglio: costoro, i cattivi, sono giustamente
condannati dai Tribunali della Repubblica e offerti alla pubblica
gogna.
Il Fatto non
riesce a separare la politica dalle aule giudiziarie (salvo quando il
politico di turno esce assolto: in quel caso sono i magistrati ad
essersi venduti al regime), forse perché la complessità della
politica risulta impenetrabile ai cagnolini di Pavlov del
giustizialismo: ciò nonostante, esiste anche la realtà. Una
condanna in primo grado non è una condanna definitiva. Verdini non
fa parte della maggioranza di governo (ha votato una fiducia tecnica
sulle unioni civili: e per questo andrebbe ringraziato) e non ha
ministri né sottosegretari. E la disintegrazione di Forza Italia è
una buona notizia per chi in questi vent’anni s’è opposto a
Berlusconi.
Di
Fabrizio Rondolino per L' Unità.TV
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