Alle primarie fake di Salvini vince Marchini. E il centrodestra esplode
Il
leader della Lega, deciso ad affossare la candidatura di Bertolaso,
ora chiede una consultazione vera a tutto il centrodestra
Metti
un foglio in quarantuno gazebo disseminati Roma. Scrivici sopra 5
nomi scelti in maniera del tutto arbitraria e lascia uno spazio
bianco per i candidati-fantasia. Invita i cittadini romani (e non)
che sono a passeggio per il weekend ad esprimere la propria
preferenza. Fai tutto questo senza lo straccio di un controllo, un
comitato, una regola. Ecco
a voi le primarie secondo Matteo Salvini.
Ebbene
sì. La prima grande esperienza di consultazione popolare da parte
del Carroccio è in realtà un fake.
Senza consultarsi con nessuno, neppure tra gli alleati, il
“felpato” si è inventato queste primarie per cercare di
affossare, forte di un’improbabile volontà popolare, il candidato
designato,
Guido Bertolaso, frutto di un accordo tra lo stesso Salvini, Silvio
Berlusconi e Giorgia Meloni. La ‘luna di miele’ tra la Lega e
l’ex capo della Protezione Civile, infatti, è durata pochissimo.
Una battuta fuori posto sui rom (“hanno il diritto di vivere in
condizioni dignitose”) e il feeling è andato a farsi benedire.
E
quindi via alle consultazioni. Sul foglio cinque nomi: oltre allo
stesso Bertolaso, ci sono Alfio Marchini, Francesco Storace, Fabio
Rampelli e Irene Pivetti. “Ma nessun
candidato ha la maggioranza assoluta“,
dice Salvini. In testa c’è Marchini (4534), poi Pivetti (3495),
Storace (3069), Bertolaso (2203), Giorgia Meloni (955) e Souad Sbai
(508). Tanto basta al leader della Lega per arrivare alla conclusione
che “se alle urne vanno questi 4 candidati del centrodestra la
sconfitta è certa. Io
chiedo a tutte le parti in causa di fermarsi, ragionare, se non sia
il caso di coinvolgere tutti i cittadini romani che si identificano
nel centrodestra in
una giornata di partecipazione popolare”.
Il
primo a commentare la mossa di Salvini è proprio uno dei
“candidati”, Fabio Rampelli, che non usa parole tenere. “La
politica è una cosa seria: non commento le buffonate. Salvini
il buffone lo può andare a fare a casa sua“.
Un
altro candidato in pectore, Francesco Storace, fissa l’ultimatum: “Io
domenica in coincidenza con le primarie del Pd, lancio la mia
candidatura alle elezioni comunali per fare il sindaco di Roma.
Sabato finisce la pazienza. E non starò zitto di fronte a nessuno
dei responsabili della folle partita giocata dal centrodestra né di
chi sarà il candidato scelto con la monetina”.
In
attesa di capire quale sarà la reazione di Berlusconi, a farsi
sentire è Giorgia
Meloni: “L’unica
notizia di oggi è che a Roma si continua a perdere tempo senza
motivo. Rinnovo il mio appello a Berlusconi e Salvini: Fratelli
d’Italia e i romani vogliono sapere cosa intendete fare e se Guido
Bertolaso è il candidato unitario del centrodestra. Basta un sì o
un no. Fratelli d’Italia si regolerà di conseguenza”.
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