Scoperto 'antidoto' a fungo killer che colpisce in ospedale
Scoperto 'antidoto' a fungo killer che colpisce in ospedaleResiste ai farmaci ed e' letale per anziani e malati fragili
Ricercatori
dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e del Policlinico A.
Gemelli di Roma, insieme a colleghi della Harvard University di
Boston e del Policlinico Universitario di Losanna, hanno scoperto un
potenziale "antidoto" contro un fungo killer - la Candida
glabrata - che causa gravi infezioni mortali nel 40% dei casi,
colpendo soprattutto anziani e persone immunodepresse, specie se
ricoverate in ospedale, e che è resistente alle terapie oggi
disponibili. Si tratta di una molecola battezzata col nome di "iKix1"
e isolata su 140 mila sostanze.
La scoperta, resa nota su Nature, si deve al gruppo di ricerca del professor Maurizio Sanguinetti, Direttore dell'Istituto di Microbiologia e Virologia dell'Università Cattolica di Roma, e al suo team (Riccardo Torelli e Brunella Posteraro), insieme ai gruppi di ricerca della Harvard University di Boston e del Policlinico Universitario di Losanna.
Le infezioni da Candida glabrata colpiscono soprattutto pazienti immunodepressi, sottoposti a importanti interventi chirurgici e anziani. Le infezioni sono sistemiche (sepsi), ovvero interessano tutto l'organismo, coinvolgendo i diversi organi e tessuti, e hanno una mortalità del 40%, ovvero 4 pazienti su 10 non sopravvivono all'infezione.
Non a caso l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha considerato le infezioni da lieviti resistenti ai farmaci una delle minacce crescenti in ambito sanitario. L'elevata mortalità di queste infezioni è legata non solo alla virulenza del fungo, ma soprattutto alla sua particolare propensione a diventare resistente agli "azoli", i farmaci antifungini più comunemente usati per trattare queste infezioni.
L'obiettivo dello studio è stato identificare, attraverso lo screening di più di 140 mila diverse molecole, una sostanza in grado di bloccarlo.
La scoperta, resa nota su Nature, si deve al gruppo di ricerca del professor Maurizio Sanguinetti, Direttore dell'Istituto di Microbiologia e Virologia dell'Università Cattolica di Roma, e al suo team (Riccardo Torelli e Brunella Posteraro), insieme ai gruppi di ricerca della Harvard University di Boston e del Policlinico Universitario di Losanna.
Le infezioni da Candida glabrata colpiscono soprattutto pazienti immunodepressi, sottoposti a importanti interventi chirurgici e anziani. Le infezioni sono sistemiche (sepsi), ovvero interessano tutto l'organismo, coinvolgendo i diversi organi e tessuti, e hanno una mortalità del 40%, ovvero 4 pazienti su 10 non sopravvivono all'infezione.
Non a caso l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha considerato le infezioni da lieviti resistenti ai farmaci una delle minacce crescenti in ambito sanitario. L'elevata mortalità di queste infezioni è legata non solo alla virulenza del fungo, ma soprattutto alla sua particolare propensione a diventare resistente agli "azoli", i farmaci antifungini più comunemente usati per trattare queste infezioni.
L'obiettivo dello studio è stato identificare, attraverso lo screening di più di 140 mila diverse molecole, una sostanza in grado di bloccarlo.
Da
Ansa.it
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