De Luca in Regione contro il M5S: il video diventa virale
Cita
Lenin e la Bibbia, evoca Robespierre e Napoleone e si rivolge
soltanto al gruppo del Movimento 5 Stelle. Vincenzo De Luca,
replicando in aula a una mozione di sfiducia nei suoi confronti
presentata da Forza Italia, esordisce sottotono, per un problema alla
voce che pero’ riacquista nel crescendo di frecciate e battute. Il
presidente della Regione Campania supera indenne il voto dell’aula,
che respinge la mozione con 29 voti contrari, 7 favorevoli e 14
astenuti.
E
tra i non votanti ci sono anche i 7 rappresentanti dei 5 Stelle,
impegnati in una bagarre con la presidente del Consiglio Rosa
D’Amelio che, aperta la votazione, non poteva concedere la replica
al capogruppo Valeria Ciarambino. Pochi minuti di tensione seguiti
alla rinuncia all’intervento del capo dell’opposizione Stefano
Caldoro, che chiedeva la presenza in aula di De Luca.
Il
presidente infatti aveva lasciato momentaneamente l’aula subito
dopo aver concluso la sua replica, condotta non senza le interruzioni
dei 7 esponenti del movimento di Grillo. De Luca esordisce appunto
rivolgendosi a Ciarambino e invitandola alla calma, come fece Lenin
con un funzionario del partito che aveva gli stessi toni agitati.
“Calma,
a Roma direbbero ‘abbassa’”, dice. E prosegue cercando il
bandolo di un dibattito che e’ andato anche oltre i tempi
contingentati. “Stiamo discutendo di moralita’ e di etica –
dice – per un comunicato stampa piu’ o meno sgangherato, che non
passera’ alla storia della letteratura”. Il riferimento e’ alle
contestazioni mosse dal centrodestra per aver spiegato le dimissioni
del capo della segreteria Nello Mastursi indagato con una nota in cui
si faceva riferimento a un aggravio di lavoro dovuto al cumulo tra
l’incarico a Palazzo Santa Lucia e nella segreteria regionale del
Pd.
“La
mia correttezza sta – sottolinea – nell’aver chiesto, un minuto
dopo aver appreso dell’indagine, di essere ascoltato dalla procura
di Roma. Non come i membri di un direttorio, parola che evoca tempi
di lacrime sangue e ghigliottina, che appreso degli atti di violenza
nei confronti del sindaco di Quarto hanno taciuto”. E la citazione
del caso Quarto sollecita i nervi dei pentastellati. Ma De Luca
ripete l’invito alla ‘calma’. “Immaginavate di condurre un
dibattito in un clima diverso – ironizza – buono per farci una
campagna elettorale, e invece in questi mesi e’ arrivato l’angelo
vendicatore, che e’ volato da Quarto a Marano, passando per Forio
d’Ischia.
E
questo dimostra che Dio c’e’. Avete fatto come i personaggi di
Cervantes che vanno per fare la lana e tornano tosati”. L’ultima
stoccata ai suoi oppositori, De Luca la lancia sul piano politico.
“Prendiamo atto della vostra subalternita’ a Forza Italia –
dice – Avete dimostrato che Beppe Grillo e’ grande e Armando
Cesaro (il primo firmatario della mozione di sfiducia) e’ il
profeta. Complimenti a Cesaro”.
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