Scoperto il gene che fa invecchiare il cervello
Identificate
nei vermi da laboratorio le
particelle cromosomiche che indeboliscono
la
memoria e le capacità cognitive. Possibile
punto di partenza per
nuove terapie.
Sono
stati identificati i geni che, con l'avanzare degli anni, sono
responsabili della perdita di memoria e del declino delle capacità
cognitive.
Autore
della scoperta è Coleen Murphy, dell'Università di Princeton, che
ha individuato i geni nel verme più studiato per questo tipo di
ricerca, la Caenorhabditis elegans, ed è probabile che geni analoghi
siano attivi anche nell'uomo.
CHIAVE
PER NUOVE TERAPIE. Lo studio, pubblicato su Nature, potrebbe essere
il punto di partenza per terapie ideate per mantenere in forma il
cervello anche nella vecchiaia.
La
chiave per il perfetto funzionamento della memoria potrebbe
nascondersi nella complessa catena di attività innescate da alcuni
geni responsabili dell'invecchiamento cellulare e già al centro di
moltissimi studi.
Analizzando
alcune mutazioni che possono verificarsi lungo la catena di reazioni
chimiche innescata dall'insulina/IGF-1 i ricercatori americani hanno
scoperto la possibilità di rigenerare i neuroni adulti danneggiati e
il miglioramento della memoria.
MANTENERE
I NEURONI EFFICIENTI. Il gene che viene 'acceso' in questo processo
permette la ricostruzione dei cosiddetti assoni, le lunghe 'code'
attraverso le quali si propagano gli impulsi elettrici dei neuroni,
che quindi riescono a mantenersi sempre efficienti.
La
scoperta è stata fatta sui piccoli vermi, considerati insieme ai
topi degli ottimi modelli di studio per l'uomo, in quanto hanno dalle
importanti similitudini con noi e sono molto pratici da analizzare.
Il prossimo passo sarà quello di capire se gli stessi processi
avvengono anche nell'uomo.
Se
così fosse, si aprirebbero nuove strade allo sviluppo di terapie per
mantenere il cervello più giovane e funzionante.
Da
Lettera43.it
Nessun commento:
Posta un commento