31 dic 2015

La bella favola della Sydney Hobart, che potrebbe incoronare una barca pagata 23 mila dollari con carta di credito

La bella favola della Sydney Hobart, che potrebbe incoronare una barca pagata 23 mila dollari con carta di credito


Attesa per l’assegnazione della Tattersall’s Cup, in lizza il Tp52 Balance e il 34 piedi Quickpoint Azzurro. E Soldini riparte

Potrebbe essere la bella favola della Rolex Sydney Hobart numero 71. A tagliare il traguardo in tempo reale, cioè primo ad arrivare in assoluto, Comanche, uno scafo ipertech da - si dice - 15 milioni di dollari. E a rischiare di vincere la Tattersall’s Cup, il trofeo che decreta il vincitore in tempo compensato (la formula che assegna a ogni barca un handicap così da poter far gareggiare sullo stesso piano imbarcazioni di dimensioni e performance diverse), Quickpoint Azzurro, a barchetta più piccola della flotta, con i suoi 34 piedi, e la seconda più vecchia, con i suoi 34 anni, che è stata pagata dal suo proprietario Shane Kearns 23 mila dollari l’anno scorso, con carta di credito, dopo averla recuperata da un affondamento. 
Perché la favola si compia, bisogna aspettare che Quickpoint Azzurro arrivi ad Hobart. SE ce la farà entro un certo tempo, salirà sul podio sul gradino più alto. Diversamente, il trofeo andrà a Balance, il Tp52 - altra barca, altro valore economico - di Paul Clitheroe, il guru della finanza conosciuto come “Money Man”. 
E SOLDINI RIPARTE  
Quarto in due giorni 22 ore 54 minuti 33 secondi, il tempo di Maserati, sul traguardo circa 3 ore dopo Ragamuffin e Rambler, 14 dopo Comanche vincente in tempo reale. Non male davvero per Giovanni Soldini e il suo team. E non male anche per Maserati, una barca del 2007 che ha dimostrato comunque di battersela bene con tutti, soprattutto quando le condizioni sono diventate più dure. “Ci sono le barche più fighe del momento e ne abbiamo messe dietro molte... Su Maserati abbiamo fatto degli errori e delle cose molto buone. Ma soprattutto, quando il gioco si è fatto duro, abbiamo giocato da marinai duri” posta su Fb Corrado Rossignoli. 
Maserati si è rivelata ancora una volta una barca solida, ha avuto un’ottima preparazione. Siamo riusciti a non rompere niente. E ottimo è stato anche l’equipaggio, affiatato e efficiente” è il sunto finale di Giovanni. “In questa regata ci è successo un po’ di tutto. In partenza abbiamo agganciato sulla chiglia tre boe e almeno 50 metri di cima, abbiamo perso mezz’ora di tempo per liberarci. Gli altri concorrenti sono scappati via per una dozzina di miglia. Quando siamo ripartiti abbiamo deciso di fare la nostra regata, in tranquillità. E ci è andata molto bene. Abbiamo fatto un’ottima navigazione nella prima parte della regata, sia durante il passaggio del fronte, sia bolinando fino in Tasmania. Siamo sempre stati in fase con i giri di vento e abbiamo fatto degli ottimi angoli, tanto che siamo riusciti a raggiungere e a ingaggiare un bel match race con Ragamuffin che è un 100 piedi. Purtroppo poi è arrivata un’alta pressione, Ragamuffin con 5 nodi di vento riesce a navigare a 10 nodi di velocità. Per di più, siamo stati inglobati in un paio di nuvoloni privi di vento. L’arrivo in Tasmania non è stato tanto favorevole per noi. Alla fine ieri notte siamo riusciti a passare al di là dell’alta pressione, a prendere il vento da nord e sotto spi siamo atterrati a Hobart. Dopo tre anni di giri per il mondo, la nostra avventura con il VOR 70 finisce qui. Sono contento di aver chiuso un ciclo in bellezza”. 
Già, perché la barca è in vendita. Giovanni parla di una imbarcazione nuova, che potrebbe anche essere un multiscafo. Si vedrà. Nel frattempo, ha ripreso il mare. Ancora con Maserati verso Brisbane, Australia, dove ad aspettarla c’è il cantiere. 
FABIO POZZO per LA STAMPA.IT


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