Fidatevi dei farmaci generici: sono efficaci quanto quelli di marca
Chi
dice che il farmaco di marca è meglio di quello equivalente dice il
falso. L’efficacia è la stessa. Eppure, a guardare i dati della
diffusione dei medicinali cosiddetti generici, parrebbe il contrario.
Poco importa se il generico, oltre a garantire lo stesso effetto,
costa almeno il 20% in meno del farmaco «brand».
Una
situazione anomala che ha indotto AIFA, l’Agenzia del Farmaco
del nostro Paese, a redigere la guida «Medicinali equivalenti -
Qualità, sicurezza ed efficacia». Rivolto a medici, farmacisti e
pazienti, il vademecum è stato realizzato sulla base delle domande
ricorrenti relative a questa specifica categoria di medicinali.
«Il
medicinale equivalente - spiega nella prefazione della guida il
direttore generale dell’Aifa, Luca Pani - va visto al pari di
qualsiasi altro medicinale, in un’ottica di conformità ai
requisiti di qualità, sicurezza ed efficacia di cui l’Aifa è
garante. Va anche inteso come un’opportunità per liberare risorse
economiche da investire nell’ingresso dei nuovi medicinali
salvavita. Obiettivo del manuale è fugare i dubbi e le perplessità
che ancora persistono rispetto a questa importante risorsa
terapeutica».
Uno
degli equivoci più frequenti, analizza l’Aifa, riguarda la
terminologia utilizzata per descrivere i medicinali equivalenti che
spesso vengono chiamati generici. Il termine «medicinale generico»
è la traduzione italiana della definizione «generic medicinal
product» riportata nella Direttiva 2001/83, unatraduzione letterale
che è risultata piuttosto fuorviante, osserva l’Agenzia
regolatoria.
L’aggettivo
«generico» viene infatti associato a un prodotto non
sufficientemente specifico e possibilmente percepito come inferiore
rispetto all’originale. Anche se con la Legge 149 del 26 luglio
2005 era stata di fatto sostituita la denominazione di «medicinale
generico» con quella di «medicinale equivalente», nel linguaggio
comune spesso persiste l’uso, non corretto, della prima.
Nella
guida si cerca anche di soddisfare le curiosità relative al concetto
di bioequivalenza tra 2 medicinali, che in sintesi è la
dimostrazione dell’equivalenza terapeutica tra 2 formulazioni
contenenti lo stesso principio attivo. Due medicinali sono
bioequivalenti - si legge - quando, con la stessa dose, i loro
profili di concentrazione nel sangue rispetto al tempo sono così
simili che è improbabile che essi possano produrre differenze
rilevanti negli effetti di efficacia e sicurezza.
da
http://www.lastampa.it

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