Arriva (stavolta davvero) la carta d’identità elettronica
Servirà
a gestire tutte le operazioni on line con la pubblica amministrazione
e conterrà anche le impronte digitali e (se si vuole)
l’autorizzazione alla donazione degli organi
Dopo
venti anni ormai di annunci, rinvii e sperimentazioni più o meno
riuscite, arriva per tutti gli italiani la carta d’identità
elettronica. È stato pubblicato infatti ieri sulla Gazzetta
ufficiale il decreto che fissa le nuove “procedure di
emissione” del documento e “le modalità tecniche di
produzione, distribuzione, gestione e supporto” al suo utilizzo.
Al
suo interno sarà contenuto un
microprocessore che memorizzerà le informazioni necessarie “per
la verifica dell’identità del titolare, inclusi gli elementi
biometrici, nonché per l’autenticazione in rete”. Oltre
alle impronte digitali (bimbi esclusi) e alla possibilità per i
maggiorenni di indicare la volontà o meno di donare gli organi, ci
sarà infatti un Pin che permetteràl’accesso
a tutti i servizi online offerti dalla pubblica amministrazione,
in linea con il varo da parte del ministero guidato da Marianna Madia
del Sistema pubblico per la gestione dell’identità digitale
(Spid).
Il
nuovo documento sostituirà gradualmente quelli cartacei (e quelli
elettronici sperimentali) già in circolazione. Potrà farne
richiesta, infatti, chi per la prima volta si appresta ad avere una
carta d’identità, chi la smarrisce o chi ce l’ha in scadenza. La
richiesta può essere fatta secondo i canali tradizionali (uffici
anagrafici comunali, consolati per chi risiede all’estero), ma
anche on line sul portale dedicato.
Nella
carta devono essere inserite l’immagine del volto del
titolare, attraverso una foto digitalizzata, e l’immagine
delle impronte
digitali.
Ma anche la firma
autografata (laddove
previsto), l’autorizzazione o meno all’espatrio,
mentre è facoltativa l’indicazione sulla donazione
degli organi. La
consegna della Cie, con i codici
Pin e Puk,
avverrà direttamente all’indirizzo indicato dal cittadino
entro sei giorni lavorativi dalla data della richiesta.
I
primi a partire saranno i comuni che hanno già emesso quelle
che, a questo punto, diventano le vecchie carte d’identità
elettroniche, mentre gli altri si adegueranno secondo le regole
fissate nella road map stabilita dalla Commissione interministeriale
permanente e contenute nel decreto appena varato.
Da
L' Unità.TV
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