25 nov 2015

Un missile sul disgelo: così si è spezzato il fronte anti-terrore

Un missile sul disgelo: così si è spezzato il fronte anti-terrore


Le conseguenze dell'abbattimento del caccia vanno oltre la crisi siriana e frenano il riavvicinamento tra la Russia e l'Occidente e la grande coalizione contro il Califfato. Mosca appoggia Assad che Erdogan considera invece un nemico. Un complesso quadro di alleanze avvelenato dallo scacchiere mediorientale. Che Parigi faticherà a ricucire
Il giallo avvenuto nello spazio aereo, martedi mattina, al di qua o al di là del confine tra Siria e Turchia, ha già serie conseguenze internazionali. Anzitutto mette in periglio la coalizione contro i terroristi dello Stato islamico. Stava per allargarsi, e diventare più potente ed efficace grazie all'adesione della Russia, e adesso tutto appare compromesso. Vladimir Putin era sul punto di unirsi all'alleanza guidata dagli Stati Uniti, spinto dalla strage di Parigi e dal suo aereo esploso con più di duecento passeggeri sul Sinai. In queste ore si dice "pugnalato alle spalle"

Caccia abbattuto, Putin: "E' una pugnalata alla schiena"

"La perdita di oggi è stata una pugnalata alla schiena da parte dei complici dei terroristi. Non posso definire quanto è accaduto in nessun altro modo". Così il presidente russo Putin in merito al caccia di Mosca abbattuto questa mattina al confine tra Siria e Turchia. "Il caccia è stato abbattuto nei cieli della Siria da un missile aria-aria sparato da un jet turco F-16. Si trovava sul territorio siriano, a quattro chilometri dal confine turco"
Il presidente russo non era un avversario aperto, ma un concorrente dichiarato della grande armada aerea più chiassosa che efficace creata da Washington. L'F-16 turco che ha abbattuto con un missile il Sukhoi Su-24 non solo ha rimesso in discussione l'allargamento dell'alleanza contro il terrorismo salasfista, ma può pregiudicare la distensione che si profilava tra l'Occidente e la Russia dopo la lunga " guerra fredda" cominciata con gli avvenimenti d'Ucraina e prolungatasi fino all'ottobre scorso con l'intervento a sorpresa di un robusto corpo di spedizione russo (aereo, navale e di terra) in Siria.


Erdogan conta sull'Alleanza atlantica, di cui il suo paese è un importante membro veterano. Per Putin quell'affiliazione della Turchia appesantisce invece la situazione. E certo non l'ha rassicurato la dichiarazione di Barack Obama che ha riconosciuto nelle ultime ore "il diritto di difendersi della Turchia". Non è stato un gesto distensivo neppure la decisione del presidente russo di far salpare per il Medio Oriente l'incrociatore Moskwa. Più incline a raffreddare i toni è stata la Nato, riunita d'urgenza a Bruxelles dietro richiesta di Ankara. È stata ecumenica: ha esortato i due paesi a ritrovare un'intesa.


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Putin stava accumulando troppi punti a suo

favore, ecco subito che l' ordine è arrivato e la 

Turchia lo ha eseguito ....pensate che sbaglio ?

Anche gli stupidi lo capiscono

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