Un missile sul disgelo: così si è spezzato il fronte anti-terrore
Le
conseguenze dell'abbattimento del caccia vanno oltre la crisi siriana
e frenano il riavvicinamento tra la Russia e l'Occidente e la grande
coalizione contro il Califfato. Mosca appoggia Assad che Erdogan
considera invece un nemico. Un complesso quadro di alleanze
avvelenato dallo scacchiere mediorientale. Che Parigi faticherà a
ricucire
Il
giallo avvenuto nello spazio aereo, martedi mattina, al di qua o al
di là del confine tra Siria e Turchia, ha già serie conseguenze
internazionali. Anzitutto mette in periglio la coalizione contro
i terroristi
dello Stato islamico.
Stava per allargarsi, e diventare più potente ed efficace grazie
all'adesione della Russia, e adesso tutto appare compromesso.
Vladimir Putin era sul punto di unirsi all'alleanza guidata dagli
Stati Uniti, spinto dalla strage di Parigi e dal suo aereo esploso
con più di duecento passeggeri sul Sinai. In queste ore si dice
"pugnalato alle spalle"
Caccia abbattuto, Putin: "E' una pugnalata alla schiena"
"La perdita di oggi è stata una pugnalata alla schiena da parte dei complici dei terroristi. Non posso definire quanto è accaduto in nessun altro modo". Così il presidente russo Putin in merito al caccia di Mosca abbattuto questa mattina al confine tra Siria e Turchia. "Il caccia è stato abbattuto nei cieli della Siria da un missile aria-aria sparato da un jet turco F-16. Si trovava sul territorio siriano, a quattro chilometri dal confine turco"
Il
presidente russo non era un avversario aperto, ma un concorrente
dichiarato della grande armada aerea più chiassosa che efficace
creata da Washington. L'F-16 turco che ha abbattuto con un missile il
Sukhoi Su-24 non solo ha rimesso in discussione l'allargamento
dell'alleanza contro il terrorismo salasfista, ma può pregiudicare
la distensione che si profilava tra l'Occidente e la Russia dopo la
lunga " guerra fredda" cominciata con gli avvenimenti
d'Ucraina e prolungatasi fino all'ottobre scorso con l'intervento a
sorpresa di un robusto corpo di spedizione russo (aereo, navale e di
terra) in Siria.
Erdogan
conta sull'Alleanza atlantica, di cui il suo paese è un importante
membro veterano. Per Putin quell'affiliazione della Turchia
appesantisce invece la situazione. E certo non l'ha rassicurato la
dichiarazione di Barack Obama che ha riconosciuto nelle ultime ore
"il diritto di difendersi della Turchia". Non è stato un
gesto distensivo neppure la decisione del presidente russo di far
salpare per il Medio Oriente l'incrociatore Moskwa. Più incline a
raffreddare i toni è stata la Nato, riunita d'urgenza a Bruxelles
dietro richiesta di Ankara. È stata ecumenica: ha esortato i due
paesi a ritrovare un'intesa.
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Putin stava accumulando troppi punti a suo
favore, ecco subito che l' ordine è arrivato e la
Turchia lo ha eseguito ....pensate che sbaglio ?
Anche gli stupidi lo capiscono
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Turchia lo ha eseguito ....pensate che sbaglio ?
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