La fiducia dei consumatori è tornata a correre
Marco Frojo per RepubblicaEconomia.it
Secondo il sondaggio realizzato da Nielsen, gli Italiani guardano con maggiore ottimismo al futuro grazie a minori preoccupazioni per quel che riguarda il lavoro e la situazione finanziaria
Dopo
aver tirato il fiato nel secondo trimestre la fiducia di consumatori
ha ripreso a correre nel terzo, riportandosi sui valori del periodo
gennaio-marzo, quando aveva fatto registrare un balzo di ben 13 punti
rispetto agli ultimi tre mesi del 2014. Secondo i più recenti dati
della Global Consumer Confidence Survey, l'indicatore elaborato da
Nielsen è tornato a quota 57, una soglia psicologicamente molto
importante perché nel primo trimestre del 2011 indicò molto
chiaramente l'acuirsi della crisi: nell'arco di soli tre mesi la
lettura era infatti crollata da 71 a 57 punti e per i successivi
quattro anni non è più riuscita a riprendersi. Adesso sembrano
esserci tutti i presupposti per salire sopra questi livelli ma solo
il prossimo sondaggio potrà dire se la fase più acuta della crisi
sarà effettivamente alle spalle.
"Il livello di fiducia degli italiani è tornato a quello registrato nel primo trimestre dell'anno, al valore più alto dal 2011 - spiega l'amministratore delegato di Nielsen Italia, Giovanni Fantasia - Variazioni positive si sono osservate sia nella visione della propria situazione lavorativa che nello stato finanziario personale. Nel complesso le vendite dei beni di largo consumo hanno riscontrato un incremento dell'1,5% nei primi otto mesi del 2015, incremento trainato dalla spesa delle famiglie a reddito elevato localizzate soprattutto al Nord. Segnali di debolezza nei consumi provengono, invece, dalle famiglie più povere nel Sud del Paese". Per Fantasia l'Italia ha finalmente imboccato la strada della ripresa, anche in presenza di segnali altalenanti. "Nel terzo trimestre la nostra economia ha confermato le indicazioni di crescita emerse a inizio anno nonostante la decelerazione delle esportazioni, condizionate dal rallentamento delle economie dei mercati emergenti - conclude il numero uno di Nielsen Italia - L'inversione di tendenza del trend occupazionale può essere indicata come la chiave di volta del miglioramento della fiducia del consumatore italiano. In sintesi, le famiglie stanno di nuovo diventando, seppure moderatamente, centri di produzione di reddito e non solo di spesa".
La strada da fare per arrivare a una vera e propria ripresa è però ancora lunga. Per gli intervistati il lavoro è ancora la principale fonte di preoccupazioni, seppur in via di miglioramento, e altrettanto si può dire per la situazione finanziaria personale. Il 22% di coloro che hanno preso parte al sondaggio ha dichiarato che "la sicurezza del posto di lavoro" è la cosa che li preoccupa di più su un orizzonte temporale di sei mesi. Vengono poi la salute, risposta data da un altro 9%, e l'economia (8%). Per quel che riguarda invece la domanda che si riferisce specificatamente alla situazione finanziaria ("quale pensi che sia la tua situazione finanziaria nei prossimi 12 mesi?") l'Italia risulta essere il fanalino di coda in Europa. Solo per il 21% di chi ha risposto sarà "eccellente" o "buona", mentre per ben il 76% sarà "non tanto buona" o "pessima". Il restante 3% ha risposto "non so". Nella rilevazione di Nielsen iniziano poi ad emerge timori che prima viaggiavano solo sottotraccia: 8 intervitati su 100 hanno detto di essere preoccupati per "l'immigrazione". Viste le notizie riportate dai media, c'è da scommettere su un futuro rialzo di questa voce.
"Il livello di fiducia degli italiani è tornato a quello registrato nel primo trimestre dell'anno, al valore più alto dal 2011 - spiega l'amministratore delegato di Nielsen Italia, Giovanni Fantasia - Variazioni positive si sono osservate sia nella visione della propria situazione lavorativa che nello stato finanziario personale. Nel complesso le vendite dei beni di largo consumo hanno riscontrato un incremento dell'1,5% nei primi otto mesi del 2015, incremento trainato dalla spesa delle famiglie a reddito elevato localizzate soprattutto al Nord. Segnali di debolezza nei consumi provengono, invece, dalle famiglie più povere nel Sud del Paese". Per Fantasia l'Italia ha finalmente imboccato la strada della ripresa, anche in presenza di segnali altalenanti. "Nel terzo trimestre la nostra economia ha confermato le indicazioni di crescita emerse a inizio anno nonostante la decelerazione delle esportazioni, condizionate dal rallentamento delle economie dei mercati emergenti - conclude il numero uno di Nielsen Italia - L'inversione di tendenza del trend occupazionale può essere indicata come la chiave di volta del miglioramento della fiducia del consumatore italiano. In sintesi, le famiglie stanno di nuovo diventando, seppure moderatamente, centri di produzione di reddito e non solo di spesa".
La strada da fare per arrivare a una vera e propria ripresa è però ancora lunga. Per gli intervistati il lavoro è ancora la principale fonte di preoccupazioni, seppur in via di miglioramento, e altrettanto si può dire per la situazione finanziaria personale. Il 22% di coloro che hanno preso parte al sondaggio ha dichiarato che "la sicurezza del posto di lavoro" è la cosa che li preoccupa di più su un orizzonte temporale di sei mesi. Vengono poi la salute, risposta data da un altro 9%, e l'economia (8%). Per quel che riguarda invece la domanda che si riferisce specificatamente alla situazione finanziaria ("quale pensi che sia la tua situazione finanziaria nei prossimi 12 mesi?") l'Italia risulta essere il fanalino di coda in Europa. Solo per il 21% di chi ha risposto sarà "eccellente" o "buona", mentre per ben il 76% sarà "non tanto buona" o "pessima". Il restante 3% ha risposto "non so". Nella rilevazione di Nielsen iniziano poi ad emerge timori che prima viaggiavano solo sottotraccia: 8 intervitati su 100 hanno detto di essere preoccupati per "l'immigrazione". Viste le notizie riportate dai media, c'è da scommettere su un futuro rialzo di questa voce.
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