Ecco il piano sicurezza dell'Ue: web sotto controllo e passeggeri schedati
diGIULIANO
FOSCHINI, MARCO MENSURATI E FABIO TONACCI
per Repubblica.it
Per
fermare la propaganda del terrore sui social arriva un vero e proprio
team per la “contro narrazione”. Censiti ingressi e uscite
dall’Ue per bloccare i “foreign fighters”. Monitorato internet
e rimossi i contenuti giudicati pericolosi. Il protocollo siglato coi
giganti della rete, da Twitter a Facebook
BRUXELLES.
I contenuti web verranno controllati periodicamente e quelli ritenuti
più pericolosi saranno censurati o rimossi. Le chat, anche quelle
sulle "piattaforme non convenzionali" come le console per
videogiochi, saranno accessibili agli investigatori. Tutti i
passeggeri dei voli verranno schedati, e i loro dati saranno
conservati e resteranno a disposizione delle forze dell'ordine. In
queste ore a Bruxelles si sta decidendo come e quanto. Un piano
operativo articolato in cinque cruciali punti. L'obiettivo è
approvare i primi – gestione dati dei passeggeri e controllo
del web - entro la fine dell'anno, e non andare oltre i primi mesi
del 2016 per il resto.
Internet, come dimostrano gli attentati di Parigi e prima di Charlie Hebdo, è il principale strumento di reclutamento. Per questo gli esperti Ue stanno studiando un protocollo antiradicalizzazione, l'European Union IT form, del quale il prossimo 3 dicembre si discuterà diffusamente in un incontro tra i ministri degli Interni Ue e i giganti del web (Twitter, Facebook, Microsoft, Apple, Archive.org) che dovrebbe portare alla costituzione della Piattaforma centrale europea. Con l'industria del web, il 3 dicembre si discuterà anche di come, all'occorrenza, permettere alle forze di polizia, di controllare le comunicazioni su quelle piattaforme fino ad oggi considerate criptate, o comunque difficili da intercettare.
Tutti i dati raccolti via web verranno poi "stoccati" nelle banche dati presso il Counter Terrorism Center, all'Aia. In quei server dovrebbero finire anche i dati ricavati dal Pnr (il Passenger name record), ovvero il codice numerico che viene associato ad ogni viaggiatore che acquisti un biglietto aereo e che contiene tutti i dettagli, anche personali, del viaggio.
Il Counter Terrorism Center dell'Aia dovrebbe avere un ruolo di primo piano anche per quanto riguarda l'altro elemento che ha facilitato l'attacco di Parigi, quello della comunicazione di informazioni rilevanti tra le intelligence degli Stati membri. Dal 1 gennaio il Center monitorerà i "travellers", cioè tutti quelli che si muovono dall'interno all'esterno dell'Europa.
Ulteriori due misure riguardano il traffico di armi: la proposta è di una procedura unica a tutti i paesi per la disattivazione
Internet, come dimostrano gli attentati di Parigi e prima di Charlie Hebdo, è il principale strumento di reclutamento. Per questo gli esperti Ue stanno studiando un protocollo antiradicalizzazione, l'European Union IT form, del quale il prossimo 3 dicembre si discuterà diffusamente in un incontro tra i ministri degli Interni Ue e i giganti del web (Twitter, Facebook, Microsoft, Apple, Archive.org) che dovrebbe portare alla costituzione della Piattaforma centrale europea. Con l'industria del web, il 3 dicembre si discuterà anche di come, all'occorrenza, permettere alle forze di polizia, di controllare le comunicazioni su quelle piattaforme fino ad oggi considerate criptate, o comunque difficili da intercettare.
Tutti i dati raccolti via web verranno poi "stoccati" nelle banche dati presso il Counter Terrorism Center, all'Aia. In quei server dovrebbero finire anche i dati ricavati dal Pnr (il Passenger name record), ovvero il codice numerico che viene associato ad ogni viaggiatore che acquisti un biglietto aereo e che contiene tutti i dettagli, anche personali, del viaggio.
Il Counter Terrorism Center dell'Aia dovrebbe avere un ruolo di primo piano anche per quanto riguarda l'altro elemento che ha facilitato l'attacco di Parigi, quello della comunicazione di informazioni rilevanti tra le intelligence degli Stati membri. Dal 1 gennaio il Center monitorerà i "travellers", cioè tutti quelli che si muovono dall'interno all'esterno dell'Europa.
Ulteriori due misure riguardano il traffico di armi: la proposta è di una procedura unica a tutti i paesi per la disattivazione
delle
armi da fuoco. E la possibilità, come decise l'Onu dopo l'11
settembre, di congelare i beni dei terroristi applicando un
protocollo simile alle misure di prevenzione mafiose.
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