29 nov 2015

Come riconoscere e arginare il morbo di Parkinson

Come riconoscere e arginare il morbo di Parkinson

Roma - Il 28 novembre si celebra la Giornata della Malattia di Parkinson, patologia che colpisce più di 5 milioni di persone al mondo, di cui oltre 220mila solo in Italia, e che si manifesta intorno ai 60 anni di età. La Società Italiana di Neurologia coglie l’occasione proprio della Giornata per ribadire il ruolo cruciale della ricerca scientifica nella lotta a questo disturbo neurodegenerativo con il preciso obiettivo di raggiungere non solo una diagnosi precoce ma addirittura preclinica e la personalizzazione della terapia per ciascun paziente.
DIFFERENZE FRA DIAGNOSI PRECLINICA E PRECOCE
Nella Malattia di Parkinson la diagnosi preclinica viene fatta alla persona «apparentemente» sana che non manifesta ancora i sintomi motori tipici della patologia, mentre la diagnosi precoce avviene quando i primi segni clinici sono già comparsi, sebbene siano ancora incerti o sfumati. La diagnosi preclinica permette di anticipare di molti anni la comparsa della malattia di Parkinson e di modificarne addirittura il decorso attraverso una tempestiva terapia a base di farmaci dopaminergici o di farmaci neuro protettivi.

La malattia di Parkinson, è la seconda più comune patologia neurodegenerativa dopo la malattia di Alzheimer, con una prevalenza stimata del 2% nella settima decade di vita. Colprogredire della malattia compare un graduale incremento del grado di disabilità del paziente dovuto all’insorgenza di disturbi non-motori (disturbi dell’umore, del sonno e cognitivi) e motori tra cui alterazioni posturali, spesso invalidanti, quali la deviazione laterale del tronco (Pisa Syndrome), la flessione anteriore del tronco(Camptocormia) e del collo (Anterocollo).

Il rapido riconoscimento dei disturbi posturali e l’adozione di specifiche procedure farmacologiche e riabilitative possono rallentare l’evoluzione della malattia di Parkinson verso forme più severe.

LO STUDIO DELL’UNIVERSITÁ DI VERONA
Un contributo fondamentale in questa direzione arriva da uno studio multicentrico italiano coordinato da Michele Tinazzi, docente di Neurologia del dipartimento di Scienze Neurologiche, Biomediche e del Movimento dell’università di Verona i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista statunitense Neurology.
La ricerca «Pisa Syndrome in Parkinson’s disease: an observational multicenter italian study» ha coinvolto 1631 pazienti affetti da Malattia di Parkinson. È emerso come uno stadio avanzato di malattia e il trattamento farmacologico con levodopa e dopamino-agonisti aumentino il rischio di sviluppare la Sindrome rispettivamente del 46% e del 93%.
Fattori muscolo-scheletrici come l’osteoporosi e la presenza di artrosi aumentano, a loro volta, il rischio del 66%, mentre la presenza di disturbi della deambulazione accresce il rischio di circa tre volte.
PRENDERE IN TEMPO LA MALATTIA
Il fattore tempo rappresenta una questione cruciale se si pensa che alla comparsa dei primi sintomi motori, come lentezza nei movimenti o tremore a riposo, la malattia ormai non può più essere bloccata in quanto risulta già in una fase troppo avanzata.

I SINTOMI CHE POSSONO SEGNALARE LA PATOLOGIA
Per diagnosticare la Malattia di Parkinson sono stati individuati segni preclinici e precoci molto precisi che a volte, però, possono essere la manifestazione di altre malattie neurodegenerative. Di recente, quindi, è stata introdotta nella pratica clinica la diagnostica differenziale dei diversi campanelli d’allarme che interessano la Malattia di Parkinson: ad esempio, il disturbo del comportamento del sonno in fase REM (RBD – REM Behaviour Disorders) può riguardare, in fase preclinica, la Malattia di Parkinson oppure riferirsi al Tremore Essenziale.
Il trattamento della sintomatologia deve essere personalizzato sulla base delle caratteristiche espresse nella persona affetta dalla Malattia di Parkinson, al fine di offrire le risorse terapeutiche più opportune a seconda del quadro clinico, dell’evoluzione e del comportamento individuale.

IL 28 PORTE APERTE AL MAURIZIANO PER CONSIGLI E INFORMAZIONI
In occasione della Giornata del Parkinson a Torino il reparto Neurologia dell’ospedale Mauriziano dà vita all’iniziativa «porte aperte». Dalle 9 alle 12 il personale sarà a disposizione dei pazienti, dei parenti e dei cittadini per fornire informazioni pratiche sulla gestione della malattia, sugli stili di vita più adeguati, sugli aspetti riabilitativi e nutrizionali e sui servizi offerti presso l’ospedale Mauriziano
da IL SecoloXIXSalute.it


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