Signa Maris, un mare di economia
La
presentazione itinerante del progetto Signa Maris non si ferma e
prosegue toccando la città di Salerno dove, dal 17 al 25 di Ottobre,
si tiene un importante Boat Show. Nella tavola rotonda “L’Italia
che il mare racconta, il turismo nautico come opportunità di
sviluppo del mezzogiorno d’Italia” è stato raccontato il
progetto di promozione del turismo nautico e del territorio costiero
che Signa Maris persegue
Il
convegno ha rappresentato un’opportunità per mettere in contatto
gli operatori nautici e turistici con i diportisti, con l’obiettivo
di promuovere l’interesse e la voglia di conoscere quanto di meglio
offrono i Marina e i territori interni alle coste del Sud Italia.
Signa Maris, infatti, promuovendo il turismo nautico e l’offerta
culturale, naturalistica ed enogastronomica dei territori costieri,
contribuisce concretamente allo sviluppo dell’economia del mare,
settore strategico per la crescita del Paese.
Signa Maris punta sul Sud Italia per la bellezza dei territori e lo splendore dei suoi attrattori culturali e naturalistici, rivolgendosi sia ai diportisti italiani che a quelli esteri, oggi attestati al 7,2% del totale. Uno degli obiettivi del progetto è incrementare i flussi turistici stranieri che, lasciando le loro barche nei nostri Marina durante l’inverno, possono godere dei climi miti del Sud Italia anche nei periodi di minore afflusso turistico.
Cattedrale
di Trani
Per
“blue economy” si intende l’economia che il mare può generare.
Parliamo di numeri non trascurabili. Sono oltre 181.000 le imprese
italiane legate all’economia del mare presenti nei Registri delle
CCIAA (pari al 3% del totale delle imprese nazionali) e occupano
circa 792 mila addetti. Ammonta poi a circa 44 miliardi di euro il
valore aggiunto prodotto da queste imprese (pari al 3% del PIL). A
questo dato va sommato quanto generato dall’indotto pari a 81,2
miliardi di euro (5.6% del PIL), per un totale prodotto dalla filiera
del mare di 124,9 miliardi di euro (8,6% del PIL). In particolare il
turismo marino, in termini di prodotto e occupazione, arriva a
costituire rispettivamente il 34,6% e il 47,3% dell’economia del
mare, il cui moltiplicatore è pari a 1,9. Nel periodo 2009-2014, il
valore aggiunto è cresciuto complessivamente di 2,3 miliardi di euro
e gli occupati di 30mila unità. Andando infine ad analizzare i dati
relativi al turismo marino, sono 102.450 le imprese coinvolte in
questo settore, il 56,3% della blue economy.
Isola
di Tropea
I
diportisti, approdando nei Marina Signa Maris, trovano oltre a
strutture in grado di offrire tutti servizi necessari a barche e
naviganti, anche una naturale porta d’accesso al patrimonio
paesaggistico e archeologico dell’entroterra, generando in tal modo
significative ricadute sulle economie locali.
Per
intenderci, ciò che il turista nautico spende per la navigazione è
minimo rispetto alla spesa sostenuta nei territori in cui approda.
Esso infatti avrà bisogno di trasporti urbani, di rifornire la
cambusa e ancora spenderà per la ristorazione, l’intrattenimento,
la visita ai siti culturali e, magari, per l’acquisto di prodotti
enogastronomici o dell’artigianato locale.
Chiaramente
il fattore permanenza aumenta le necessità primarie e i relativi
consumi, rispetto al semplice transito. Ed è per questo che Signa
Maris si prefigge, tra gli altri, l’obiettivo di favorire l’aumento
della permanenza dei turisti nei diversi territori.
Ma
di che numeri parliamo? Come si concretizzano i dati di spesa dei
turisti nautici rispetto a quelli degli altri segmenti turistici?
Dai
dati del Censis si evince che il moltiplicatore del reddito della
nautica, grazie al suo indotto turistico, è molto superiore a tutti
gli altri cluster del settori (marittimo, crocieristico, della pesca,
delle riparazioni navali, ecc.)
La
spesa media di un turista escursionista, cioè che non usufruisce di
pernottamento, è pari a 46€ al giorno. Mentre per coloro che
pernottano, la spesa a persona al giorno per ristorazione, cultura,
shopping e trasporti è di circa 40€ per i turisti del segmento
rurale e di 60€ per quello cittadino. La spesa del turista nautico
è, invece, di 102€, cioè il doppio della media dei due.
Per
quanto riguarda l’occupazione, i dati dell’Osservatorio Nautico
Nazionale riportano che per ogni 3,8 barche ormeggiate in un Marina
si crea un nuovo posto di lavoro nei servizi e nell’indotto
turistico. Un altro dato che ci fa riflettere sull’importanza di
questo comparto per un Paese, quale il nostro, in cui la questione
occupazionale è una priorità assoluta.
In sintesi un incremento dello sviluppo della nautica porterebbe con sé 4 notevoli benefici economici:
un
turismo sostenibile, tollerabile a lungo termine dal punto di vista
ecologico, realizzabile sul piano economico ed equo sul piano sociale
per le popolazioni locali;
la
crescita dell’economia e dell’artigianato locale e lo sviluppo
delle infrastrutture;
l’incremento
dei posti di lavoro;
l’aumento
del flusso di denaro nelle casse dello stato, derivante da un maggior
gettito dell’IVA.
Potrete
approfondire il progetto Signa Maris consultando il sito
www.signamaris.it
disponibile in cinque lingue, o seguirlo sulle pagine Facebook e
Twitter.
Per
gli utenti con smartphone invece, è scaricabile l’APP gratuita nei
due sistemi operativi Android e iOS. I contenuti multimediali
consentono, a diportisti e non, di avere informazioni sui Marina, le
offerte del territorio interessato e gli aggiornamenti sulla
sicurezza in mare.
Da
RepubblicaViaggi.it





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