23 lug 2015

Occhio bionico salva da degenerazione maculare

Occhio bionico salva da degenerazione maculare

Di DANIELE BANFI per http://www.lastampa.it

Eseguito con successo il primo trapianto di protesi retinica capace di ristabilire la vista in un anziano paziente. L’intervento è stato eseguito al Royal Eye Hospital di Manchester


Un caso destinato ad entrare nella storia: per la prima volta al mondo un anziano signore affetto da degenerazione maculare secca legata all’età è ritornato a vedere grazie all’impianto di un “occhio bionico”. L’intervento, durato 4 ore, è stato eseguito al Manchester Royal Eye Hospital nel giugno scorso ed ha permesso all’uomo di vedere di nuovo, dopo molto tempo, le sagome delle persone e degli oggetti. 
 
Che cos’è la degenerazione maculare?  
La degenerazione maculare legata all’età è una patologia che colpisce la zona centrale della retina. Purtroppo si tratta di una malattia ad andamento progressivo che può portare alla perdita completa ed irreversibile della visione centrale. Ne esistono di diversi tipi e uno dei più frequenti è la degenerazione maculare secca. «Questa forma –spiega Paulo Stanga, consulente oftalmologo e chirurgo vetroretinico al Manchester Royal Eye Hospital- è comune ma non curabile. Nel mondo occidentale è la causa principale della perdita della vista. Sfortunatamente con l’invecchiamento della popolazione sta diventando ancora più comune. Stiamo inizialmente limitando il nostro studio alla forma secca di degenerazione maculare senile e, se avrà successo, forse successivamente lavoreremo per reclutare pazienti affetti dalla forma avanzata ed essudativa». 
 
 
Che cos’è l’occhio bionico  
Una soluzione alla malattia sembra arrivare dall’occhio bionico: Argus II –questo il nome del dispositivo impiantato- converte le immagini video catturate da una camera miniaturizzata, alloggiata negli occhiali dei pazienti, in una serie di impulsi elettrici che sono trasmessi wireless agli elettrodi sulla superficie della retina. Questi impulsi stimolano le cellule rimanenti della retina inducendo la percezione di forme di luce nel cervello. Il paziente successivamente impara ad interpretare questi segnali. L’impianto nel paziente inglese 80enne è avvenuto il 16 giugno, mentre il sistema è stato acceso per la prima volta il primo luglio. I test effettuati lo stesso giorno consistevano nel guardare lo schermo di un computer e identificare elementi bianchi e neri, con diversi orientamenti. 
 
Il commento dell’esperto  
«Per quanto mi riguarda, i primi risultati del test sono un pieno successo e attendo con impazienza di trattare con Argus II molti altri pazienti affetti da questa malattia per continuare l’esperimento. Al momento stiamo reclutando altri 4 pazienti a Manchester per il test. Questa tecnologia è rivoluzionaria e cambia la vita dei pazienti ripristinando alcune funzioni visive e aiutandoli a vivere in modo più indipendente» conclude Stanga. 
Twitter @danielebanfi83  



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