Massimo D'Alema: "Tsipras è un eurocomunista, l'Europa purtroppo è conservatrice. I socialisti europei troppo deboli"
Da
un lato il protagonismo della Germania che ha applicato un accordo
improntato al "neoliberismo", dall'altro un Alexis Tsipras
"eurocomunista" venato di populismo. Due facce della stessa
Europa che per Massimo D'Alema manca di sovranità e "ha
un'anima, ma purtroppo è conservatrice".
In
una lunga intervista all'Unità, l'esponente del Partito democratico
sottolinea "la debolezza di questa Europa" e sulla
questione greca afferma di essere d'accordo con Romano Prodi:
"Abbiamo evitato il peggio ma non il male".
"La
crisi greca è stata affrontata insistendo con quelle politiche di
austerità che ormai da cinque anni producono danni, politiche
punitive che non funzionano. In questo accordo ci sono anche punti
ragionevoli, penso alla necessità di allineare l'età pensionabile a
standard europei e alla possibilità di applicare misure antipovertà
(...) ma non c'è nessun piano di investimenti, su scuola o
innovazione ad esempio, nulla che aiuti i greci a rilanciare la loro
economia (...) Questo dogma liberista non funziona, perché senza una
politica di investimenti intelligente non si va da nessuna parte".
"Questa
Unione ha un'anima, ma purtroppo è conservatrice", continua
D'Alema continuando a smontare la filosofia economica dell'accordo
raggiunto a Bruxelles tra Atene e i creditori internazionali: "Dei
250 miliardi dati, ai greci ne sono arrivati 30".
L'Europa,
dice l'ex ministro, è animata da una rivolta che ha due segni
opposti: "Quello nazionalista o localista contro l'Europa dei
burocrati e dei tecnocrati. E quella sociale, che genera forme di
populismo di sinistra. Che cos'è in fondo il populismo? E' la
rivolta delle masse contro le élite".
L?antidoto
a queste spinte deleterie per D'Alema dovrebbe essere il socialismo
ma "noi socialisti non siamo in grado di imporre la svolta che
serviva, siamo stati troppo deboli". "Basterebbe fare
quello che il Pse ha fatto in campagna elettorale".
Infine
il referendum greco: "Risponde alla stessa logica delle primarie
(...) perché Tsipras non è contro la Ue , ha una matrice
eurocomunista. Non dimentichiamo che anche Papandreu cercò di fare
un referendum, ma in quel caso la Merkel glielo impedì e così finì
la sua parabola politica".
Al
Pd D'Alema invoca maggiore apertura e tempo per comprendere la
direzione da prendere:
"Non
so dove stia andando. O si muove nella direzione di un rassemblement
neocentrista (...) oppure si pone il problema di ricostruire il
centrosinistra e di ricucire un rapporto con quella parte grande del
nostro popolo che alle ultime elezioni ci ha lasciato. Sono due
prospettive alternative su cui davvero varrebbe la pena di aprire una
discussione seria e non soltanto di affidarsi ai calcoli di un capo".
Da
http://www.huffingtonpost.it
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