16 lug 2015

Massimo D'Alema: "Tsipras è un eurocomunista, l'Europa purtroppo è conservatrice. I socialisti europei troppo deboli"

Massimo D'Alema: "Tsipras è un eurocomunista, l'Europa purtroppo è conservatrice. I socialisti europei troppo deboli"

Da un lato il protagonismo della Germania che ha applicato un accordo improntato al "neoliberismo", dall'altro un Alexis Tsipras "eurocomunista" venato di populismo. Due facce della stessa Europa che per Massimo D'Alema manca di sovranità e "ha un'anima, ma purtroppo è conservatrice".


In una lunga intervista all'Unità, l'esponente del Partito democratico sottolinea "la debolezza di questa Europa" e sulla questione greca afferma di essere d'accordo con Romano Prodi: "Abbiamo evitato il peggio ma non il male".


"La crisi greca è stata affrontata insistendo con quelle politiche di austerità che ormai da cinque anni producono danni, politiche punitive che non funzionano. In questo accordo ci sono anche punti ragionevoli, penso alla necessità di allineare l'età pensionabile a standard europei e alla possibilità di applicare misure antipovertà (...) ma non c'è nessun piano di investimenti, su scuola o innovazione ad esempio, nulla che aiuti i greci a rilanciare la loro economia (...) Questo dogma liberista non funziona, perché senza una politica di investimenti intelligente non si va da nessuna parte".
"Questa Unione ha un'anima, ma purtroppo è conservatrice", continua D'Alema continuando a smontare la filosofia economica dell'accordo raggiunto a Bruxelles tra Atene e i creditori internazionali: "Dei 250 miliardi dati, ai greci ne sono arrivati 30".


L'Europa, dice l'ex ministro, è animata da una rivolta che ha due segni opposti: "Quello nazionalista o localista contro l'Europa dei burocrati e dei tecnocrati. E quella sociale, che genera forme di populismo di sinistra. Che cos'è in fondo il populismo? E' la rivolta delle masse contro le élite".


L?antidoto a queste spinte deleterie per D'Alema dovrebbe essere il socialismo ma "noi socialisti non siamo in grado di imporre la svolta che serviva, siamo stati troppo deboli". "Basterebbe fare quello che il Pse ha fatto in campagna elettorale".


Infine il referendum greco: "Risponde alla stessa logica delle primarie (...) perché Tsipras non è contro la Ue , ha una matrice eurocomunista. Non dimentichiamo che anche Papandreu cercò di fare un referendum, ma in quel caso la Merkel glielo impedì e così finì la sua parabola politica".


Al Pd D'Alema invoca maggiore apertura e tempo per comprendere la direzione da prendere:


"Non so dove stia andando. O si muove nella direzione di un rassemblement neocentrista (...) oppure si pone il problema di ricostruire il centrosinistra e di ricucire un rapporto con quella parte grande del nostro popolo che alle ultime elezioni ci ha lasciato. Sono due prospettive alternative su cui davvero varrebbe la pena di aprire una discussione seria e non soltanto di affidarsi ai calcoli di un capo".
Da http://www.huffingtonpost.it


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