La crociata del Fatto contro l’airbus di Renzi. Arruolato un-ricercatore-uno
Paradossale
teoria di un certo Barison: niente aerei di Stato per favorire i più
poveri
Da
settimane, lo sappiamo, il Fatto conduce un’eroica battaglia contro
il nuovo aereo di Stato, colpevole di essere troppo grande,
troppo bello (c’è anche il wifi, pensate un po’!)
e, soprattutto, troppo renziano.
Il
presidente del Consiglio è infatti autorizzato a recarsi all’estero
– al momento Travaglio non sembra sollevare obiezioni su questo
punto -, purchè non pretenda di scimmiottare gli altri capi di
governo, i quali viaggiano su aerei di Stato con l’unico
obiettivo di fare un dispetto al Fatto.
“Air
Force Renzi, ecco i misteri. I ricercatori: I soldi dateli a noi” è
il titolo che compare oggi in prima pagina, e più dei misteri,
che sul Fatto non mancano mai e di misterioso hanno soltanto il
motivo per cui sono considerati “misteri”, ci hanno incuriosito i
ricercatori: d’accordo, la ricerca in Italia è da sempre una
Cenerentola, ma possibile che per rilanciarla sia necessario far
viaggiare il premier in autostop?
I
“ricercatori” citati nel titolo non sono un sindacato e neppure
un gruppo di amici o un dopolavoro, ma un singolo: tal Barison
Marcello, “filosofo”, oggi impiegato a Chicago.
Diversamente
da quanto indicato nel titolo di prima pagina, Barison i soldi non li
vuole per sè ma – dev’essere proprio un tesoro di ragazzo –
per “coloro che vivono sotto la soglia di povertà, cioè
quasi otto milioni di persone”. Che diventerebbero di colpo
benestanti se “Renzi e la sua cricca” rinunciassero
all’aereo.
Tanto
più che, aggiunge il filosofo, “i suoi continui viaggi
servono a creare l’illusione di essere qualcuno, di avere un ruolo
internazionale che nei fatti non esiste”. E se lo dice Barison
Marcello, che sta a Chicago, dev’essere per forza vero.
Renzi
non è nessuno, ma Barison Marcello è qualcuno, e per dimostrarlo
mette in fila una di quelle gioiose sequenze di parole che da
ormai mezzo secolo qualsiasi studente fuoricorso di sinistra è
in grado di generare a qualsiasi ora del giorno e della notte a
proposito di chiunque e qualsiasi cosa. Sentite come suona
originale e inatteso, questo Debord per sciampiste: “Il premier,
vivendo in un universo parallelo, ha in mente solo la celebrazione
del proprio feticcio. E’ l’oscena indifferenza del potere
che narcisisticamente celebra se stesso”.
E
se lo dice Barison Marcello, che sta a Chicago, dev’essere per
forza vero.
Di
Fabrizio Rondolino per L' Unità.TV
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